Costanzo Preve - Verità filosofica e critica sociale

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KevinBeijing
view post Posted on 1/8/2010, 13:25




Scusa, mi spacco gli occhi a cercare in un PDF di 43 pagg una frase :(

Di quali differenze parli?
 
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babeuf
view post Posted on 1/8/2010, 13:40




..Era solo una battuta.., se leggi ilsaggio di Mao sulla dialettica, vedrai che c'è maggiore attenzione al momento dell'antitesi rispetto a quello della sintesi ( Per Mao è l'uno che si divide in due, e non il due che diventa uno). Comunque mi sa che siamo davvero off-topic.

CITAZIONE (KevinBeijing @ 1/8/2010, 14:25)
Scusa, mi spacco gli occhi a cercare in un PDF di 43 pagg una frase :(

Di quali differenze parli?

 
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KevinBeijing
view post Posted on 1/8/2010, 18:49




CITAZIONE (babeuf @ 1/8/2010, 14:40)
..Era solo una battuta.., se leggi ilsaggio di Mao sulla dialettica, vedrai che c'è maggiore attenzione al momento dell'antitesi rispetto a quello della sintesi ( Per Mao è l'uno che si divide in due, e non il due che diventa uno). Comunque mi sa che siamo davvero off-topic.

CITAZIONE (KevinBeijing @ 1/8/2010, 14:25)
Scusa, mi spacco gli occhi a cercare in un PDF di 43 pagg una frase :(

Di quali differenze parli?

E questa ti sembra una "differenza abissale"?
Mao Tse-tung nell'opera da te citata dice chiaramente che lo sviluppo di ogni cosa è lotta degli opposti, e da ciò naturalmente consegue che ogni cosa è "sdoppiata". Ciò è completamente giusto.
Non mi pare che Engels lo abbia mai negato o abbia contrapposto a questa concezione altre improbabili leggi della dialettica. Al contrario la seconda legge della dialettica lo conferma.
Mao Tse-tung arricchisce e spiega questa legge già rilevata a suo tempo da Engels, certamente usando termini e frasi diverse da Engels, ma non confuta la dialettica "di Engels".
 
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LokiTorino
view post Posted on 2/8/2010, 08:03




CITAZIONE (babeuf @ 1/8/2010, 14:40)
..Era solo una battuta.., se leggi ilsaggio di Mao sulla dialettica, vedrai che c'è maggiore attenzione al momento dell'antitesi rispetto a quello della sintesi ( Per Mao è l'uno che si divide in due, e non il due che diventa uno). Comunque mi sa che siamo davvero off-topic.

CITAZIONE (KevinBeijing @ 1/8/2010, 14:25)
Scusa, mi spacco gli occhi a cercare in un PDF di 43 pagg una frase :(

Di quali differenze parli?

siete off-topic.

Comunque per Preve il materialismo storico ha un senso nell'idealismo. Ovviamente non il materialismo dialettico. E mi trova anche abbastanza concorde.
Rubel è un antileninista libertario, Preve ha una visione democratica molto vicina a quella idealista greca.

CITAZIONE (KevinBeijing @ 1/8/2010, 12:17)
a meno che non si spogli il termine "idealismo" del suo reale contenuto (ossia, in ambito filosofico, anteporre a dato primo la coscienza umana e far derivare da questa la materia)

Direi che con questo ti qualifichi già da solo come incompetente non in grado di partecipare a questa discussione.
Prima studia poi torna.
 
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KevinBeijing
view post Posted on 2/8/2010, 13:27




CITAZIONE (LokiTorino @ 2/8/2010, 09:03)
CITAZIONE (babeuf @ 1/8/2010, 14:40)
..Era solo una battuta.., se leggi ilsaggio di Mao sulla dialettica, vedrai che c'è maggiore attenzione al momento dell'antitesi rispetto a quello della sintesi ( Per Mao è l'uno che si divide in due, e non il due che diventa uno). Comunque mi sa che siamo davvero off-topic.

CITAZIONE (KevinBeijing @ 1/8/2010, 14:25)
Scusa, mi spacco gli occhi a cercare in un PDF di 43 pagg una frase :(

Di quali differenze parli?

siete off-topic.

Comunque per Preve il materialismo storico ha un senso nell'idealismo. Ovviamente non il materialismo dialettico. E mi trova anche abbastanza concorde.
Rubel è un antileninista libertario, Preve ha una visione democratica molto vicina a quella idealista greca.

CITAZIONE (KevinBeijing @ 1/8/2010, 12:17)
a meno che non si spogli il termine "idealismo" del suo reale contenuto (ossia, in ambito filosofico, anteporre a dato primo la coscienza umana e far derivare da questa la materia)

Direi che con questo ti qualifichi già da solo come incompetente non in grado di partecipare a questa discussione.
Prima studia poi torna.

Sei triste.
Nella tua arroganza non sai neanche i concetti che stanno alla base della filosofia.

Definizione di idealismo:
www.riflessioni.it/enciclopedia/idealismo.htm

http://it.wikipedia.org/wiki/Idealismo

http://en.wikipedia.org/wiki/Idealism

www.homolaicus.com/teoria/dizio/mddih0.htm

Senza contare tutto il campo comunista da Marx ad oggi che classifica giustamente l'idealismo come riportato nei link sopra.
QUESTA è la definizione di idealismo. Mai da nessuna parte si concepisce idealismo come "concezione della storia a indirizzo unico". A parte Preve.

La cosa che mi fa incazzare è che io i classici li studio, uso la mia testa e non mi faccio ingannare dalla prima stronzata del primo postmarxista, mentre tu, ad esempio, non sai niente del marxismo o del leninismo, perchè i classici non li hai mai letti, e prendi per buone a scatola chiusa le cazzate di Preve.

Quindi è meglio che inizi a studiare anche te sulla materia prima.
 
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LokiTorino
view post Posted on 2/8/2010, 13:41




sei off-topic (prego gli admin di provvedere) e pure ignorante.

Confondi la posizione di Hegel/Marx sulla storia dell'uomo con la diatriba da "prima l'uomo o la gallina" sul duopolio pensiero/materia.

PS: tu i classici li studi male, studiare un classico come un manuale dell'Ikea non è studiare bene.
 
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KevinBeijing
view post Posted on 2/8/2010, 13:55




CITAZIONE (LokiTorino @ 2/8/2010, 14:41)
sei off-topic (prego gli admin di provvedere) e pure ignorante.

Confondi la posizione di Hegel/Marx sulla storia dell'uomo con la diatriba da "prima l'uomo o la gallina" sul duopolio pensiero/materia.

PS: tu i classici li studi male, studiare un classico come un manuale dell'Ikea non è studiare bene.

Non la confondo, anche perchè dalla seconda deriva la prima. Infatti mentre Hegel pone fine al processo dialettico della storia umana per giustificare il dominio eterno della borghesia per via del suo idealismo, Marx sulla base materialista libera la potenza filosofica della dialettica e non pone affatto fine alla storia dell'uomo, ma evidenzia il carattere storicamente determinato e dialettico della società classista e dello stato. Se tu concepisci la fine della storia come la fine della borghesia, vuol dire che sei completamente in linea con la visione borghese del mondo. Per Marx la fine della borghesia e delle classi è proprio il vero inizio di un nuovo umanesimo o umanità sociale, non la fine.

Qua comunque non confondo nulla, al contrario è Preve che confonde idealismo e materialismo e cerca di far passare, attraverso un'operazione macchinosa, Marx come idealista.
Infatti si stava dibattendo sulla definizione di idealismo, non sulla questione fondamentale della filosofia (i comunisti NON DEVONO avere dubbi su tale questione).

Notare come non sapendo controbattere chiaramente alle mie lecitissime obiezioni invochi la censura, come è già stato fatto in passato d'altronde in questi luoghi da XXI secolo.

I classici del marxismo-leninismo si studiano per applicarli nella vita reale, per rovesciare il capitalismo. Il marxismo-leninismo, il materialismo dialettico ecc. ecc. sono ARMI teoriche del proletariato, e non ricciolute liriche da cani pechinesi su cui disquisire nei salottini borghesi, siano essi ottocenteschi o da XXI secolo.
Quindi sì, i classici sono una guida per l'azione, e quindi sono anche e soprattutto manuali strategici e tattici per le forze comuniste.
 
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LokiTorino
view post Posted on 2/8/2010, 14:17




CITAZIONE (babeuf @ 31/7/2010, 18:45)
Di fatto , sotto questo aspetto, Preve torna a prima del marxismo. Il pensiero di Marx è una critica della filosofia, in Preve c'è l'esaltazione della filosofia. Nulla di male, solo che dopo secoli di Marx (e Nietzche) diventa difficile un'operazione del genere..

Il ragionamento di Preve è, secondo me, molto attinente alla fase attuale.
Mi spiego.

Nel capitalismo di inizio 1800, quello che potremmo definire "classico" (anche se Arrighi mostra come il capitalismo classico sia più quello veneziano di inizio 1400 che quello inglese o tedesco del XIX secolo), la borghesia si autorappresenta come classe intermodale, portatrice storica dell'emancipazione umana.
La filosofia, in mano alla borghesia, ne diventa strumento di legittimazione.

In questo contesto, giustamente, Marx contesta la filosofia. La prende in blocco (Hegel) perché sa che la filosofia borghese è comunque un elemento che non va eliminato ma superato (come il capitalismo d'altronde) e la gira a testa in giù, per mettere in alto ciò che stava in basso. Una sorta di ribaltamento della piramide di classe.

Questo passaggio è fondamentale per l'emancipazione dell'uomo, Marx fa bene a fare quello che fa.
Ma siamo nel 1850 circa.

Oggi, il capitalismo ha superato filosoficamente la fase borghese, non è più un prodotto emancipatore di una classe sulle altre.
Di conseguenza la filosofia perde il suo valore di gendarme della borghesia (con buona pace di Kevin), in quanto la stratificazione di classe ha reso il dominante oggi troppo complesso per essere sviluppato simbolicamente in un solo soggetto di classe che si legittima e rappresenta come portatore di progresso.

La filosofia moderna supera il duopolio borghesia/proletariato (duopolio filosofico che mi azzerderei a definire storicamente fittizio, ma ne possiamo discutere) e costruisce il sistema sulla speculazione della merce (Preve definisce il capitalismo di oggi un "capitalismo speculativo").
Non è un caso che l'impostazione filosofica vincente nel carrozzone sistemico è quella del pensiero debole e le altre riduzioni relativistiche che, come detto giustamente nel testo, producono un solo assoluto: la merce.

Per questo che Preve propone il superamento della visione che aveva Marx ai tempi suoi sulla filosofia per tornare ad un pre-stadio (o un post-stadio) sicuramente più utile per sviluppare un sistema di idee-forza tale da affrontare questa nuova fase multipolare.
Perché oggi la filosofia è sì sistemica, ma il sistema non è più retto dalla borghesia del XIX secolo.
 
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KevinBeijing
view post Posted on 2/8/2010, 14:45




CITAZIONE (LokiTorino @ 2/8/2010, 15:17)
CITAZIONE (babeuf @ 31/7/2010, 18:45)
Di fatto , sotto questo aspetto, Preve torna a prima del marxismo. Il pensiero di Marx è una critica della filosofia, in Preve c'è l'esaltazione della filosofia. Nulla di male, solo che dopo secoli di Marx (e Nietzche) diventa difficile un'operazione del genere..

Il ragionamento di Preve è, secondo me, molto attinente alla fase attuale.
Mi spiego.

Nel capitalismo di inizio 1800, quello che potremmo definire "classico" (anche se Arrighi mostra come il capitalismo classico sia più quello veneziano di inizio 1400 che quello inglese o tedesco del XIX secolo), la borghesia si autorappresenta come classe intermodale, portatrice storica dell'emancipazione umana.
La filosofia, in mano alla borghesia, ne diventa strumento di legittimazione.

In questo contesto, giustamente, Marx contesta la filosofia. La prende in blocco (Hegel) perché sa che la filosofia borghese è comunque un elemento che non va eliminato ma superato (come il capitalismo d'altronde) e la gira a testa in giù, per mettere in alto ciò che stava in basso. Una sorta di ribaltamento della piramide di classe.

Questo passaggio è fondamentale per l'emancipazione dell'uomo, Marx fa bene a fare quello che fa.
Ma siamo nel 1850 circa.

Oggi, il capitalismo ha superato filosoficamente la fase borghese, non è più un prodotto emancipatore di una classe sulle altre.
Di conseguenza la filosofia perde il suo valore di gendarme della borghesia (con buona pace di Kevin), in quanto la stratificazione di classe ha reso il dominante oggi troppo complesso per essere sviluppato simbolicamente in un solo soggetto di classe che si legittima e rappresenta come portatore di progresso.

La filosofia moderna supera il duopolio borghesia/proletariato (duopolio filosofico che mi azzerderei a definire storicamente fittizio, ma ne possiamo discutere) e costruisce il sistema sulla speculazione della merce (Preve definisce il capitalismo di oggi un "capitalismo speculativo").
Non è un caso che l'impostazione filosofica vincente nel carrozzone sistemico è quella del pensiero debole e le altre riduzioni relativistiche che, come detto giustamente nel testo, producono un solo assoluto: la merce.

Per questo che Preve propone il superamento della visione che aveva Marx ai tempi suoi sulla filosofia per tornare ad un pre-stadio (o un post-stadio) sicuramente più utile per sviluppare un sistema di idee-forza tale da affrontare questa nuova fase multipolare.
Perché oggi la filosofia è sì sistemica, ma il sistema non è più retto dalla borghesia del XIX secolo.

Mi dispiace ma il ruolo reazionario borghese della filosofia borghese permane, perchè la classe dominante per conservare il proprio dominio ha bisogno di mantenere l'egemonia culturale sul proletariato.
La storia ci mostra chiaramente che non appena il proletariato si scrolla di dosso l'idealismo inculcato dalla classe dominante e passa a posizioni materialistiche, unica via per trasformare secondo i suoi scopi la realtà e quindi per rivoluzionare i rapporti di produzione, subentra un'epoca rivoluzionaria.
Una classe dominante prima di scomparire e perdere il suo carattere dominante fa di tutto per mantenere, tanto sul piano pratico quanto suo piano teorico, quanto più potere possibile.
Così la borghesia ogni giorno che passa, attraverso i principali mezzi in suo possesso, fa di tutto per dimostrare (sgangheratamente) che il capitalismo è la democrazia più completa, che è la libertà migliore, che il comunismo è invece il male assoluto e il distruttore dell'umanità.
Ovviamente questo si riversa anche sul piano filosofico, e infatti oggi si ha un'egemonia della filosofia borghese, il cui unico scopo è legittimare, in un modo o nell'altro, il capitalismo, e affossare il socialismo. Questo è un fatto innegabile, malgrado quello che dice Preve.
Non appena il marxismo-leninismo penetra tra le masse facendo breccia nell'egemonia borghese ed esse prendono coscienza di loro stesse, si ha in breve tempo una fase altamente rivoluzionaria.

Anche Preve fa parte dei filosofi borghesi, solo che si concentra più sul distruggere e affossare con la critica distruttiva il marxismo-leninismo che sul criticare il capitalismo (ovviamente su base idealistico-morale e non materialistica).

La critica di Marx alla filosofia non è "generale", ma è circoscritta alla filosofia idealistica e in minor misura al materialismo volgare (bisogna dire che questo è un nemico teorico di secondo piano generalmente). Insomma Marx ed Engels erigono contro l'idealismo una "filosofia della prassi", una filosofia che è concezione e metodo per trasformare il mondo allo stesso tempo, ovvero il materialismo dialettico.
 
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rikycccp
view post Posted on 2/8/2010, 14:59




CITAZIONE (KevinBeijing @ 2/8/2010, 15:45)
Mi dispiace ma il ruolo reazionario borghese della filosofia borghese permane, perchè la classe dominante per conservare il proprio dominio ha bisogno di mantenere l'egemonia culturale sul proletariato.
La storia ci mostra chiaramente che non appena il proletariato si scrolla di dosso l'idealismo inculcato dalla classe dominante e passa a posizioni materialistiche, unica via per trasformare secondo i suoi scopi la realtà e quindi per rivoluzionare i rapporti di produzione, subentra un'epoca rivoluzionaria.
Una classe dominante prima di scomparire e perdere il suo carattere dominante fa di tutto per mantenere, tanto sul piano pratico quanto suo piano teorico, quanto più potere possibile.
Così la borghesia ogni giorno che passa, attraverso i principali mezzi in suo possesso, fa di tutto per dimostrare (sgangheratamente) che il capitalismo è la democrazia più completa, che è la libertà migliore, che il comunismo è invece il male assoluto e il distruttore dell'umanità.
Ovviamente questo si riversa anche sul piano filosofico, e infatti oggi si ha un'egemonia della filosofia borghese, il cui unico scopo è legittimare, in un modo o nell'altro, il capitalismo, e affossare il socialismo. Questo è un fatto innegabile, malgrado quello che dice Preve.
Non appena il marxismo-leninismo penetra tra le masse facendo breccia nell'egemonia borghese ed esse prendono coscienza di loro stesse, si ha in breve tempo una fase altamente rivoluzionaria.

Anche Preve fa parte dei filosofi borghesi, solo che si concentra più sul distruggere e affossare con la critica distruttiva il marxismo-leninismo che sul criticare il capitalismo (ovviamente su base idealistico-morale e non materialistica).

La critica di Marx alla filosofia non è "generale", ma è circoscritta alla filosofia idealistica e in minor misura al materialismo volgare (bisogna dire che questo è un nemico teorico di secondo piano generalmente). Insomma Marx ed Engels erigono contro l'idealismo una "filosofia della prassi", una filosofia che è concezione e metodo per trasformare il mondo allo stesso tempo, ovvero il materialismo dialettico.

con i tuoi discorsi si torna indietro di 50 anni ai dibattiti in voga negli anni '20/'30 su cosa fosse "borghese" e cosa fosse "proletario": scienza borghese e scienza proletaria, linguistica borghese borghese e linguistica proletaria...

una citazione che gradirai di un baffone a caso:

Vi furono un tempo dei «marxisti», nel nostro Paese, i quali asserivano che le ferrovie rimasteci dopo la Rivoluzione d'Ottobre erano ferrovie borghesi, che sarebbe stato sconveniente per noi marxisti utilizzarle, che avrebbero dovuto essere divelte e che occorreva costruire delle ferrovie nuove, «proletarie». Per questo essi furono soprannominati «trogloditi».
 
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LokiTorino
view post Posted on 2/8/2010, 15:04




CITAZIONE (rikycccp @ 2/8/2010, 15:59)
con i tuoi discorsi si torna indietro di 50 anni ai dibattiti in voga negli anni '20/'30 su cosa fosse "borghese" e cosa fosse "proletario": scienza borghese e scienza proletaria, linguistica borghese borghese e linguistica proletaria...

una citazione che gradirai di un baffone a caso:

Vi furono un tempo dei «marxisti», nel nostro Paese, i quali asserivano che le ferrovie rimasteci dopo la Rivoluzione d'Ottobre erano ferrovie borghesi, che sarebbe stato sconveniente per noi marxisti utilizzarle, che avrebbero dovuto essere divelte e che occorreva costruire delle ferrovie nuove, «proletarie». Per questo essi furono soprannominati «trogloditi».

vabbè ma anche tu che gli rispondi.
Non vedi che è come un traduttore di google marx-italiano?

Metti un testo in italiano e te lo trasforma in marxista in un click.
Solo che, come nel traduttore di google, il risultato è un incomprensibile sequenza di termini formalmente tradotti correttamente.

Secondo me la cosa migliore da fare è smollarlo nel suo brodo e rispondere solo quando è in topic.
 
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KevinBeijing
view post Posted on 2/8/2010, 15:16




CITAZIONE (rikycccp @ 2/8/2010, 15:59)
CITAZIONE (KevinBeijing @ 2/8/2010, 15:45)
Mi dispiace ma il ruolo reazionario borghese della filosofia borghese permane, perchè la classe dominante per conservare il proprio dominio ha bisogno di mantenere l'egemonia culturale sul proletariato.
La storia ci mostra chiaramente che non appena il proletariato si scrolla di dosso l'idealismo inculcato dalla classe dominante e passa a posizioni materialistiche, unica via per trasformare secondo i suoi scopi la realtà e quindi per rivoluzionare i rapporti di produzione, subentra un'epoca rivoluzionaria.
Una classe dominante prima di scomparire e perdere il suo carattere dominante fa di tutto per mantenere, tanto sul piano pratico quanto suo piano teorico, quanto più potere possibile.
Così la borghesia ogni giorno che passa, attraverso i principali mezzi in suo possesso, fa di tutto per dimostrare (sgangheratamente) che il capitalismo è la democrazia più completa, che è la libertà migliore, che il comunismo è invece il male assoluto e il distruttore dell'umanità.
Ovviamente questo si riversa anche sul piano filosofico, e infatti oggi si ha un'egemonia della filosofia borghese, il cui unico scopo è legittimare, in un modo o nell'altro, il capitalismo, e affossare il socialismo. Questo è un fatto innegabile, malgrado quello che dice Preve.
Non appena il marxismo-leninismo penetra tra le masse facendo breccia nell'egemonia borghese ed esse prendono coscienza di loro stesse, si ha in breve tempo una fase altamente rivoluzionaria.

Anche Preve fa parte dei filosofi borghesi, solo che si concentra più sul distruggere e affossare con la critica distruttiva il marxismo-leninismo che sul criticare il capitalismo (ovviamente su base idealistico-morale e non materialistica).

La critica di Marx alla filosofia non è "generale", ma è circoscritta alla filosofia idealistica e in minor misura al materialismo volgare (bisogna dire che questo è un nemico teorico di secondo piano generalmente). Insomma Marx ed Engels erigono contro l'idealismo una "filosofia della prassi", una filosofia che è concezione e metodo per trasformare il mondo allo stesso tempo, ovvero il materialismo dialettico.

con i tuoi discorsi si torna indietro di 50 anni ai dibattiti in voga negli anni '20/'30 su cosa fosse "borghese" e cosa fosse "proletario": scienza borghese e scienza proletaria, linguistica borghese borghese e linguistica proletaria...

una citazione che gradirai di un baffone a caso:

Vi furono un tempo dei «marxisti», nel nostro Paese, i quali asserivano che le ferrovie rimasteci dopo la Rivoluzione d'Ottobre erano ferrovie borghesi, che sarebbe stato sconveniente per noi marxisti utilizzarle, che avrebbero dovuto essere divelte e che occorreva costruire delle ferrovie nuove, «proletarie». Per questo essi furono soprannominati «trogloditi».

Con i VOSTRI discorsi si torna indietro al 1700, il che è molto peggio !!

La distinzione tra borghese e proletario e ancor più tra comunista ed anticomunista è importantissima, ma ovviamente lo è non in tutti gli ambiti del sapere.

La tua grossolana strumentalizzazione di Stalin (perchè qua non si è animati dalla ricerca sincera, ma dalla strumentalizzazione) balza così all'occhio che nessuno non se ne accorgerebbe. Stalin nella citazione da te riportata e presa da Il marxismo e la linguistica, parla dell'assurdità di contrapporre alla lingua che c'è nel capitalismo una "lingua proletaria" riferendosi alle deviazioni di sinistra di alcuni loschi figuri negli anni '20-'30. Ma la lingua è nata come mezzo, e non è cultura (che come nota Stalin subito dopo può essere capitalista o socialista), per cui è interclassista. La lingua nacque come mezzo di comunicazione per interagire con gli altri uomini nel processo della produzione.

Questo caso della lingua infatti è particolare. Come del resto lo è quello delle forze produttive - e qui ci si ricollega all'esempio che hai malamente citato - come la scienza, o più semplicemente anche le rotaie. Tutte queste cose le può usare sia la borghesia che il proletariato.
Non si capisce che cazzo c'entra questo argomento con la filosofia, che da sempre è schierata o da un campo o dall'altro. Permettimi una citazione di Mao Tse-tung molto più azzeccata della tua: Nella società divisa in classi, ogni individuo vive come membro di una determinata classe e ogni pensiero, senza eccezione, porta un'impronta di classe.
 
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Manfr
view post Posted on 2/8/2010, 16:56




Tranne quello degli studenti, che si imbevono di filosofia borghese ma sono liberi di portare avanti la battaglia rivoluzionaria perchè non sono ancora incardinati nel sistema capitalistico !

Tanto per fare l'avvocato del diavolo, chi l'ha detto che anche il linguaggio non è uno strumento di classe? Facciamo l'esempio del tedesco, e vediamo come molti termini linguistici non solo siano costrutti derivati direttamente dalla vita medievale, ma i termini di uso "sociale" esprimano (cosa analoga anche alle lingue neolatine) un senso di "strutturazione" che fa capire come i soggetti a cui si riferisce siano in un certo modo preesistenti, o comunque "superiori", ai loro componenti.

In inglese, invece, le medesime parole si riferiscono a contesti di libera associazione di individualità !

Se ritrovo la citazione sul libro che stavo leggendo ve la posto, è molto interessante ! :)
 
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KevinBeijing
view post Posted on 2/8/2010, 19:01




CITAZIONE (Manfr @ 2/8/2010, 17:56)
Tranne quello degli studenti, che si imbevono di filosofia borghese ma sono liberi di portare avanti la battaglia rivoluzionaria perchè non sono ancora incardinati nel sistema capitalistico !

Anche, ma non solo gli studenti. Continui a menarla con questa cosa degli studenti. Comunque stai tranquillo, tu sei uno studente con visioni piccolo-borghesi e antimarxiste, non farti questi problemi.
CITAZIONE
Tanto per fare l'avvocato del diavolo, chi l'ha detto che anche il linguaggio non è uno strumento di classe? Facciamo l'esempio del tedesco, e vediamo come molti termini linguistici non solo siano costrutti derivati direttamente dalla vita medievale, ma i termini di uso "sociale" esprimano (cosa analoga anche alle lingue neolatine) un senso di "strutturazione" che fa capire come i soggetti a cui si riferisce siano in un certo modo preesistenti, o comunque "superiori", ai loro componenti.

In inglese, invece, le medesime parole si riferiscono a contesti di libera associazione di individualità !

Se ritrovo la citazione sul libro che stavo leggendo ve la posto, è molto interessante ! :)

Può anche essere che l'etimologia di alcune parole derivi dalla cultura secolare di un popolo e rimarchi in alcune sfumature più questo o quel concetto. Questo però trascende di molto dal fulcro dell'argomento. Il fatto che non hai compreso è che la lingua non può essere di classe, perchè la lingua è l'importantissima connessione che permette agli uomini di scambiare pensieri e quindi organizzarsi la produzione, e tantopiù in una società divisa in classi questa qualità interclassista della lingua è vitale per l'interagire degli uomini nel processo produttivo.
 
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Manfr
view post Posted on 2/8/2010, 19:21




Mah, a me non pare granchè verosimile la natura interclassista della lingua, basti pensare all'evoluzione del latino nel Medioevo o alla compresenza, in lingue come l'egiziano e, appunto, il latino di diversi livelli lessicali corrispondenti proprio alle classi sociali (del resto, cosa sono i dialetti di oggi se non sopravvivenze delle lingue "popolari" rispetto alla lingua nazionale inventata dalla borghesia per unificare il paese e con esso i mercati?).

Sono perfettamente conscio di essere un piccoloborghese e di non essere un marxista-leninista :D
 
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41 replies since 30/7/2010, 10:21   1004 views
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