La legge di Marchionne, Un'analisi dell'accordo Fiat Mirafiori

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Leo Celvisio
view post Posted on 20/1/2011, 01:17




CITAZIONE (Smersh @ 19/1/2011, 21:06) 
CITAZIONE
Comunque è un fatto che più tratti male e sottopaghi i lavoratori, più ti faranno un lavoro di merda.
Hai voglia poi a costruire sistemi di controllo sempre più rigidi, lavoreranno sempre da schifo

In Italia questo è incomprensibile per i capitalisti. Vorrebbero inquadrare e disciplinare i lavoratori, ma il problema è sempre uno: 1000 al mese non bastano. Infatti la qualità del lavoro è proporzionale alla capacità di vivere dignitosamente, con uno stipendio decente. Perciò i piani di rilancio della Fiat sono solo fumo, cazzate. Tra meno di un anno probabilmente se ne andranno da Torino.

Quoto il tuo intervento e aggiungo che molto probabilmente questo avverrà comunque per la dinamica stessa del mercato del lavoro odierno.
La scelta strategica del padronato fiat non potrà essere che la delocalizzazione sfrenata.

 
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Tiberio Sempronio Gracco
view post Posted on 22/1/2011, 17:01




Voglio riportare un mio articolo sulla vicenda, scritto per il blog di Primato Fascista, mi auguro che non vi soffermerete sul colore politico ma sulla sostanza. Buona lettura.

LA FIAT RICATTA GLI OPERAI CON LA COMPLICITA’ DELLO STATO!

Giorni di grande agitazione allo stabilimento Mirafiori della FIAT, dove gli operai sotto ricatto del Marchionne hanno appena finito di votare un referendum che accentuerà il loro status di “merce lavoro” al servizio degli sfruttatori. Il ricatto di questo borghese prezzolato, di questo servo della famiglia Agnelli, è veramente scandaloso. Costui ha dichiarato che se a vincere nel referendum fossero i no, la Fiat farà i bagagli e trasferirà i suoi stabilimenti all’estero, fuori dall’Italia. Il Capo del Governo, Berlusconi, ha dato man forte dichiarando esplicitamente che in caso di vittoria del no «le imprese e gli imprenditori avrebbero buone motivazioni per spostarsi in altri Paesi». Lo Stato italiano, quindi, appoggia la famiglia Agnelli in tale ricatto, di cui le vittime sono solo i lavoratori usati e strumentalizzati a vantaggio di chi sta in alto. Ancora una volta Merdalia da la suprema prova della sua meschinità, della sua sporca ipocrisia, del suo servilismo verso le lobbie economiche che manovrano le sue scelte politiche, a danno della Comunità. I fascisti sono stufi degli Agnelli. Per decenni i loro profitti li hanno pagati i contribuenti italiani, dalla cassa integrazione quando la Fiat aveva i conti in rosso, ai contributi per le rottamazioni, agli incentivi per le fabbriche al Sud. Adesso minacciano di “andarsene all’estero” se le loro richieste non saranno accolte. Benissimo! La Fiat è libera di fare i bagagli e riparare in America, magari portandosi dietro il loro amichetto Berlusconi degno presidente anti-italiano, ma essi devono rendere conto al Popolo Italiano di parecchi miliardi di euro di cui sono debitori. Già da tempo fa, dalle colonne di questo giornale, avevamo denunciato la meschinità della FIAT, persino durante il Ventennio. Che cosa dice, tra l’altro, questo referendum cui gli operai hanno votato sotto ricatto? Tra le altre cose, i lavoratori non potranno più votare per i propri rappresentanti aziendali e i delegati sindacali saranno, invece, nominati dalla burocrazia sindacale esterna e saranno divisi in modo paritetico tra quei sindacati riconosciuti dall’azienda. In pratica i sindacati perderanno la loro autonomia e si trasformeranno in “surrogati” dell’azienda, non rappresenteranno più i lavoratori ma faranno gli interessi dei loro padroni borghesi. Questa sarebbe, dunque, la vostra democrazia cari italiani? Per sessant’anni c’hanno riempito la testa di frottole, raccontandoci che la “guerra di liberazione” è servita a portare la democrazia eliminando il Fascismo. Eppure fu il Fascismo che, con la socializzazione delle imprese, distrusse l’egoismo plutocratico rappresentato oggi dal signor Marchionne redistribuendo gli utili e il profitto a tutti gli operai e, con la nomina dei “fiduciari di fabbrica” diede ai lavoratori una forte rappresentanza sindacale e decisionale all’interno delle aziende. Tutte importanti conquiste sociali che i “liberatori” hanno pensato bene di abolire, dando nuovamente ai magnati della grande industria il controllo economico e politico su una nazione ormai divenuta colonia degli Stati Uniti. Cosa resta oggi agli operai? Resta la possibilità, fortunatamente non ancora tolta, di poter scrivere sui muri torinesi (come hanno fatto) frasi come «Non siamo noi a dover diventare cinesi, ma i lavoratori cinesi a diventare come noi». Vane speranze. La soluzione ancora una volta è il Sistema Fascista che, eliminando gli egoismi e gli interessi di classe, assicura la più vera e la più autentica GIUSTIZIA SOCIALE.

http://primatofascista.com/?p=317
 
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rikycccp
view post Posted on 22/1/2011, 18:01




CITAZIONE (Tiberio Sempronio Gracco @ 22/1/2011, 17:01) 
Voglio riportare un mio articolo sulla vicenda, scritto per il blog di Primato Fascista, mi auguro che non vi soffermerete sul colore politico ma sulla sostanza. Buona lettura.

LA FIAT RICATTA GLI OPERAI CON LA COMPLICITA’ DELLO STATO!

Giorni di grande agitazione allo stabilimento Mirafiori della FIAT, dove gli operai sotto ricatto del Marchionne hanno appena finito di votare un referendum che accentuerà il loro status di “merce lavoro” al servizio degli sfruttatori. Il ricatto di questo borghese prezzolato, di questo servo della famiglia Agnelli, è veramente scandaloso. Costui ha dichiarato che se a vincere nel referendum fossero i no, la Fiat farà i bagagli e trasferirà i suoi stabilimenti all’estero, fuori dall’Italia. Il Capo del Governo, Berlusconi, ha dato man forte dichiarando esplicitamente che in caso di vittoria del no «le imprese e gli imprenditori avrebbero buone motivazioni per spostarsi in altri Paesi». Lo Stato italiano, quindi, appoggia la famiglia Agnelli in tale ricatto, di cui le vittime sono solo i lavoratori usati e strumentalizzati a vantaggio di chi sta in alto. Ancora una volta Merdalia da la suprema prova della sua meschinità, della sua sporca ipocrisia, del suo servilismo verso le lobbie economiche che manovrano le sue scelte politiche, a danno della Comunità. I fascisti sono stufi degli Agnelli. Per decenni i loro profitti li hanno pagati i contribuenti italiani, dalla cassa integrazione quando la Fiat aveva i conti in rosso, ai contributi per le rottamazioni, agli incentivi per le fabbriche al Sud. Adesso minacciano di “andarsene all’estero” se le loro richieste non saranno accolte. Benissimo! La Fiat è libera di fare i bagagli e riparare in America, magari portandosi dietro il loro amichetto Berlusconi degno presidente anti-italiano, ma essi devono rendere conto al Popolo Italiano di parecchi miliardi di euro di cui sono debitori. Già da tempo fa, dalle colonne di questo giornale, avevamo denunciato la meschinità della FIAT, persino durante il Ventennio. Che cosa dice, tra l’altro, questo referendum cui gli operai hanno votato sotto ricatto? Tra le altre cose, i lavoratori non potranno più votare per i propri rappresentanti aziendali e i delegati sindacali saranno, invece, nominati dalla burocrazia sindacale esterna e saranno divisi in modo paritetico tra quei sindacati riconosciuti dall’azienda. In pratica i sindacati perderanno la loro autonomia e si trasformeranno in “surrogati” dell’azienda, non rappresenteranno più i lavoratori ma faranno gli interessi dei loro padroni borghesi. Questa sarebbe, dunque, la vostra democrazia cari italiani? Per sessant’anni c’hanno riempito la testa di frottole, raccontandoci che la “guerra di liberazione” è servita a portare la democrazia eliminando il Fascismo. Eppure fu il Fascismo che, con la socializzazione delle imprese, distrusse l’egoismo plutocratico rappresentato oggi dal signor Marchionne redistribuendo gli utili e il profitto a tutti gli operai e, con la nomina dei “fiduciari di fabbrica” diede ai lavoratori una forte rappresentanza sindacale e decisionale all’interno delle aziende. Tutte importanti conquiste sociali che i “liberatori” hanno pensato bene di abolire, dando nuovamente ai magnati della grande industria il controllo economico e politico su una nazione ormai divenuta colonia degli Stati Uniti. Cosa resta oggi agli operai? Resta la possibilità, fortunatamente non ancora tolta, di poter scrivere sui muri torinesi (come hanno fatto) frasi come «Non siamo noi a dover diventare cinesi, ma i lavoratori cinesi a diventare come noi». Vane speranze. La soluzione ancora una volta è il Sistema Fascista che, eliminando gli egoismi e gli interessi di classe, assicura la più vera e la più autentica GIUSTIZIA SOCIALE.

http://primatofascista.com/?p=317

fuffa ideologica allo stato puro...
 
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Tiberio Sempronio Gracco
view post Posted on 22/1/2011, 18:12




CITAZIONE (rikycccp @ 22/1/2011, 18:01) 
CITAZIONE (Tiberio Sempronio Gracco @ 22/1/2011, 17:01) 
Voglio riportare un mio articolo sulla vicenda, scritto per il blog di Primato Fascista, mi auguro che non vi soffermerete sul colore politico ma sulla sostanza. Buona lettura.

LA FIAT RICATTA GLI OPERAI CON LA COMPLICITA’ DELLO STATO!

Giorni di grande agitazione allo stabilimento Mirafiori della FIAT, dove gli operai sotto ricatto del Marchionne hanno appena finito di votare un referendum che accentuerà il loro status di “merce lavoro” al servizio degli sfruttatori. Il ricatto di questo borghese prezzolato, di questo servo della famiglia Agnelli, è veramente scandaloso. Costui ha dichiarato che se a vincere nel referendum fossero i no, la Fiat farà i bagagli e trasferirà i suoi stabilimenti all’estero, fuori dall’Italia. Il Capo del Governo, Berlusconi, ha dato man forte dichiarando esplicitamente che in caso di vittoria del no «le imprese e gli imprenditori avrebbero buone motivazioni per spostarsi in altri Paesi». Lo Stato italiano, quindi, appoggia la famiglia Agnelli in tale ricatto, di cui le vittime sono solo i lavoratori usati e strumentalizzati a vantaggio di chi sta in alto. Ancora una volta Merdalia da la suprema prova della sua meschinità, della sua sporca ipocrisia, del suo servilismo verso le lobbie economiche che manovrano le sue scelte politiche, a danno della Comunità. I fascisti sono stufi degli Agnelli. Per decenni i loro profitti li hanno pagati i contribuenti italiani, dalla cassa integrazione quando la Fiat aveva i conti in rosso, ai contributi per le rottamazioni, agli incentivi per le fabbriche al Sud. Adesso minacciano di “andarsene all’estero” se le loro richieste non saranno accolte. Benissimo! La Fiat è libera di fare i bagagli e riparare in America, magari portandosi dietro il loro amichetto Berlusconi degno presidente anti-italiano, ma essi devono rendere conto al Popolo Italiano di parecchi miliardi di euro di cui sono debitori. Già da tempo fa, dalle colonne di questo giornale, avevamo denunciato la meschinità della FIAT, persino durante il Ventennio. Che cosa dice, tra l’altro, questo referendum cui gli operai hanno votato sotto ricatto? Tra le altre cose, i lavoratori non potranno più votare per i propri rappresentanti aziendali e i delegati sindacali saranno, invece, nominati dalla burocrazia sindacale esterna e saranno divisi in modo paritetico tra quei sindacati riconosciuti dall’azienda. In pratica i sindacati perderanno la loro autonomia e si trasformeranno in “surrogati” dell’azienda, non rappresenteranno più i lavoratori ma faranno gli interessi dei loro padroni borghesi. Questa sarebbe, dunque, la vostra democrazia cari italiani? Per sessant’anni c’hanno riempito la testa di frottole, raccontandoci che la “guerra di liberazione” è servita a portare la democrazia eliminando il Fascismo. Eppure fu il Fascismo che, con la socializzazione delle imprese, distrusse l’egoismo plutocratico rappresentato oggi dal signor Marchionne redistribuendo gli utili e il profitto a tutti gli operai e, con la nomina dei “fiduciari di fabbrica” diede ai lavoratori una forte rappresentanza sindacale e decisionale all’interno delle aziende. Tutte importanti conquiste sociali che i “liberatori” hanno pensato bene di abolire, dando nuovamente ai magnati della grande industria il controllo economico e politico su una nazione ormai divenuta colonia degli Stati Uniti. Cosa resta oggi agli operai? Resta la possibilità, fortunatamente non ancora tolta, di poter scrivere sui muri torinesi (come hanno fatto) frasi come «Non siamo noi a dover diventare cinesi, ma i lavoratori cinesi a diventare come noi». Vane speranze. La soluzione ancora una volta è il Sistema Fascista che, eliminando gli egoismi e gli interessi di classe, assicura la più vera e la più autentica GIUSTIZIA SOCIALE.

http://primatofascista.com/?p=317

fuffa ideologica allo stato puro...

Io ho riportato dei FATTI. E questi fatti sono INCONFUTABILI.
Prova a smentire quanto ho scritto e vedrò di risponderti. ;)
 
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LokiTorino
view post Posted on 22/1/2011, 23:45




CITAZIONE (Tiberio Sempronio Gracco @ 22/1/2011, 18:12) 
CITAZIONE (rikycccp @ 22/1/2011, 18:01) 
fuffa ideologica allo stato puro...

Io ho riportato dei FATTI. E questi fatti sono INCONFUTABILI.
Prova a smentire quanto ho scritto e vedrò di risponderti. ;)

molto velocemente ti cito i lavori per la tesi sulla socializzazione fascista che ha prodotto un utente del forum (poi se ne avrà voglia argomenterà con più calma e ulteriori dati).
Secondo le stesse fonti della Repubblica di Salò, le aziende socializzate furono una sessantina su tutto il territorio italiano. Per la maggior parte cartiere...Insomma, parliamo di fuffafuffinson allo stato puro.

per il resto sono pure io d'accordo che la FIAT se ne vada, ma ritornando indietro tutti i soldi presi a sbafo e lasciandoci gli stabilimenti come sono per essere gestiti dagli Italiani (nella forma giuridica che poi si valuterà come migliore per la fase in corso).
 
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Omnia Sunt Communia
view post Posted on 23/1/2011, 01:21




Aggiungo che nella stessa carta di Verona la parte sulla gestione dell'impresa o la suddivisione degli utili fa abbastanza ride.
 
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Tiberio Sempronio Gracco
view post Posted on 23/1/2011, 02:23




CITAZIONE
molto velocemente ti cito i lavori per la tesi sulla socializzazione fascista che ha prodotto un utente del forum (poi se ne avrà voglia argomenterà con più calma e ulteriori dati).
Secondo le stesse fonti della Repubblica di Salò, le aziende socializzate furono una sessantina su tutto il territorio italiano. Per la maggior parte cartiere...Insomma, parliamo di fuffafuffinson allo stato puro.

Le aziende socializzate furono una sessantina perchè i fascisti furono ostacolati dai partigiani (compresi comunisti) e dai nazisti coadiuvati dalla grande borghesia plutocratica. Inoltre la socializzazione vide la luce durante il periodo bellico, in una Italia dilaniata dalla guerra civile, immagina le difficoltà contingenti! In caso di vittoria la socializzazione sarebbe stata capillarmente applicata su tutto il territorio nazionale.

p.s: Linkami tale tesi ;-)
 
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Nick 81
view post Posted on 23/1/2011, 13:13




CITAZIONE (Tiberio Sempronio Gracco @ 23/1/2011, 02:23) 
CITAZIONE
molto velocemente ti cito i lavori per la tesi sulla socializzazione fascista che ha prodotto un utente del forum (poi se ne avrà voglia argomenterà con più calma e ulteriori dati).
Secondo le stesse fonti della Repubblica di Salò, le aziende socializzate furono una sessantina su tutto il territorio italiano. Per la maggior parte cartiere...Insomma, parliamo di fuffafuffinson allo stato puro.

Le aziende socializzate furono una sessantina perchè i fascisti furono ostacolati dai partigiani (compresi comunisti) e dai nazisti coadiuvati dalla grande borghesia plutocratica. Inoltre la socializzazione vide la luce durante il periodo bellico, in una Italia dilaniata dalla guerra civile, immagina le difficoltà contingenti! In caso di vittoria la socializzazione sarebbe stata capillarmente applicata su tutto il territorio nazionale.

p.s: Linkami tale tesi ;-)

Il fascismo era al potere dal '22.... SVEGLIA!!!
 
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Tiberio Sempronio Gracco
view post Posted on 23/1/2011, 13:14




CITAZIONE (Nick 81 @ 23/1/2011, 13:13) 
CITAZIONE (Tiberio Sempronio Gracco @ 23/1/2011, 02:23) 
Le aziende socializzate furono una sessantina perchè i fascisti furono ostacolati dai partigiani (compresi comunisti) e dai nazisti coadiuvati dalla grande borghesia plutocratica. Inoltre la socializzazione vide la luce durante il periodo bellico, in una Italia dilaniata dalla guerra civile, immagina le difficoltà contingenti! In caso di vittoria la socializzazione sarebbe stata capillarmente applicata su tutto il territorio nazionale.

p.s: Linkami tale tesi ;-)

Il fascismo era al potere dal '22.... SVEGLIA!!!

Beata l'ignoranza.
 
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Nick 81
view post Posted on 23/1/2011, 13:24




CITAZIONE (Tiberio Sempronio Gracco @ 23/1/2011, 13:14) 
CITAZIONE (Nick 81 @ 23/1/2011, 13:13) 
Il fascismo era al potere dal '22.... SVEGLIA!!!

Beata l'ignoranza.

stracondivido
 
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rikycccp
view post Posted on 23/1/2011, 13:26




CITAZIONE (Tiberio Sempronio Gracco @ 23/1/2011, 02:23) 
Le aziende socializzate furono una sessantina perchè i fascisti furono ostacolati dai partigiani (compresi comunisti) e dai nazisti coadiuvati dalla grande borghesia plutocratica. Inoltre la socializzazione vide la luce durante il periodo bellico, in una Italia dilaniata dalla guerra civile, immagina le difficoltà contingenti! In caso di vittoria la socializzazione sarebbe stata capillarmente applicata su tutto il territorio nazionale.

p.s: Linkami tale tesi ;-)

gl'industriali italiani non avevano la benchè minima intenzione di far partecipare i propri operai alla gestione delle imprese, e i tedeschi consideravano la socializzione solo come una fastidiosa boutade...

come ha detto nick il fascismo è durato 20 anni perchè introdurre la socializzazione negli anni quaranta e non 10 anni prima quando il consenso del regime era al massimo?
 
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Tiberio Sempronio Gracco
view post Posted on 23/1/2011, 14:21




CITAZIONE
gl'industriali italiani non avevano la benchè minima intenzione di far partecipare i propri operai alla gestione delle imprese, e i tedeschi consideravano la socializzione solo come una fastidiosa boutade...

Verissimo! E' praticamente la stessa cosa che ho scritto io.

CITAZIONE
come ha detto nick il fascismo è durato 20 anni perchè introdurre la socializzazione negli anni quaranta e non 10 anni prima quando il consenso del regime era al massimo?

Per alcune semplici ragioni che adesso ti spiegherò.

Mussolini era per la rivoluzione permanente lenta e progressiva. "I balzi in avanti" stile Mao o il tutto e subito stile Lenin non erano consoni al suo realismo. Inanzitutto lo scopo del fascismo era creare il cittadino italiano nuovo, in questo senso si può affermare che la "rivoluzione sociale" era subordinata alla più importante e fondamentale "rivoluzione antropologica", intesa a creare l'uomo nuovo fascista. Come fai a socializzare le imprese, a ripartire gli utili, a creare la Giustizia Sociale se gli uomini sono individualisti, egoisti e "borghesi"? Quindi PRIMA bisogna cambiare il CARATTERE, la coscienza degli uomini, plasmare il cittadino attraverso determinati valori etici. POI puoi permetterti di applicare le riforme con la certezza del loro pieno successo.

La rivoluzione fascista quindi si caratterizza come "rivoluzione permanente". Intende realizzare l'obiettivo che si propone in maniera lenta e graduale. E' così che realizzò concretamente i suoi "piccoli" passi verso il suo Fine: Carta del Lavoro (1927), Corporazioni (1934), Fiduciari di Fabbrica (1938), Camera delle Corporazioni (1939) Socializzazione (1943) etc.
 
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Capitano Dyce
view post Posted on 23/1/2011, 16:37




infattì si è visto il 25 luglio che uomo nuovo che è riuscito a creare mussolini in vent'anni.



 
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LokiTorino
view post Posted on 23/1/2011, 16:48




dai su, parliamo di Marchionne non di un imperialismo straccione di 80 anni fa
 
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Tiberio Sempronio Gracco
view post Posted on 23/1/2011, 17:35




CITAZIONE
infattì si è visto il 25 luglio che uomo nuovo che è riuscito a creare mussolini in vent'anni.

Cosa per cui nel 1940 Mussolini disse "non sono bastati 18 anni, nè basteranno 180 anni o 180 secoli" a indicare la difficoltà di realizzare una riforma etica in un popolo come il nostro. E oggi sarebbe più necessaria di allora... proprio a causa della vittoria dell'antifascismo direi.
 
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33 replies since 12/1/2011, 09:12   564 views
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