I nostri Padri

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sattanik84
view post Posted on 27/7/2010, 20:59




io metterei G. Maria Angioy ma verrei tacciato di indipendentismo:
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"Anche in Sardegna erano giunte le nuove idee che avevano animato la Rivoluzione Francese. Certamente l'Angioy aveva letto le opere degli enciclopedisti, di Voltaire, Montesquieu e di Rousseau. Tra la nascente borghesia sarda circolavano, per lo più clandestinamente, opuscoli e pamphlet politici francesi o di ispirazione rivoluzionaria. Le idee della Rivoluzione francese influenzarono molto il suo pensiero, Angioy era fermamente convinto della necessità di combattere la tirannide, allora nell'isola espressa dal feudalesimo operato dai Savoia a danno dei Sardi."

Emilio Lussu:
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Emilio Lussu (Armungia, 4 dicembre 1890 – Roma, 5 marzo 1975) è stato un politico, scrittore e militare italiano.
"... Alla fine della guerra (1919), insieme a Camillo Bellieni ed altri reduci, Lussu fondò il Partito Sardo d'Azione, da subito connotato come movimento autonomista e federalista, che pose al centro della sua azione politica la "questione nazionale sarda". Fu un movimento di massa che coinvolse i contadini e pastori sardi in nome della distribuzione delle terre e dei pascoli, contro i ricchi possidenti agrari e i partiti politici da loro sostenuti e prese linfa soprattutto dall'Associazione Nazionale Reduci e Combattenti di cui praticamente tutti gli aderenti sardi vennero iscritti d'ufficio al nuovo partito. Il partito fu munito di personalità giuridica e venne formalmente costituito nel 1921, con l'obiettivo non certo accessorio di contrastare la crescita del movimento dei Fasci. Inizialmente Lussu fu incaricato di trattare una eventuale fusione tra il Partito Sardo d'Azione e il Partito Fascista, ma nel corso delle trattative, per motivi che la storiografia non è riuscita a chiarire con esattezza, si ritirò dall'incarico (il prefetto fascista Asclepia Gandolfo scrisse a Mussolini che Lussu si era ritirato poiché non gli era stata garantita una funzione di rilievo nel fascismo sardo). La fusione tra Partito Sardo d'Azione e Partito Fascista fu portata avanti da altri esponenti come Paolo Pili, ed ebbe parzialmente successo, ma non ebbe l'appoggio di altri intellettuali e dirigenti del partito come Camillo Bellieni, Francesco Fancello e lo stesso Lussu. Nello stesso anno Lussu fu eletto alla Camera dei deputati e fu in seguito tra i deputati della "secessione aventiniana", famosa forma di protesta dopo il delitto Matteotti.

Nonostante una prima sottovalutazione del fenomeno fascista, la sua posizione fu in seguito tra le più radicali e nette.
« In quest'ultimo caso, fu consapevole che la vittoria sarebbe stata raggiunta (come in effetti fu) soltanto militarmente: da qui l'organizzazione degli Arditi del popolo contro gli squadristi fascisti; la progettazione di un'insurrezione antifascista e repubblicana in Sardegna; l'intervento nella guerra di Spagna con le Brigate internazionali e la partecipazione alla lotta di liberazione nel Partito d'azione.[4][5] »


« Emilio Lussu scriveva che gli ex combattenti erano tutti dei socialisti potenziali: avevano maturato una concezione internazionalista in trincea… Per capire la contraddittorietà, ma anche la sincerità di quelle tensioni ideali, pensa alle simpatie che la rivoluzione Russa riscuote tra molti legionari Fiumani!… Si tratta di una pagina di storia che poi è stata “accomodata” e nascosta, ma fa pensare… Perché per il fascismo era importante appropriarsi anche dell’esperienza Fiumana? È semplice: perché il fascismo non aveva la storia del partito socialista, non aveva dietro di sé la cultura cattolica del partito popolare, non aveva neppure le vecchie tradizioni risorgimentali dei liberali; si trattava di un movimento nuovo, che si muoveva solo nella logica della presa del potere, privo di solide radici ideologiche o simboliche, che cercava di “mettere il cappello” ad un’ampia fetta di popolazione in cui era percepibile un disagio istintivo… Il fascismo aveva, insomma, l’esigenza di appropriarsi di una “storia” altrui, non avendone una propria… »
 
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babeuf
view post Posted on 27/7/2010, 21:34




Catone il censore è un maledetto servo della Roma aristocratica,molto meglio Il compagno Mario contro il maledetto Silla.


CITAZIONE (rikycccp @ 27/7/2010, 20:57)
CITAZIONE (Omnia Sunt Communia @ 27/7/2010, 20:50)
Giusto, Caio e Tiberio Gracco. Direi pure Spartaco, che poi è sempre stato un simbolo del movimento operaio.

Io aggiungerei anche Marco Porcio Catone il censore e Gaio Mario

 
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rikycccp
view post Posted on 28/7/2010, 21:37




CITAZIONE (babeuf @ 27/7/2010, 22:34)
Catone il censore è un maledetto servo della Roma aristocratica,molto meglio Il compagno Mario contro il maledetto Silla.

veramente era un plebeo, favorì la piccola proprietà terriera, difese la cultura e le tradizioni romane contro la penetrazioni ellenistiche ed era portare di una visione non romanocentrica, la sua opera storica principale le Origines, trattava della storia e della fondazione di tutte le città italiche non solo di roma, così come non citava mai un nome ritenendo la vittoria nelle guerre contro i nemici di Roma frutto dello sforzo collettivo di tutto il popolo
 
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lisergic
view post Posted on 28/7/2010, 21:53




Le robe dell'antichità sono troppe relative agli specifici tempi in cui si svolsero, e prese così fuori contesto hanno lo stesso vacuo valore dello sterile citazionismo va tanto di moda di questi tempi, quindi proporrei di tenerle fuori da questo tipo di discorso. Mi riferisco alle antichità pre-medioevali.
 
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Lavrentij
view post Posted on 29/7/2010, 00:48




CITAZIONE (LokiTorino @ 27/7/2010, 12:13)
CITAZIONE (RUDE*BWAY @ 27/7/2010, 11:48)
ahahaha ma no io intendevo qualche riferimento 800/900 che l'omino di media cultura possa arrivare a capire

perchè esiste una linea rossa che congiunge l'Italia Socialista dal Medioevo (e pure i Romani se vogliamo) ai giorni nostri.
E' la nostra identità, motivo di vanto.

Qualche thread fa avevo proposto di riappropriarci pure di Cesare.
 
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rikycccp
view post Posted on 29/7/2010, 07:27




CITAZIONE (Lavrentij @ 29/7/2010, 01:48)
Qualche thread fa avevo proposto di riappropriarci pure di Cesare.

il bomber
 
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babeuf
view post Posted on 29/7/2010, 12:33




Vero, ma non faceva parte del partito "popolare" come Mario e Cesare (anche Catilina...).

CITAZIONE (rikycccp @ 28/7/2010, 22:37)
CITAZIONE (babeuf @ 27/7/2010, 22:34)
Catone il censore è un maledetto servo della Roma aristocratica,molto meglio Il compagno Mario contro il maledetto Silla.

veramente era un plebeo, favorì la piccola proprietà terriera, difese la cultura e le tradizioni romane contro la penetrazioni ellenistiche ed era portare di una visione non romanocentrica, la sua opera storica principale le Origines, trattava della storia e della fondazione di tutte le città italiche non solo di roma, così come non citava mai un nome ritenendo la vittoria nelle guerre contro i nemici di Roma frutto dello sforzo collettivo di tutto il popolo

 
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rikycccp
view post Posted on 29/7/2010, 12:55




CITAZIONE (babeuf @ 29/7/2010, 13:33)
Vero, ma non faceva parte del partito "popolare" come Mario e Cesare (anche Catilina...).

catone precede gaio mario e giulio cesare, è un esempio delle qualità e virtù repubblicane
 
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lisergic
view post Posted on 29/7/2010, 14:19




CITAZIONE (rikycccp @ 29/7/2010, 13:55)
CITAZIONE (babeuf @ 29/7/2010, 13:33)
Vero, ma non faceva parte del partito "popolare" come Mario e Cesare (anche Catilina...).

catone precede gaio mario e giulio cesare, è un esempio delle qualità e virtù repubblicane

Riky, è un interpretazione totalmente errata. Cesare fu il precognitore della costituzione di una monarchia di tipo ellenistico, mentre a richiamarsi ai valori repubblicani erano più che altro personaggi quali Cicerone (il quale si, richiama totalmente la memoria del Censore).

Ripeto, le vicende di quel periodo sono estramemente specifiche e cercare di riportarle, anche solo con valore simbolico, alla situazione attuale, lo ritengo un errore.
 
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LokiTorino
view post Posted on 29/7/2010, 14:42




Corridoni ovviamente.
 
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Lepontico
view post Posted on 29/7/2010, 14:47




ma anche perché in Francia ed Italia divenne mito di repubblicani, giacobini e rivoluzionari proprio Bruto, in quanto cesaricida e difensore della repubblica.
 
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rikycccp
view post Posted on 29/7/2010, 14:48




CITAZIONE (lisergic @ 29/7/2010, 15:19)
Riky, è un interpretazione totalmente errata. Cesare fu il precognitore della costituzione di una monarchia di tipo ellenistico, mentre a richiamarsi ai valori repubblicani erano più che altro personaggi quali Cicerone (il quale si, richiama totalmente la memoria del Censore).

Ripeto, le vicende di quel periodo sono estramemente specifiche e cercare di riportarle, anche solo con valore simbolico, alla situazione attuale, lo ritengo un errore.

aspetta non fare confusione, Catone il Censore ai suoi tempi difende la piccola proprietà terriera dall'aristocrazia e la repubblica romana e i suoi valori (comunità, sacrificio, dedizione) dalle influenze orientali allora di gran voga fra le classi dirigenti; nella sua opera storica l'unico personaggio di cui viene citato il nome è il tributo militare Quinto Cedicio, che diventa simbolo di tutto il popolo romano e del suo sforzo collettivo rifiutando così la personalizzazione della storia allora in voga,la sua inoltre è la più antica opera storica in latino, le altre erano scritte in greco, non è da escludere che senza di lui il greco avrebbe potuto soppiantare il latino come lingua scritta...

Cesare è tutt'altra cosa, cesare fu dittatore non monarca, parlare di monarchia a roma era un delitto; cicerone era un opportunista essendo entrato da poco nella classe senatoria ne era il più zelante difensore, scrisse delle odi anche a cesare...
 
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babeuf
view post Posted on 29/7/2010, 14:52




Quoto. Stavo al gioco ovviamente, ma è chiaro che fare un parallelo ha davvero poco senso. Comunque come hai scritto brillantemente esiste una linea che va da Catone il Censore a Catone l'uticense (suo pronipote tra l'altro) che si oppone a quella che va da Mario a Cesare.
Non a caso i valori della Repubblica erano ripresi da Bruto contro il tentativo "tirannico" di Cesare.

CITAZIONE (lisergic @ 29/7/2010, 15:19)
CITAZIONE (rikycccp @ 29/7/2010, 13:55)
catone precede gaio mario e giulio cesare, è un esempio delle qualità e virtù repubblicane

Riky, è un interpretazione totalmente errata. Cesare fu il precognitore della costituzione di una monarchia di tipo ellenistico, mentre a richiamarsi ai valori repubblicani erano più che altro personaggi quali Cicerone (il quale si, richiama totalmente la memoria del Censore).

Ripeto, le vicende di quel periodo sono estramemente specifiche e cercare di riportarle, anche solo con valore simbolico, alla situazione attuale, lo ritengo un errore.

 
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rikycccp
view post Posted on 29/7/2010, 15:01




CITAZIONE (LokiTorino @ 29/7/2010, 15:42)
Corridoni ovviamente.

Alceste De Ambris
 
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babeuf
view post Posted on 29/7/2010, 15:01




Scontato, ma in un panheon del genere non può mancare Pisacane.
 
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36 replies since 27/7/2010, 09:54   532 views
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