"Come eravamo"

« Older   Newer »
  Share  
Smersh
view post Posted on 2/10/2010, 17:21




La tua è solo retorica. Se l’Italia è finita sotto l’ombrello atlantico (che dura tutt’ora) significa che il 25 aprile è stato un fallimento, poiché la sovranità nazionale è la condizione essenziale per lo sviluppo economico, militare e politico di uno Stato. Se quest’ultima viene a mancare, allora non c’è stata alcuna liberazione. Una contraddizione palese che il Partito Comunista Italiano ha risolto solo con la scelta di campo atlantista negli anni ’70 e con l’eurocomunismo. La tua “religione civile” è atlantismo, semmai te ne fossi accorto. Qui non si tratta di fare apologia di fascismo o nazionalsocialismo, perché la storia non si fa con i “se”, ma di constatare il totale fallimento della strategia comunista in Italia, compreso il 25 aprile, la nascita di questa repubblica servile e chiudere con questa retorica demo-costituzionale inutile e annoiante.
 
Top
Lepontico
view post Posted on 2/10/2010, 17:49




"La vostra è solo retorica", quante volte ce lo si sente dire?
Lo scopo della Resistenza era liberare l'Italia dal nazifascismo, difficilmente qualcuno poteva prevedere le dinamiche della guerra fredda con due anni di anticipo. A casa a ripassare la lezione di storia.
Tu sei un fascista che vuole tenere in considerazione le tesi dei fascisti, non capisco cosa ci fai su un forum come questo.
 
Top
Smersh
view post Posted on 3/10/2010, 08:25




CITAZIONE (Lepontico @ 2/10/2010, 18:49)
"La vostra è solo retorica", quante volte ce lo si sente dire?
Lo scopo della Resistenza era liberare l'Italia dal nazifascismo, difficilmente qualcuno poteva prevedere le dinamiche della guerra fredda con due anni di anticipo. A casa a ripassare la lezione di storia.
Tu sei un fascista che vuole tenere in considerazione le tesi dei fascisti, non capisco cosa ci fai su un forum come questo.

Se vuoi te lo ripeto ancora: "E' solo retorica". Non esiste lo scopo della resistenza, ma gli scopi dei diversi gruppi della resistenza. Tra chi auspiscava un ritorno dell'influenza inglese in Italia con annesse logge massoniche, chi credeva nella creazione di uno Stato socialista e chi solo per opportunità economica ecc. Io sostengo che non si tratti di liberazione, ma di volontaria subordinazione ad una potenza straniera e anti-europea (USA), che non significa estendere la responsabilità ad ogni singolo partigiano (o formazione partigiana) ma è indubbio che nei CLN, poichè in contatto con i servizi di sicurezza OSS e SOE, si era pienamente coscienti del destino riservato all'Italia, ancor prima di Jalta.

Edited by Smersh - 3/10/2010, 09:55
 
Top
Lepontico
view post Posted on 3/10/2010, 09:52




ah, ok, basta dirlo, un altro fanatico delle teorie del complotto. Buona fortuna.
 
Top
Smersh
view post Posted on 3/10/2010, 10:01




CITAZIONE (Lepontico @ 3/10/2010, 10:52)
ah, ok, basta dirlo, un altro fanatico delle teorie del complotto. Buona fortuna.

Mah veramente sui rapporti tra servizi di sicurezza inglesi e statunitensi, e le formazioni partigiane ci sono diversi libri, con fonti precise, mica complottismo.
 
Top
Lepontico
view post Posted on 3/10/2010, 10:46




hai davanti a te il compito di confutare 60 anni di storiografia italiana, non è un'impresa semplice.
 
Top
LokiTorino
view post Posted on 3/10/2010, 11:17




vabbè smersh, quando si arrivò all'8 settembre non è che c'erano tante scelte da fare.
O non si faceva niente e la guerra faceva il suo corso, tanto come hai detto tu, era persa, oppure si provava a metterci una pezza consci del fatto che a guerra comunque persa qualcuno il suo cappellino ce lo metteva sopra.

Il PCI ha fatto l'unica scelta disponibile, non c'era un set di scelte.
 
Top
Smersh
view post Posted on 3/10/2010, 12:18




CITAZIONE (LokiTorino @ 3/10/2010, 12:17)
vabbè smersh, quando si arrivò all'8 settembre non è che c'erano tante scelte da fare.
O non si faceva niente e la guerra faceva il suo corso, tanto come hai detto tu, era persa, oppure si provava a metterci una pezza consci del fatto che a guerra comunque persa qualcuno il suo cappellino ce lo metteva sopra.

Il PCI ha fatto l'unica scelta disponibile, non c'era un set di scelte.

Io non sto mettendo in discussione le scelte dei comunisti, che considero obbligate (soprattutto per l'evoluzione dei rapporti internazionali), ma che hanno portato il PCI a sostenere il peso di una contraddizione che ha risolto solo con il passaggio di campo (vedi Eurocomunismo). La questione è un'altra: può una persona avere una opinione differente su quel periodo, per ragioni personali e politiche, pur essendo un compagno? Questo è il tema della discussione. Io contesto semmai tutta la retorica tipica dell'anpi e di altri settori della "sinistra" che porta a considerarci un paese sovrano e libero, quando non è affatto vero e che ben si amalgama con la propaganda americana del "mondo libero" o "liberato". Da notare l'ennesima figuraccia rimediata dall'Anpi www.anpi.it/?p=3323 , perchè è qui che si finisce quando si diventa stolti.
Se il 25 aprile fosse la festa per la Liberazione e non della "Liberazione", i toni cambierebbero eccome.. Ma questo è forse troppo difficile da capire?
 
Top
LokiTorino
view post Posted on 3/10/2010, 13:16




ah per me puoi pensarla come ti pare, io alle "religioni laiche" non c'ho mai creduto più di tanto.

Certo che un grosso lavoro culturale sarebbe quello di iniziare a pensare il 25 aprile come un lavoro compiuto ma che apre ad un nuovo lavoro contro un nuovo invasore.
Purtroppo l'idea di considerare gli USA un nemico in casa non fa parte di nessuna componente politica italiana.
Compresi i nostri federati di sinistra (ricordo che gli unici che non hanno dubbi sul caso farsa di Sakineh sono rimasti solo più nell'entourage di Ferrero oltre che dai filo atlantisti da contratto).

PS: il tema dell'articolo non è sulle idee a proposito di Resistenza, ma sul fatto che l'Iran è una nazione e noi no.
 
Top
Smersh
view post Posted on 3/10/2010, 13:18




CITAZIONE (LokiTorino @ 3/10/2010, 14:16)
ah per me puoi pensarla come ti pare, io alle "religioni laiche" non c'ho mai creduto più di tanto.

Certo che un grosso lavoro culturale sarebbe quello di iniziare a pensare il 25 aprile come un lavoro compiuto ma che apre ad un nuovo lavoro contro un nuovo invasore.
Purtroppo l'idea di considerare gli USA un nemico in casa non fa parte di nessuna componente politica italiana.
Compresi i nostri federati di sinistra (ricordo che gli unici che non hanno dubbi sul caso farsa di Sakineh sono rimasti solo più nell'entourage di Ferrero oltre che dai filo atlantisti da contratto).

PS: il tema dell'articolo non è sulle idee a proposito di Resistenza, ma sul fatto che l'Iran è una nazione e noi no.

Sì, chiedo scusa. E' la polemica sollevata da altri a cui ho risposto.
 
Top
Lepontico
view post Posted on 3/10/2010, 13:21




CITAZIONE
La questione è un'altra: può una persona avere una opinione differente su quel periodo, per ragioni personali e politiche, pur essendo un compagno?

Esiste la storia e la sua interpretazione, prima si conoscono i fatti e poi sulla base di quelli si ragiona. Nel '43 obiettivo delle forze democratiche era abbattere il fascismo lasciando al dopoguerra ogni ragionamento sul futuro assetto della nazione. Un perfetto signor nessuno oggi viene a raccontarci che Pci, Urss e movimento comunista internazionale sbagliarono tutto? Mi faccio una grassa risata.
Opinioni diverse su cosa? Sul valore fondativo della Resistenza e dell'antifascismo? Se c'è qualcosa di ancora diffuso come collante nazionale, come sentimento d'appartenenza è questo. Quindi poche chiacchiere.

CITAZIONE
hanno portato il PCI a sostenere il peso di una contraddizione che ha risolto solo con il passaggio di campo (vedi Eurocomunismo)

Il PCI ha sempre sostenuto la posizione della dissoluzione dei blocchi e della riaffermazione della piena sovranità nazionale. Ha giustificato il blocco orientale come giusta e necessaria risposta difensiva contro l'imperialismo e l'atlantismo. Erano le stesse posizioni del Pcus. L'eurocomunismo non era la sanzione del passaggio sotto l'ombrello Nato dei partiti comunisti occidentali ma la sanzione dell'esistenza di un polo di partiti comunisti europei su posizioni differenti dal polo facente riferimento all'Urss; si continuava a sostenere la dissoluzione dei blocchi e l'uscita dell'Italia dalla Nato, ma precisando l'affermazione della piena sovranità nazionale e quindi la sua estraneità dal blocco orientale.

CITAZIONE
Io contesto semmai tutta la retorica tipica dell'anpi e di altri settori della "sinistra" che porta a considerarci un paese sovrano e libero, quando non è affatto vero e che ben si amalgama con la propaganda americana del "mondo libero" o "liberato".

Preferisci il nazionalsocialismo e la Rsi? Che ti piaccia o no la liberazione c'è stata, se vuoi stre dalla parte degli sconfitti è tutto un altro discorso.
 
Top
Smersh
view post Posted on 3/10/2010, 13:24




Ma quante ne racconti Lepontico... proprio tante! Non esiste alcun collante, perchè noi non siamo ancora una nazione. Forse non te ne sei accorto.
 
Top
Lepontico
view post Posted on 3/10/2010, 13:29




CITAZIONE
ah per me puoi pensarla come ti pare, io alle "religioni laiche" non c'ho mai creduto più di tanto.

esalti l'Iran come nazione e poi però, quando si passa all'Italia, sostieni l'inutilità di religioni laiche? Qui ci sono due pesi e due misure, è il solito disfattismo simile a quello dei detrattori del Risorgimento.
Il discorso Resistenza è molto simile a quello sulla Risorgimento.

CITAZIONE
Non esiste alcun collante, perchè noi non siamo ancora una nazione. Forse non te ne sei accorto.

Allora facciamo tabula rasa?
Il Risorgimento? Un'operazione massonica che ha portato miseria e arricchito pochi, si stava meglio prima.
La Resistenza? Troppi morti, troppi idealismi, roba vecchia.
La lingua italiana? Non sia mai, inglese fin dall'asilo.
Il tricolore? Imbarazzante.
L'Inno di Mameli? Brutto brutto.
 
Top
LokiTorino
view post Posted on 3/10/2010, 18:27




caro lepontico, il tuo problema che esce spesso nei post è che confondi il mondo reale dalle tue analisi.

Diciamo che spesso a livello di analisi quello che dici è condivisibile, però purtroppo parti da presupposti che non hanno interfaccia con la realtà.

In Italia mi potresti dire in che maniera tu individui il 25 aprile come collante di massa?
Su quali basi scientifiche te ne esci con una affermazione sociologica così perentoria?

Ps:
Mi spieghi che risposta è: "Preferisci il nazionalsocialismo e la Rsi? Che ti piaccia o no la liberazione c'è stata, se vuoi stre dalla parte degli sconfitti è tutto un altro discorso" ad una frase più che legittima?

L'Anpi non possiede a parer tuo una retorica insieme a settori di sinistra (belli ampi) a considerare l'Italia un paese a sovranità nazionale compiuta?
Il fatto di considerare il blocco occidentale come migliore dei mondi possibili, e quindi regno della libertà e della pace è un'invenzione di Smersh?
Ma davvero in che mondo vivi? Cosa fai nella vita? Con chi ti relazioni?
Smersh fa il provocatore, ma tu e alcuni altri ci caschi sempre, ma proprio sempre.


 
Top
Smersh
view post Posted on 3/10/2010, 20:12




Infatti il problema di un'identità nazionale riconosciuta/condivisa è alla base dell'inconsistenza dell'Italia quale Stato-Nazione. Nè il Risorgimento, nè il Fascismo, nè la Resistenza, sono riusciti a porre delle basi solide e durature.
Motivo principale delle tensioni che si verificano tra centro e periferia del paese e tra Nord/Sud. Non si può coprire queste ferite con l'ideologia ed ignorare la realtà. L'incapacità di raggiungere una sintesi che vada oltre "il frazionismo" tipico del nostro Paese, porterà allo smembramento della Nazione. Una delle necessità vitali di uno Stato è preservare la memoria e dimostrare la continuità storica che ha determinato la propria esistenza, non giocare a fare i giacobini. Per me gente come Lepontico, gioca, non fa politica.

La religione laica-civile è una sola borghese che si scioglie come neve al sole davanti a religioni rivelate come l'Islam. Per cui il paragone con Iran non regge.

Un Alexander Nevskij o un Yevpaty Kolovrat, in Italia verrebbero considerati dal "marxista medio" dei reazionari bellicosi e monarchici. In URSS invece si è riusciti a stabilire una continuità nel tempo, in cui l'elemento identitario è forza positiva, e non cozza con il progresso sociale.
 
Top
48 replies since 28/9/2010, 10:40   720 views
  Share