Bastardi senza storia

« Older   Newer »
  Share  
Omnia Sunt Communia
view post Posted on 6/4/2011, 19:00




image

20 aprile 2011 uscita del libro "Bastardi senza storia" (di Valerio Gentili, Castelvecchi ed.)

La nascita e la storia dell'antifascimo militante in Europa attraverso la vita e le gesta di uomini e organizzazioni condannati all'oblio dalla damnatiomemoriae. La nascita del saluto a pugno chiuso e l'adozione del logo a tre frecce, l'opposizione armata al fascismo e al nazismo, la guerra civile in Spagna e la Resistenza. Vecchie e nuove ANTIFA in Inghilterra e Germania, i combattenti rossi e il Fronte di Ferro, gli Arditi del popolo in Italia, i Gruppi d'azione a Parigi, lo Schutzbund austriaco e le milizie di autodifesa in Belgio.
Dalle fangose trincee della prima guerra mondiale alle lucenti strade delle grandi metropoli sul finire del secolo, una vicenda scomoda che la storiografia ufficiale ha scelto di tacere.
 
Top
rash///roma
view post Posted on 6/4/2011, 21:16




UN ESTRATTO DAL CAPITOLO SULLA FRANCIA:
Jean Duclos era un veterano pluridecorato, Legion d’Honneur
e Croix de Guerre, la Prima Guerra Mondiale lo aveva
segnato indelebilmente non solo nello spirito ma anche fisicamente,
in battaglia perse un occhio e tornò dal fronte col
viso parzialmente sfigurato. Di formazione socialista, si era
avvicinato dopo il conflitto al Partito comunista e all’Association
Répubblicaine des Anciens Combattants (Arac), di
cui sarebbe divenuto segretario nel 1926. Creata nel 1917 e
formalmente indipendente, l’Arac entrò ben presto nell’orbita
della Sfic (partito comunista), i suoi slogan erano netti e non lasciavano spazio
alcuno a dubbi interpretativi: «Guerra alla guerra!», «Fronte
Rosso!». Nell’immaginario propugnato dall’Arac, l’egualitarismo
caro alla tradizione socialista si fondeva con quello acerbo
della vita cameratesca di trincea. I giovani soldati delle
prime linee, in ogni nazione avevano pagato per intero il
prezzo del conflitto ma in cambio avevano ricevuto solo
morte, fame e sofferenze. Gli imboscati delle grandi forniture
industriali invece, i Thyssen, i Krupp e gli Schneider di ogni
Paese, sulla guerra avevano edificato i loro imperi finanziari.
Era giunto il momento quindi, secondo la weltanschauung
dell’Arac, che gli uomini delle trincee senza distinzione geografica
costituissero l’avanguardia nella lotta per un più giusto
assetto sociale. Questo era il patriottismo dell’Arac, un
sentimento che finiva per abbracciare la causa dell’umanità
intera. Quando, soprattutto in seguito all’esito vittorioso della
marcia del fascismo italiano, anche in Francia cominciarono
ad acquistare una certa consistenza numerica formazioni
come quella dei Jeunesses Patriotes (Jp), il cui attivismo,
che compendiava l’assalto alle case del popolo e alle sedi
di partiti e sindacati operai, veniva edulcorato nel nome di
un patriottismo ben diverso da quello dell’Arac. Dal seno di
questa organizzazione presero vita le prime milizie di autodifesa
proletaria. Nel 1924, per iniziativa di Jean e di suo fratello
Jacques Duclos [...] si
costituirono i Groupes d’Action (Ga). Il battesimo di fuoco
dei Gruppi d’Azione avvenne il 23 aprile 1925 ed ebbe come
teatro il 18mo distretto parigino, si trattò di un assalto a un
comizio elettorale dei Jp e costò al nemico tre morti e diversi
feriti. L’anno seguente i Ga si sciolsero per dare corpo a due
distinte associazioni paramilitari: i Groupes de Defense Antifascistes
(Gda) e la Jeune Garde Antifasciste (Jga) [...]

Attached Image: Gruppi di Difesa Antifascista

Gruppi di Difesa Antifascista

 
Top
Omnia Sunt Communia
view post Posted on 6/4/2011, 21:28




Molto interessante; immaginavo che in un paese come la Francia il combattentismo sarebbe stato recepito e rielaborato in maniera completamente diversa dall'Italia. Non vedo l'ora che esca il libro.
 
Top
Omnia Sunt Communia
view post Posted on 8/4/2011, 18:39




Gruppo Facebook con immagini e estratti dal libro: Bastardi senza storia
 
Top
3 replies since 6/4/2011, 19:00   167 views
  Share