CITAZIONE (ale 2 @ 11/6/2009, 21:46)
come no, con scritto costituente comunista
A proposito di Costituente Comunista:
http://www.costituentecomunista.it/italia/...-comunista.htmlLa lista comunista, alle elezioni europee, non raggiunge, purtroppo, il 4% dei voti. Non bisogna, però, smobilitare, né perpetuare gli errori del passato. E’ necessario, innanzitutto, dar vita ad un unico Partito Comunista, senza assecondare la tecnica dilatoria e le ambiguità di Paolo Ferrero.
I voti dati alla lista che recava il simbolo storico del comunismo italiano hanno raggiunto per le elezioni europee il numero di 1.038.247. Questi voti, raccolti attraverso la mobilitazione generosa e disinteressata dei militanti sparsi in ogni angolo del Paese, hanno avuto un significato inequivocabile: il comunismo non deve morire. E lo scopo dichiarato del Partito Democratico, nonché della stampella di Sinistra e Libertà, combinazione raccogliticcia messa su per la circostanza, era e rimane quello di escludere i comunisti dalla topografia politica del nostro Paese e dalla memoria stessa degli italiani. A questo e solo a questo mirava la soglia del 4% studiata alla vigilia del voto, d’accordo con Berlusconi.
Le prime dichiarazioni rilasciate dopo il voto sia da Ferrero che da Diliberto non sono francamente né condivisibili, né all’altezza del compito che il momento pone. Esse sono ispirate a vecchie logiche trattativiste e subalterne alle esigenze del PD, che ha bisogno, dopo la sconfitta, di non rimanere isolato. Cosa significa unità delle opposizioni? Unità con chi e per che cosa? Occorre chiarire, e subito, che cosa si è e qual è la propria strategia.
Oliviero Diliberto – in particolare – ha chiesto il voto e l’impegno dei comunisti indicando la prospettiva di dar vita “a partire dall’8 giugno” (sono sue parole) al processo costitutivo del Partito di tutti i comunisti, autonomo dal Partito Democratico e di opposizione netta al sistema, di cui il PD è componente essenziale.
Chiamiamo Diliberto ad onorare senza tergiversare l’impegno assunto con gli elettori, che non possono essere ingannati e traditi. Lo stesso discorso vale per Rifondazione Comunista. I voti comunisti non sono in vendita. Niente ammucchiate con chi ha lavorato e lavora per cancellare i comunisti!
O comincia una nuova storia o sgombrino il campo dirigenti che, dopo anni di scelte suicide, rappresentano solo se stessi. Il tempo dei vecchi giochi è finito. Coloro che hanno firmato l’appello a costituire il nuovo Partito Comunista, i compagni che credono in questo progetto, facciano sentire la loro voce. Si passi dalle intenzioni ai fatti, se non si vuole che un’ennesima, definitiva delusione seppellisca per sempre l’idea di un mondo e di una società diversi, alla cui creazione i comunisti concorrano, per salvare tutti dai disastri del capitalismo, che ha trascinato e continua a trascinare il mondo in una crisi senza sbocchi.
Chi crede negli ideali del comunismo non ha tempo ed energie da perdere per salvare qualche sedia residua di assessore agli opportunisti dell’ex apparato, pronti a trasmigrare altrove. Chi deve andar via che lo faccia subito e non si attardi a procurare altri danni.
La misura è colma e la pazienza è finita.
Antonio e Domenico Catalfamo, Circoli comunisti di Barcellona P.G. e Castroreale-Bafia (Messina)