GAP, morti e sepolti dopo l'euforia iniziale?

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view post Posted on 7/1/2010, 11:08 by: [email protected]




Il problema non è il gap in se stesso che non funge... ma tutto quello che c'è dietro e tutto quello che si vuole ottenere.

Se Lenin parlava di professionisti della politica, beh ora capisco più che mai quali erano le sue intenzioni. Fare i Gap con il seguente schema mentale "Ti do' le cose a basso prezzo - ti sto simpatico - la simpatia diventa stima - la stima diventa voto - il tuo voto mi fa tirare a campare", è inutile, ma penso che sia anche la modalità più diffusa.

Se un partito comunista serio (quindi non un sinistroide morto putrefatto) mettesse 2 o 3 coordinatori seri per regione, magari pagati (o a rimborsi spese seri) che potessero prendere seriamente la questione, un mini ciurcuito di persone che puntualmente si relazionano con i Gap, più un botto di persone che lo fanno saltuariamente nascerebbe sicuramente.

Da questo minicirucito si potrebbero ammortizzare i costi che spesso gravitano sulle tasche dei militanti, si potrebbero fare "bozze" di alleanze di classe con i produttori (ma noi coglioni abbiamo preferito allearci con i consumatori alle elezioni) e tramite esperienze associative vincenti coinvolgere le persone.

Le persone non si riescono a coinvolgere per 2 motivi fondamentali:
1 - Non c'è proprio la voglia ne la capacità di farlo, perchè con molti gappisti con cui ho parlato lo schema che ho descritto sopra è quello predominante

2 - Le strutture che sono saltuarie - disorganizzate - sgarrupate, non attirano nessuno. Questo è il dato di fatto.


L'esperienza dei gap non è uno sbaglio in se, ma la gestione e il piano strategico sono sbagliati.
Se io apro un bar e non mi ci viene nessuno, non è che i bar fanno schifo, è il mio che deve migliorare, è ovvio.


Poi tralascerei discorsi seri su come si manda la gente allo sbaraglio, informandoli su tante cazzate e non prestando poi la minima assistenza..
 
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21 replies since 5/1/2010, 12:22   378 views
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