I "rosso-bruni", vesti nuove per una vecchia storia

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babeuf
view post Posted on 19/7/2010, 12:26




..L'articolo di Evangelisti è effettivamente semplicistico, comunque Valerio non è la Menapace.. Nel merito Thiriart è un neo-fascista, anche Mutti viene da quella tradizione. Preve e La Grassa no e con gli altri c'entrano davvero poco.
Ma la vera domanda, al di là di infiltrazioni o meno , è questa. Per una nuova teoria politica serve organizzare le classi subalterne? Per Eurasia e La Grassa no. Per questo hanno sbandate pro-Silvio da Tso politico. Per questo trovo poco interessanti le lloro impostazioni.Per Preve il discorso è, in parte diverso.
Onestamente il discorso che fate voi mi sembrava più articolato e meno oltrista..mi sbagliavo?
 
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rikycccp
view post Posted on 19/7/2010, 12:34




CITAZIONE (bixio.cv @ 19/7/2010, 13:23)
L'accusa che gli si fa più spesso è quella di volersi infiltrare. In cosa? in un cadavere putrefatto quale il movimento comunista attuale?

Avrebbe avuto senso se ci fosse il Pci, ma infiltrarsi tra chi non vale un cazzo.

quello che dico anche io...
 
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Manfr
view post Posted on 19/7/2010, 12:51




Io distinguerei tra tanti aspetti.

L'impostazione geopolitica di La Grassa e di Eurasia, che passano dal discorso di classe a quello nazionale, è interessante e a tratti può essere utile, ma non è certo una strategia "socialista": è (sterilmente) anticapitalista nel primo caso e (più costruttivamente, ma comunque sempre passivamente ) antiamericana nel secondo caso.
E' tutto condivisibile ? Io credo di no, non riesco a condividere il berlusconismo lagrassiano e neanche il "il nemico del mio nemico è mio amico" di Eurasia mi convince in molti casi (a partire dall'Iran).

Tuttavia, Eurasia è uno dei pochi periodici italiani che si dedichi estensivamente all'analisi, ad esempio, dell'Asia Centrale, per dire, e anche l'eurasiatismo in quanto pensiero complesso (da notare che comunque Eurasia come rivista si prefigge solo analisi scientifica, seppur ovviamente "biased", il CPE è un'altra cosa) ha spunti interessanti. Il punto è che, senza paranoie di infiltrazione, gli spunti sono fatti per essere colti: Zizek prende spunti da Heidegger, Laclau da Schmitt e un professore ungherese liberale e ex dissidente che ho conosciuto alla Summer School parla proprio di spazio eurasiatico. Indi per cui, trovare interessanti, o finanche condivisibili, alcuni spunti di riflessione di ambienti anche lontanissimi dalla nostra prospettiva (nostra in senso ampio di supporters di ciò che resta della sinistra socialista e comunista) non è certo un crimine. Basta sapere quel che si è, e regolarsi di conseguenza.
 
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MikoyanGurevich84
view post Posted on 19/7/2010, 12:59




Il problema sono le chiacchiere. L'astrazione, l'idealismo, l'inconcludenza. Qui stiamo parlando di soggetti che si muovono nella nicchia anonima dell'anonima periferia chiamata Italia. E noi ne parliamo pure su un forum. Questo dibattito è la pulce che vuol aver ragione tra gli elefanti. Mah..

Dire che la geopolitica passa dalla dialettica di classe a quella delle nazioni è una impostazione che nemmeno Lenin avrebbe condiviso.
E' una falla assurda... la dialettica di classe passa necessariamente per i rapporti di forza internazionali: lo studio del capitalismo post-fordiano non è mai stato affrontato con dignità da nessuno, eccezion fatta per qualche emarginato teorico marxista come Harvey o come Preve, appunto.
Questi rifondaroli et similia al contrario parlano un linguaggio vecchio e per di più pure distorto, violentato e assolutamente alieno al metodo dinamico del marxismo-leninismo.
 
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Manfr
view post Posted on 19/7/2010, 13:01




Harvey che peraltro viene citato a piene mani da Bauman !
 
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MikoyanGurevich84
view post Posted on 19/7/2010, 13:04




CITAZIONE (Manfr @ 19/7/2010, 14:01)
Harvey che peraltro viene citato a piene mani da Bauman !

Non era antisemita? D'oh! COLPO AL CUOREEE PER NOI ROSSOBRUNI!
 
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RUDE*BWAY
view post Posted on 19/7/2010, 13:06




CITAZIONE (babeuf @ 19/7/2010, 13:26)
..L'articolo di Evangelisti è effettivamente semplicistico, comunque Valerio non è la Menapace.. Nel merito Thiriart è un neo-fascista, anche Mutti viene da quella tradizione. Preve e La Grassa no e con gli altri c'entrano davvero poco.
Ma la vera domanda, al di là di infiltrazioni o meno , è questa. Per una nuova teoria politica serve organizzare le classi subalterne? Per Eurasia e La Grassa no. Per questo hanno sbandate pro-Silvio da Tso politico. Per questo trovo poco interessanti le lloro impostazioni.Per Preve il discorso è, in parte diverso.

Quoto, che alcuni passaggi di Evangelisti siano forzati l'ho detto subito, non è che serva na laurea in scienze politiche.
Preve avrà pure delle produzioni interessanti, ma anche lui è vittima del suo stesso oltrismo che l'ha portato a collaborazioni a dir poco discutibili (vedi Mutti e paccottaglia fascistoide).
Sulle teorie dei "dominati" penso ci sia ben poco da aggiungere a quanto detto da babeuf, d'altronde abbiao già avuto modo di vedere fino a dove arrivano i deliri circa il "compagno silvio" e il "governo di centrodestra di interesse nazionale".

CITAZIONE
Onestamente il discorso che fate voi mi sembrava più articolato e meno oltrista..mi sbagliavo?

in effetti sono perplesso non poco su una certa "linea" che qualcuno vorrebbe imprimere al forum. in tal caso forse la scelta di SXXI è fuorviante.
un conto è partire da posizioni a-pregiudiziali, altro è rimestare in mezzo alla cacca "oltrista" a tutti i costi, anteponendo le pippe geopolitiche al conflitto di classe.


 
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MikoyanGurevich84
view post Posted on 19/7/2010, 13:08




CITAZIONE (RUDE*BWAY @ 19/7/2010, 14:06)
CITAZIONE (babeuf @ 19/7/2010, 13:26)
..L'articolo di Evangelisti è effettivamente semplicistico, comunque Valerio non è la Menapace.. Nel merito Thiriart è un neo-fascista, anche Mutti viene da quella tradizione. Preve e La Grassa no e con gli altri c'entrano davvero poco.
Ma la vera domanda, al di là di infiltrazioni o meno , è questa. Per una nuova teoria politica serve organizzare le classi subalterne? Per Eurasia e La Grassa no. Per questo hanno sbandate pro-Silvio da Tso politico. Per questo trovo poco interessanti le lloro impostazioni.Per Preve il discorso è, in parte diverso.

Quoto, che alcuni passaggi di Evangelisti siano forzati l'ho detto subito, non è che serva na laurea in scienze politiche.
Preve avrà pure delle produzioni interessanti, ma anche lui è vittima del suo stesso oltrismo che l'ha portato a collaborazioni a dir poco discutibili (vedi Mutti e paccottaglia fascistoide).
Sulle teorie dei "dominati" penso ci sia ben poco da aggiungere a quanto detto da babeuf, d'altronde abbiao già avuto modo di vedere fino a dove arrivano i deliri circa il "compagno silvio" e il "governo di centrodestra di interesse nazionale".

CITAZIONE
Onestamente il discorso che fate voi mi sembrava più articolato e meno oltrista..mi sbagliavo?

in effetti sono perplesso non poco su una certa "linea" che qualcuno vorrebbe imprimere al forum. in tal caso forse la scelta di SXXI è fuorviante.
un conto è partire da posizioni a-pregiudiziali, altro è rimestare in mezzo alla cacca "oltrista" a tutti i costi, anteponendo le pippe geopolitiche al conflitto di classe.

Ma allora che fai? Perche perdi tempo e non scendi in piazza con una carabina? Sii coerente se quelle son pippe no? Il conflitto di classe? Vai in una fabbrica, fai proseliti e prendi in mano il parlamento... coerenza vuole ciò..
 
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RUDE*BWAY
view post Posted on 19/7/2010, 13:13




CITAZIONE
L'impostazione geopolitica di La Grassa e di Eurasia, che passano dal discorso di classe a quello nazionale, è interessante e a tratti può essere utile, ma non è certo una strategia "socialista": è (sterilmente) anticapitalista nel primo caso e (più costruttivamente, ma comunque sempre passivamente ) antiamericana nel secondo caso.
E' tutto condivisibile ? Io credo di no, non riesco a condividere il berlusconismo lagrassiano e neanche il "il nemico del mio nemico è mio amico" di Eurasia mi convince in molti casi (a partire dall'Iran).

Difatti Eurasia e compagnia bella non sono annoverabili in campo "socialista".

CITAZIONE
Ma allora che fai? Perche perdi tempo e non scendi in piazza con una carabina? Sii coerente se quelle son pippe no? Il conflitto di classe? Vai in una fabbrica, fai proseliti e prendi in mano il parlamento... coerenza vuole ciò..

ma che discorsi fai?
A me interessa lavorare all'interno del tessuto sociale che apre vertenzialità sociali nel territorio.
Indifferentemente se si tratti di acqua pubblica, diritto all'abitazione, o difesa dei posti di lavoro.
Di pagine di pipponi sul compagno Amahdinejad e sul ruolo antisistemico dell'Iran, se permetti, ne faccio volentieri a meno.
 
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MikoyanGurevich84
view post Posted on 19/7/2010, 13:20




CITAZIONE (RUDE*BWAY @ 19/7/2010, 14:13)
CITAZIONE
L'impostazione geopolitica di La Grassa e di Eurasia, che passano dal discorso di classe a quello nazionale, è interessante e a tratti può essere utile, ma non è certo una strategia "socialista": è (sterilmente) anticapitalista nel primo caso e (più costruttivamente, ma comunque sempre passivamente ) antiamericana nel secondo caso.
E' tutto condivisibile ? Io credo di no, non riesco a condividere il berlusconismo lagrassiano e neanche il "il nemico del mio nemico è mio amico" di Eurasia mi convince in molti casi (a partire dall'Iran).

Difatti Eurasia e compagnia bella non sono annoverabili in campo "socialista".

CITAZIONE
Ma allora che fai? Perche perdi tempo e non scendi in piazza con una carabina? Sii coerente se quelle son pippe no? Il conflitto di classe? Vai in una fabbrica, fai proseliti e prendi in mano il parlamento... coerenza vuole ciò..

ma che discorsi fai?
A me interessa lavorare all'interno del tessuto sociale che apre vertenzialità sociali nel territorio.
Indifferentemente se si tratti di acqua pubblica, diritto all'abitazione, o difesa dei posti di lavoro.
Di pagine di pipponi sul compagno Amahdinejad e sul ruolo antisistemico dell'Iran, se permetti, ne faccio volentieri a meno.

L'una esclude l'altra? Parlare di politica interna e di politica estera non mi pare un'eresia.. sono campi diversi che si intrecciano nel mondo globalizzato, piaccia o meno
 
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RUDE*BWAY
view post Posted on 19/7/2010, 13:28




CITAZIONE
L'una esclude l'altra? Parlare di politica interna e di politica estera non mi pare un'eresia.. sono campi diversi che si intrecciano nel mondo globalizzato, piaccia o meno

difatti non è un eresia, semplicemente (visto che in un altro topic si affrotava il tema delle priorità) ritengo i temi interni prioritari a quelli di politica estera.
anche xchè dubito che ai miei vicini di casa interessi qualcosa di iran, piuttosto se chiude o meno lo stabilimento di Termini, o se passa la privatizzazione degli Ato idrico e ambientale.
Sul tema "esteri" poi, di sicuro pongo molte piu discriminanti di quante ne possano porre gli antimperialisti di professione.
Esistono bei distinguo tra un Venezuela e una Cuba socialiste, e un Iran teocratico e conservatore o una fantomatica resistenza islamica iraquena.
Coi teorici del "nemico del mio nemico = amico" non ho alcun percorso da condividere.
 
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Silovik
view post Posted on 19/7/2010, 13:32




Bhè niente di nuovo? Questi antifà non sono abbastanza creativi.
 
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babeuf
view post Posted on 19/7/2010, 13:42




In questa fase per me è prioritaria riuscire a costruire una soggettività politica e sociale delle classi subalterne. Chavez in venezuela l'ha fatto. La politica estera mi interessa in quest'ottica, non per delineare un'eurasia fantasy da Breznev a Schmitt. Chi inverte la questione arriva al delirio (La Grassa) o sostiene che i lavoratori del nord del mondo sono definitivamente integrati nell'imperialismo. Dopo la crisi sono posizioni insostenibili.
Il contatto con le posizioni neo-fasciste è dato da un solo elemento. Da sempre "il fascismo rosso" sostiene il superamento dello scontro di classe, in direzione di un "socialismo nazionale", di una mistica spiritualista o di altro.
Mi piace Chavez, non Videla.


CITAZIONE (MikoyanGurevich84 @ 19/7/2010, 14:20)
CITAZIONE (RUDE*BWAY @ 19/7/2010, 14:13)
CITAZIONE
L'impostazione geopolitica di La Grassa e di Eurasia, che passano dal discorso di classe a quello nazionale, è interessante e a tratti può essere utile, ma non è certo una strategia "socialista": è (sterilmente) anticapitalista nel primo caso e (più costruttivamente, ma comunque sempre passivamente ) antiamericana nel secondo caso.
E' tutto condivisibile ? Io credo di no, non riesco a condividere il berlusconismo lagrassiano e neanche il "il nemico del mio nemico è mio amico" di Eurasia mi convince in molti casi (a partire dall'Iran).

Difatti Eurasia e compagnia bella non sono annoverabili in campo "socialista".

CITAZIONE
Ma allora che fai? Perche perdi tempo e non scendi in piazza con una carabina? Sii coerente se quelle son pippe no? Il conflitto di classe? Vai in una fabbrica, fai proseliti e prendi in mano il parlamento... coerenza vuole ciò..

ma che discorsi fai?
A me interessa lavorare all'interno del tessuto sociale che apre vertenzialità sociali nel territorio.
Indifferentemente se si tratti di acqua pubblica, diritto all'abitazione, o difesa dei posti di lavoro.
Di pagine di pipponi sul compagno Amahdinejad e sul ruolo antisistemico dell'Iran, se permetti, ne faccio volentieri a meno.

L'una esclude l'altra? Parlare di politica interna e di politica estera non mi pare un'eresia.. sono campi diversi che si intrecciano nel mondo globalizzato, piaccia o meno

 
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MikoyanGurevich84
view post Posted on 19/7/2010, 13:43




CITAZIONE (RUDE*BWAY @ 19/7/2010, 14:28)
CITAZIONE
L'una esclude l'altra? Parlare di politica interna e di politica estera non mi pare un'eresia.. sono campi diversi che si intrecciano nel mondo globalizzato, piaccia o meno

difatti non è un eresia, semplicemente (visto che in un altro topic si affrotava il tema delle priorità) ritengo i temi interni prioritari a quelli di politica estera.
anche xchè dubito che ai miei vicini di casa interessi qualcosa di iran, piuttosto se chiude o meno lo stabilimento di Termini, o se passa la privatizzazione degli Ato idrico e ambientale.
Sul tema "esteri" poi, di sicuro pongo molte piu discriminanti di quante ne possano porre gli antimperialisti di professione.
Esistono bei distinguo tra un Venezuela e una Cuba socialiste, e un Iran teocratico e conservatore o una fantomatica resistenza islamica iraquena.
Coi teorici del "nemico del mio nemico = amico" non ho alcun percorso da condividere.

Dopo la Seconda Rivoluzione Industriale (non so se dalle tue parti ne hanno mai sentito parlare) le questioni sociali si intrecciano con quelle energetiche e strategiche. Non è la pars costruens di Ahmadinejad o di chi per lui ad interessare in ambito socialista (cosa che comunque è tutta da vedere, visti i grandi progressi economici di cui quel governo è stato capace) quanto piuttosto la pars destruens di chi vorrebbe insinuarsi in un mercato economico ed energetico di vaste dimensioni, da cui dipende anche la sopravvivenza del nostro sistema italiano.
La cosa dunque è "un pò " più complessa della rissa domenicale "co li fascisti in piazza a testaccio"..
 
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LokiTorino
view post Posted on 19/7/2010, 13:47




CITAZIONE (babeuf @ 19/7/2010, 13:26)
..L'articolo di Evangelisti è effettivamente semplicistico, comunque Valerio non è la Menapace.. Nel merito Thiriart è un neo-fascista, anche Mutti viene da quella tradizione. Preve e La Grassa no e con gli altri c'entrano davvero poco.
Ma la vera domanda, al di là di infiltrazioni o meno , è questa. Per una nuova teoria politica serve organizzare le classi subalterne? Per Eurasia e La Grassa no. Per questo hanno sbandate pro-Silvio da Tso politico. Per questo trovo poco interessanti le lloro impostazioni.Per Preve il discorso è, in parte diverso.
Onestamente il discorso che fate voi mi sembrava più articolato e meno oltrista..mi sbagliavo?

Attenzione che Evangelisti liquida il "rossobrunismo" (che, ripeto, non esiste) con: geopolitica sì, conflitto di classe no.

LaGrassa dice invece chiaramente che il ruolo dei subordinati può diventare determinante solo in determinati momenti storici in cui il conflitto tra i dominanti apre degli spazi sufficienti per inserire il cuneo e forzare di brutto.
Non mi sembra che LaGrassa liquidi i dominati, semplicemente si rende conto (e magari su questo si può discutere) che gli spazi di manovra per il popolo sono sempre molto esigui in un eterno conflitto tra poteri fortissimi.
Preve non stiamo manco a parlarne, ha scritto un intero libro monotematico ("il popolo al potere") sulla funzione delle classi all'interno del conflitto.

Insomma, Evangelisti scrive cazzate.
 
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