Sfiducia a Berlusconi, topic contenitore

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Smersh
view post Posted on 17/12/2010, 21:00




CITAZIONE
Rimango del parere che la sinistra (PRC PDCI SEL) non hanno gli strumenti per dare una direzione anche solo politica alla cosa, visto che sono geneticamente progetti antinazionali.

Geneticamente anti-nazionale è il marxismo occidentale e quello attualmente egemone (sempre che possa definirsi tale): il post-operaismo. Sino a quando esisteranno centri sociali, riviste o giornali, partiti o strutture di movimento, che amplificheranno queste idee distorte e strumentali ai processi di globalizzazione economica, non si va da nessuna parte. I primi nemici dei comunisti sono i comunisti, quelli che ancora si riempiono la bocca di stronz*te quali: la rivendicazione del diritto di studio, il blocco dei finanziamenti all'industria militare (vedi Finmeccanica), il conflitto d'interesse, le povere zoccole che ammazzano i mariti, il gay pride, l'antiproibizionismo ecc. L'unica cosa da fare, senza perdere tempo, è regolare i conti con questa plebaglia, sempre che non sia troppo tardi.
 
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babeuf
view post Posted on 18/12/2010, 09:32





Molto banalmente stalin, quella dei commenti su militant è una posizione critica interna ai movimenti sociali, tu (legittimamente) escludi l'utilità politica di un lavoro politico e sociale al loro interno.
Anche io penso che le organizzazioni esistenti siano (largamente) insufficienti, ma non credo che si costriscano ex novo su un forum, ma sporcandosi le mani nei conflitti sociali, nel rapporto con la Fiom e in mille altri modi.
Altrimenti si finisce a discutere con gente che respinge tutto il marxismo occidentale (ohibò), e mette nello stesso sacco cose che per dirla alla Di Pietro non ci azzeccano proprio. Se questo è il nuovo...mi tengo i classici e per darti ragione ..pure E.Bloch.

CITAZIONE (stalinlover @ 17/12/2010, 17:35) 
e l'avevo anche scritto, babeuf:PASSATEMI IL TERMINE. Evidentemente piace molto decontestualizzare due parole inserite in un contesto. Qui di marxisti in crisi non ce n'è, ci sono realisti e no, e tu non lo sei.
Militant mette,infatti, in evidenza l'esigenza di un soggetto politico, affermando chiaramente che in sua assenza si rischia di finire in una bolla di sapone. Chiaramente questo punto di vista esclude le organizzazioni presenti attualmente sulla piazza. Adesso, caro babeuf, spiegami dove sta la differenza con ciò che ho detto io. Ti ripeto, non ci sono marxisti in crisi, al massimo ci sono marxisti (come te) che vivono con il costante terrore di guardare avanti

 
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Smersh
view post Posted on 18/12/2010, 11:05




CITAZIONE
Altrimenti si finisce a discutere con gente che respinge tutto il marxismo occidentale (ohibò), e mette nello stesso sacco cose che per dirla alla Di Pietro non ci azzeccano proprio. Se questo è il nuovo...mi tengo i classici e per darti ragione ..pure E.Bloch.

Ohibò? Tu che fai? Il marxista? Sostieni che "Non si chiude , per fortuna ,l'opzione Fini e il quadro politico rimane in gioco" ? Tieniti pure Bloch, Sweezy, Marcuse, Lukács, Sartre! La realtà è un'altra cosa. Meglio un ignorante che capisce due cose in croce, piuttosto che un marxista consapevolmente mondialista.
 
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stalinlover
view post Posted on 18/12/2010, 11:52




ma guarda babeuf che chi scrive qui, si suppone, le mani se le sporchi e se le sia già sporcate abbastanza. Si utilizza questo spazio solo per riflettere, ma pare quasi che non si possa fare neanche questo
 
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babeuf
view post Posted on 18/12/2010, 12:04





Probabilmente sono io che mi spiego male, stalin, non mi permetterei di dare nessuna patente di militanza.
Semplicemente non sono d'accordo con il tuo approccio. Non lo ritengo produttivo, ma non è un dramma.
Non si discute mica per darsi ragione.
Certo se mi spieghi cosa intendi quanto parli di guardare al futuro e a quali categorie ti riferisci , capirò sicuramente meglio la tua posizione.
Anche perchè sono convinto che tu non creda che in Gramsci, Lukacs ci sia un "genoma antinazionale" ..

CITAZIONE (stalinlover @ 18/12/2010, 11:52) 
ma guarda babeuf che chi scrive qui, si suppone, le mani se le sporchi e se le sia già sporcate abbastanza. Si utilizza questo spazio solo per riflettere, ma pare quasi che non si possa fare neanche questo

 
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LokiTorino
view post Posted on 20/12/2010, 09:14




CITAZIONE (babeuf @ 18/12/2010, 12:04) 
Probabilmente sono io che mi spiego male, stalin, non mi permetterei di dare nessuna patente di militanza.
Semplicemente non sono d'accordo con il tuo approccio. Non lo ritengo produttivo, ma non è un dramma.
Non si discute mica per darsi ragione.
Certo se mi spieghi cosa intendi quanto parli di guardare al futuro e a quali categorie ti riferisci , capirò sicuramente meglio la tua posizione.
Anche perchè sono convinto che tu non creda che in Gramsci, Lukacs ci sia un "genoma antinazionale" ..

CITAZIONE (stalinlover @ 18/12/2010, 11:52) 
ma guarda babeuf che chi scrive qui, si suppone, le mani se le sporchi e se le sia già sporcate abbastanza. Si utilizza questo spazio solo per riflettere, ma pare quasi che non si possa fare neanche questo

In Gramsci fortunatamente no, però Gramsci è morto.
E il PRC di Gramsci non sa che farsene. Il PRC guarda a Gandhi e Zapatero.
 
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babeuf
view post Posted on 20/12/2010, 16:10




Loki...sei rimasto a Bertinotti sosprattutto su Gandhi..in ogni caso qui in questione non è il Prc.
Ma di capire se per ricostrire un'organizzazione dei dominati si debba guardare o meno alle esperienze storiche e teoriche del movimento operaio oppure si debba rintracciare un nuovo(?) fuori dal marxismo occidentale "antinazionale" ( e dove?).
 
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Smersh
view post Posted on 20/12/2010, 21:05




CITAZIONE (babeuf @ 20/12/2010, 16:10) 
Loki...sei rimasto a Bertinotti sosprattutto su Gandhi..in ogni caso qui in questione non è il Prc.
Ma di capire se per ricostrire un'organizzazione dei dominati si debba guardare o meno alle esperienze storiche e teoriche del movimento operaio oppure si debba rintracciare un nuovo(?) fuori dal marxismo occidentale "antinazionale" ( e dove?).

Tu non hai ancora compreso l'esaurimento teorico e pratico del movimento operaio, vivi in una dimensione atemporale. Non esisti, sei una proiezione post-mortem del marxismo occidentale, o meglio, degli aspetti negativi ed effetti collaterali del materialismo storico-dialettico. L'Occidente inteso come sfera culturale e politica si è esaurito, e di questo esaurimento è parte anche il comunismo. Tutto ciò che è riconducibile all'egemonia liberale e borghese è semplicemente finito. Lo spostamento del baricentro economico dall'Atlantico al Pacifico e i mutamenti geopolitici (Unipolarismo > Multipolarismo), porteranno gli europei ad essere più realisti e meno idealisti, è solo questione di tempo. Per quelli come te non c'è speranza, sei destinato all'oblio.
 
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LokiTorino
view post Posted on 21/12/2010, 08:34




CITAZIONE (babeuf @ 20/12/2010, 16:10) 
Loki...sei rimasto a Bertinotti sosprattutto su Gandhi..in ogni caso qui in questione non è il Prc.
Ma di capire se per ricostrire un'organizzazione dei dominati si debba guardare o meno alle esperienze storiche e teoriche del movimento operaio oppure si debba rintracciare un nuovo(?) fuori dal marxismo occidentale "antinazionale" ( e dove?).

allora....vediamo un po'...giovani comunisti...quelli che dovrebbero organizzare la rivolta studentesca...mmmmh...belligero...responsabile nazionale....mmmmh...no, effettivamente c'hai proprio ragione tu.
Fronte del lavoro...mmmmh...Fantozzi...responsabile nazionale...mmmmmh...no, sicuramente c'hai ragione tu!

Non è il marxismo antinazionale, lo è il PRC. Non continuare a provare a fare la traslitterazione PRC->marxismo, visto che il PRC è un covo di demoprol e operaisti falliti.
Ne avete uno pure come segretario.

Oggi la ricetta per partire è solo una: costruire una forza che alimenti la sovranità nazionale, visto che quest'ultima è la condizione minima per poter uscire dalla crisi.
O si pensa di uscire dalla crisi "a sinistra" rimanendo ingabbiati nelle strutture a sovranità limitata che Americani ed Europa (che poi è Americani con altre parole) ci hanno fornito?

Solo che un profilo nazionale di sovranità lo costruisci con chi ha interesse a costruire un'economia competitiva nel nostro Paese.
E questo implica due cose: una politica e una sociale.
Quella politica è che mi devi spiegare come si fa a fare parte di un asse che è antinazionale quasi oramai per definizione (PD).
Quella sociale è mi devi spiegare come fai a parlare di sovranità nazionale ai settori di impiego pubblico, statali vari, studenti universitari? Quelli non sono oggettivamente interessati a questo tipo di temi, a loro basta continuare ad avere gli interessi corporativi intatti e poco altro.
 
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babeuf
view post Posted on 21/12/2010, 14:59




Che vi devo dire? Da condannato all'oblio aspetto i successi della linea sovranista. Non ho capito qual è il vostro blocco sociale di riferimento, ma insomma..Ah, forse volete organizzare il lavoro autonomo, se c'è la fate complimenti.
Io aspetto i vostri successi insieme ai residui di classe operaia, agli studenti fricchettoni e ai parassiti del pubblico impiego.
 
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Capitano Dyce
view post Posted on 21/12/2010, 20:49




mi pare ce questo forum sia diventato più il forum delle analisi strampalate fantascientifiche piuttosto che delle pratiche sociali per il socialismo del XXI secolo.

pare che tutto d'un tratto si vive tutti di accordi internazinali bilaterali, si mangiano industrie e padroni strategici, parliamo al bar con mbasciatori e faccendiari al centro di intrighi internazionali.

bah!
 
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stalinlover
view post Posted on 22/12/2010, 10:41




Eccomi. Prendo dunque atto del fatto che da queste rivolte possa scoccare la scintilla del nuovo socialismo. Attendo trepidante, nella speranza che l'alba della rivoluzione possa infondere nuovo vigore ai miei pensieri intorpiditi.

A parte gli scherzi:
-babeuf, non mi sognerei mai di considerare Gramsci anti-nazionale, e per dirla tutta non capisco dove tu possa aver estrapolato parti della MIA discussione in cui si evince ciò. Insomma, stai cercando dall'inizio di mettermi in bocca parole e pensieri che non mi appartengono. Ottimo, ne prendo atto. Per quanto riguarda il blocco a cui ti riferisci, penso che attualmente la definizione che calza meglio possa essere la manzoniana "sfruttatori vs. Sfruttati", che permette molto meglio di inquadrare un quadro mooooolto composito, che va ben oltre le classiche composizioni di classe. In un assetto simile risulta assai più semplice ridefinire il quadro attuale, partendo dal quadro geopolitico per arrivare alla composizione locale. Per dirla tutta, i maggiori paesi non allineati, fra i quali prendo ad esempio quelli sudamericani, hanno appunto usato la riappropriazione della propria sovranità nazionale per ricostruire quel collante forte fra le classi subalterne che servisse da spinta per l'azione politica. Se esistesse una forza politica cosciente, capace di mettersi di traverso in un momento storico come questo, sarei il primo ad essere entusiasta di tutto il quadro venutosi a creare. Nella realtà dei fatti, se voi stessi dite che bisogna accontentarsi di ciò che si ha, significa che siete pronti ad affrontare una guerra di retrovia, necessaria finchè si vuole, ma sempre di difesa.

Adesso vi faccio un esempio:3 anni fa il prezzo della benzina schizzò alle stelle, i consumatori si lamentarono e dopo poco il costo tornò su livelli di guardia, salvo salire di centesimo in centesimo ogni giorno nell'indifferenza generale. Rapportiamolo alla politica:oggi il governo porta avanti delle politiche antisociali, il popolo si ribella violentemente costringendolo (ipotesi) ad un dietrofront, salvo poi reinserire tutta la normativa, pezzo per pezzo, nei prossimi due anni. Questa è la tecnica, perchè il problema non sta a valle, ma a monte, ovvero in tutto un blocco di imposizioni dettate dall'entità sovranazionale chiamata UE (per semplificare la cosa).
Cosa significa tutto ciò? Che, ok, bene il riot, ma se non avviene una presa di coscienza collettiva tutto ciò sarà neve al sole nel giro di brevissimo tempo.


-capitano dyce:complimenti, non me lo aspettavo da te, un applauso!
 
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babeuf
view post Posted on 22/12/2010, 11:06




...Ma infatti non mi riferivo a te..Stalin, non potrei pensarlo , fosse solo per il nick che ti sei scelto... a meno che tu non possegga due nick.
Siamo partiti dall'osservazione di Loki sulla sinistra dal genoma antinazionale, poi qualcuno più delirante (non mi sembra proprio sia stato tu) ha allargato questa osservazione a tutto il marxismo occidentale. Quindi anche al povero Antonio.
In ogni caso le tue osservazioni non mi sembrano molto lontano dalle cose che sostengo, la differenza è che io credo che per arrivare ad un progetto generale ( quindi con scelte chiare anche in politica estera) bisogna partire comunque dai conflitti (anche quelli resistenziali ) e dalle pratiche sociali.

CITAZIONE (stalinlover @ 22/12/2010, 10:41) 
Eccomi. Prendo dunque atto del fatto che da queste rivolte possa scoccare la scintilla del nuovo socialismo. Attendo trepidante, nella speranza che l'alba della rivoluzione possa infondere nuovo vigore ai miei pensieri intorpiditi.

A parte gli scherzi:
-babeuf, non mi sognerei mai di considerare Gramsci anti-nazionale, e per dirla tutta non capisco dove tu possa aver estrapolato parti della MIA discussione in cui si evince ciò. Insomma, stai cercando dall'inizio di mettermi in bocca parole e pensieri che non mi appartengono. Ottimo, ne prendo atto. Per quanto riguarda il blocco a cui ti riferisci, penso che attualmente la definizione che calza meglio possa essere la manzoniana "sfruttatori vs. Sfruttati", che permette molto meglio di inquadrare un quadro mooooolto composito, che va ben oltre le classiche composizioni di classe. In un assetto simile risulta assai più semplice ridefinire il quadro attuale, partendo dal quadro geopolitico per arrivare alla composizione locale. Per dirla tutta, i maggiori paesi non allineati, fra i quali prendo ad esempio quelli sudamericani, hanno appunto usato la riappropriazione della propria sovranità nazionale per ricostruire quel collante forte fra le classi subalterne che servisse da spinta per l'azione politica. Se esistesse una forza politica cosciente, capace di mettersi di traverso in un momento storico come questo, sarei il primo ad essere entusiasta di tutto il quadro venutosi a creare. Nella realtà dei fatti, se voi stessi dite che bisogna accontentarsi di ciò che si ha, significa che siete pronti ad affrontare una guerra di retrovia, necessaria finchè si vuole, ma sempre di difesa.

Adesso vi faccio un esempio:3 anni fa il prezzo della benzina schizzò alle stelle, i consumatori si lamentarono e dopo poco il costo tornò su livelli di guardia, salvo salire di centesimo in centesimo ogni giorno nell'indifferenza generale. Rapportiamolo alla politica:oggi il governo porta avanti delle politiche antisociali, il popolo si ribella violentemente costringendolo (ipotesi) ad un dietrofront, salvo poi reinserire tutta la normativa, pezzo per pezzo, nei prossimi due anni. Questa è la tecnica, perchè il problema non sta a valle, ma a monte, ovvero in tutto un blocco di imposizioni dettate dall'entità sovranazionale chiamata UE (per semplificare la cosa).
Cosa significa tutto ciò? Che, ok, bene il riot, ma se non avviene una presa di coscienza collettiva tutto ciò sarà neve al sole nel giro di brevissimo tempo.


-capitano dyce:complimenti, non me lo aspettavo da te, un applauso!

 
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Capitano Dyce
view post Posted on 22/12/2010, 11:18




non so cosa ti aspettavi da me, quella di sopra è una provocazione, non mi piace stare a guardare aspettando che venga il nuovo garibaldi, ne che per ogni male si sventoli la assoluta necessità di fiancheggiare oligarchi nazionali che per motivi ignoti lottano contro la mano lunga d'oltreoceano. e non mi piace neppure che qualsiasi tesi, presentata sul forum, di lavoro nelle agenzie della sinistra reale (tesi sicuramente poco mia) siano prese a sberleffi, quando NON IO, ma la maggior parte di voi si da o si è dato un gran da fare per il partito antinazionale.

in nome della grande questione della sovranità nazionale, teorizzata ultimaente come poco popolare e molto oligarchica, non vediamo che spesso si dicono le stesse cose da angolature differenti e ci scordiamo che nel qui e ora la nostra missione sarebbe la strategia. invece ci richiudiamo a nicchia su posizioni da dottor stranamore, che dicono un mucchio di altri soggetti, ma noi le diciamo più fiche.

ti ringrazio di applausi e complimenti, le mie analisi e le mie opinioni l'ho espresse più volte e credo molto chiaramente, e puoi benissimo constatare che sono molto simili alle tue, fino a un mese fa eri d'accordo con me che non si può creare un area dal niente vista anche l'esperienza reale, adesso invece mi sembra si voglia convincere tutti dell'assoluta necessità dell'assoluto pessimismo e dell'antisocialità, tenendo un forum come l'ultimo eremo di pentimento del socialismo.
 
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LokiTorino
view post Posted on 22/12/2010, 12:51




babeuf, babeuf, babeuf, non riesco a capire il tuo intento sul forum. Sei un visitatore esterno che puntualizza su una linea del forum oppure ti ritieni interno ad un ipotetico progetto (tutto di teoria per ora) di SXXI?
Perché nel primo caso farai poca strada visto che il cantiere NON ha una linea comune.
Nel secondo caso, benvenuto nel club.

PEr quanto mi riguarda, ho avuto giusto negli scorsi 3 giorni tutta una serie di discussioni con soggetti dei più disparati: Preve, lagrassiani, Matteo Gaddi del PRC e i post-disobbedienti di Torino.

Quello che ne è uscito è la seguente cosa, tra l'altro, a parte i lagrassiani, mi sono trovato in linea generale orientato come tutti gli altri.

Preve - lui considera come me estremamente positivi i fatti di martedì scorso. Appunto perché non sono i "prezzolati degli USA" ad essersi mossi, ma una scintilla di vitalità dei dominati. Lui è un pelo più movimentista di me, però, siamo allineati. Entrambi concordiamo sul fatto che i dominati si possono risvegliare, ma che scontiamo un ritardo organizzativo grosso. E su questa posizione mi pare di essere stato abbastanza chiaro nei post precedenti.

lagrassiani - i lagrassiani con cui ho parlato sono "più realisti del re" e, a forza di fare il tifo per un dominante sull'altro, hanno completamente perso di vista i dominati. Non interessano a loro, bene, prendiamo atto di questo e buonanotte ai suonatori. Buone analisi geopolitiche, ma teniamo i piedi per terra che forse qualcosa si può muovere.

Gaddi - come saprete Gaddi rappresenta uno dei pochi elementi reali nel mondo del lavoro (parlo del nordest) che ha il PRC. Con lui concordo su moltissimo, tanto che siamo arrivati al nodo principale: per iniziare a costruire un soggetto politico è più facile partire dal PRC o dal nulla? Visto quello che ne è uscito sul congresso a venire, parrebbe più la seconda ipotesi.

Post-disobbedienti - comprendo il loro punto di vista iper movimentista, chiaramente non lo condivido. Non credo che dalle lotte possa emergere una autorganizzazione tale da mettere in contraddizione il sistema E (passaggio fondamentale) produrre cambiamenti sistemici.

Appena ho tempo scrivo due riflessioni di tattica guardando alla Grecia.
 
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95 replies since 16/12/2010, 09:15   1897 views
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