Bilancio critico, per capire a che punto siamo e come continuare

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jacov
view post Posted on 23/6/2010, 14:13




Mi piacerebbe avviare una riflessione comune a proposito della militanza sociale.
Partendo da quante persone/realtà hanno partecipato ad esperienze di militanza sociale e quali tipi di esperienza hanno affrontato, vorrei sapere le vostre impressioni...

In particolare mi riferisco ai "limiti" (di efficacia, di aggregazione, di costruzione di una strategia politica) che si sono incontrati e, secondo voi, che cosa sono dovuti.

Via alle danze... ;)
 
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LokiTorino
view post Posted on 23/6/2010, 14:32




Il primo punto su ci ho sempre espresso perplessità è sulla proposta politica.

Se il P*S non produce proposta e analisi politica mentre produce socialità, rimane uno strumento in mano ad altri.
Questo tanto per iniziare e analizzando solo il lato "interno" del P*S e non quello che si interfaccia con il territorio.
 
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view post Posted on 24/6/2010, 08:47




MANCANZA STRATEGIA E DIMENSIONE POLITICA: A volte ho riscontrato che le modalità del P*S sono state applicate tanto per... ovvero si da ad una pratica la funzione di bacchetta magica, senza sapere che fare, come e soprattutto per arrivare dove. Si spera sempre di fare uno spot salvatore e ricompositore.

Riproposizione territoriale/personale : Non quello che va bene in un territorio può essere riproposto universalmente. Ognuno ha proprie caratteristiche e da quelle deve partire. Il tutto vale anche per le caratteristiche personali dei componenti, attitudini- conoscenze - frequentazioni.

Approssimazione: fare militanza a livello sfighè è inutile. Se ci si presenta arraffazzonati, imprecisi e soprattutto disorganizzati ci si brucia per anni (almeno sul proprio territorio) e abbassa il morale di tutti. Questa è una condizione che si crea quando la militanza è fatta da persone che non sentono il problema che stanno affrontando e non ne guardano tutti gli aspetti (anche i più piccoli) e le iniziative diventano autoreferenziali e sganciate da ogni dimensione politica.

Soldi: Ce ne vogliono tanti ma proprio tanti anche per fare la cosa più piccola, e avendoli sicuramente la riuscita delle iniziative è migliore.

Per qullo che ho riscontrato c'è sempre molta diffidenza delle persone verso organizzazioni politiche, l'aggregazione è difficile e quando le iniziative sono frequentate il difficile è inserirle nel circuito di decisione-spartizione del lavoro.
Ho ragionato su sta cosa e penso che quando si avranno strutture ben organizzate e l'intervento politico sarà indispensabile (clientela) per la vita delle persone, allora ci sarà partecipazione attiva. Fino ad allora si deve solo aggiustare il tiro sulle piccole sbavature che ci si presentano davanti.
 
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Capitano Dyce
view post Posted on 24/6/2010, 09:55




CITAZIONE
MANCANZA STRATEGIA E DIMENSIONE POLITICA: A volte ho riscontrato che le modalità del P*S sono state applicate tanto per... ovvero si da ad una pratica la funzione di bacchetta magica, senza sapere che fare, come e soprattutto per arrivare dove. Si spera sempre di fare uno spot salvatore e ricompositore.

Riproposizione territoriale/personale : Non quello che va bene in un territorio può essere riproposto universalmente. Ognuno ha proprie caratteristiche e da quelle deve partire. Il tutto vale anche per le caratteristiche personali dei componenti, attitudini- conoscenze - frequentazioni.

Approssimazione: fare militanza a livello sfighè è inutile. Se ci si presenta arraffazzonati, imprecisi e soprattutto disorganizzati ci si brucia per anni (almeno sul proprio territorio) e abbassa il morale di tutti. Questa è una condizione che si crea quando la militanza è fatta da persone che non sentono il problema che stanno affrontando e non ne guardano tutti gli aspetti (anche i più piccoli) e le iniziative diventano autoreferenziali e sganciate da ogni dimensione politica.

Soldi: Ce ne vogliono tanti ma proprio tanti anche per fare la cosa più piccola, e avendoli sicuramente la riuscita delle iniziative è migliore.

Per qullo che ho riscontrato c'è sempre molta diffidenza delle persone verso organizzazioni politiche, l'aggregazione è difficile e quando le iniziative sono frequentate il difficile è inserirle nel circuito di decisione-spartizione del lavoro.
Ho ragionato su sta cosa e penso che quando si avranno strutture ben organizzate e l'intervento politico sarà indispensabile (clientela) per la vita delle persone, allora ci sarà partecipazione attiva. Fino ad allora si deve solo aggiustare il tiro sulle piccole sbavature che ci si presentano davanti.

quotissimo tutto. cose riscontrate perfettamente anche da noi.

potrei aggiungere che la dimensione strutturale dei nostri gruppi non ci permette di entrare in dinamiche locali molto importanti per controllare intervenire sul territorio quali: assessori comunali, giunte, partecipate, municipalizzate ecc ecc.
cose molto importanti perchè le persone a questo hanno interesse, perchè sono gli strumenti primi che possono modificare le loro vite.

altra cosa: non sempre una militanza porta a una crescita di coscienza socialista in termini storici culturali.
 
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jacov
view post Posted on 1/9/2010, 15:18




Sostanzialmente, il mutualismo è una pratica politica se è rivolto ad aggredire i circuiti di accumulazione del capitale... dalla legge del mercato alla legalità socialista.

Secondo me diventa anche lo strumento migliore per confutare le puttanate delle associazioni filantropiche messe su dai cattolici o dai sinistri.

Sulla questione immigrazione, ad esempio, il campo organizzato a Nardò da Finis Terrae e dalle Brigate "rischia" di diventare un bello schiaffo di classe alle esperienze caritas e arci, se il prox anno i progetti che hanno vanno in porto...

 
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lev917
view post Posted on 6/10/2010, 09:01




la rinuncia quasi forzata a produrre analisi a partire dalle esperienza di inchiesta fatte col PS è uno dei limiti più pesanti della modalità con cui si stanno costruendo le pratiche sociali. concordo con bixio sul fatto che il fenomeno militanza sociale si "sbloccherà" quando arriveranno i fondi (sempre ammesso che ciò accada, cioè che rc e la fds rientrino in parlamento).
tuttavia ciò non risolverà il nodo centrale, che quello delle base culturale (che per un marxista è collegata dialetticamente alla composizione di classe). finchè la prospettiva rimarrà sul terreno dei beni comuni o della "vertenzialità" di ispirazione "movimentista", rinunciando ad una strategia che aggredisca le leve della produzione, le bsa, la rap e compagnia cantante viaggeranno col freno a mano tirato
 
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5 replies since 23/6/2010, 14:13   272 views
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