Una delle più belle conferenze stampa di Mourinho.
Mourinho: "Al Milan e ad Ambrosini dico... "
Giovedì, 30 Aprile 2009 14:46:52
APPIANO GENTILE - Dopodomani è la sera di Inter-Lazio, gara valida per l'anticipo della 34^ giornata in programma allo stadio "Giuseppe Maeazza" in San Siro a Milano (ore 20.30).
Inter.it vi offre la versione integrale delle dichiarazioni dell'allenatore nerazzurro.
Mourinho: Sulley Muntari sarà disponibile per la partita di sabato sera contro la Lazio? "Penso di sì. Oggi si è allenato interamente con il gruppo e non ha avuto nessuna reazione negativa".
A proposito di quello che è stato scritto in questi giorni su una teorica rimonta sul Milan... "Ha detto bene, teorica... ".
Da domenica, l'ambiente rossonero ha fatto sapere che senza quel gol di mano di Adriano il Milan sarebbe a un punto di distacco... "Senza quel gol... ci sarebbero tante cose che potrebbero avere un numero diverso. È capitato che gli allenatori abbiano sbagliato, che i giocatori abbiano sbagliato e anche che l'abbiano fatto gli arbitri, e per parlare in un modo onesto si dovrebbe parlare di tutto e non solo di quello che conviene a ognuno di noi. Non voglio più esprimermi con il tipo di vocabolario che ho utilizzato qualche tempo fa perchè sembrava che una bomba atomica si stesse abbattendo sul'Italia. Non voglio farlo più, però, voglio parlare di tutto, e mi sembra che sia giusto che si parli di un gol che per qualcuno è stato dubbio, ma allora si deve parlare anche di quanti punti sono stati vinti grazie a rigori non regolari, del fatto che quel derby poteva anche finire 2, 3 o 4 a zero se quando il risultato era sul 2-0 il Milan fosse rimasto 40 minuti della partita in dieci uomini, si deve parlare del derby di andata quando il Milan ha vinto 1-0 con l'azione del gol che è iniziata con un fuorigioco. Insomma, si dovrebbe parlare anche di tante altre cose. Io preferisco non parlare perchè se lo faccio devo parlare di tante e tante altre cose ancora, ma non ne vale la pena. In un campionato con errori umani il migliore vince sempre, dobbiamo solo aspettare un poco di più, ma manca poco".
Il centrocampista del Milan, Massimo Ambrosini, ha dichiarato la sua speranza: che José Mourinho debba pentirsi di aver detto che il Milan resterà con 'zero titoli' stagionali. Si è pentito di aver usato certe espressioni? "No, non sono pentito. Però, se al termine del campionato mi sarò sbagliato, sono abbastanza uomo per chiedere scusa al Milan. Allora non lavorando ancora in Italia, ma nella mia memoria sportiva è rimasto impresso Ambrosini che, festeggiando la vittoria in Champions League, ha insultato dieci milioni di interisti. Sono passati tanti anni e non l'ho mai visto chiedere scusa. Lui è un giocatore carismatico, che tante volte è andato in campo con la fascia di capitano di una grande società quale è il Milan, e non l'ho mai visto chiedere scusa ai tifosi dell'Inter. Per questo credo che non abbia abbastanza qualità morale per parlare in questo modo. Però, come ho appena detto, chiederò scusa se il Milan dovesse vincere il campionato. Questa è una ipotesi teorico-pratica: teorica perchè è difficile, pratica perchè la matematica è molto obiettiva e lo permette. L'ho già fatto quando ho perso il campionato contro il Manchester United in Inghilterra, non sarebbe un problema farlo qui in Italia. E come è nella mia memoria quello che ha fatto Ambrosini, è nella mia memoria quello che ha fatto Eto'o dopo una partita contro il Real Madrid: lui insultò i tifosi del Real Madrid e solo 24 ore dopo, da grande uomo, ha chiesto scusa spiegando che la sua era stata una reazione emotiva al momento e dicendo loro che li rispettava. Invece Ambrosini, un giocatore carismatico, che spesso è capitano di una grande istituzione come il Milan quando non gioca Paolo Maldini, non ha mai chiesto scusa agli interisti dei quali un grande numero abitano nella sua stessa città".
http://www.inter.it/aas/news/reader?N=44516&L=it&IDINI=44521Mourinho: "Ricordo solo le date vincenti" Giovedì, 30 Aprile 2009 15:42:30
APPIANO GENTILE - Questa la seconda sintesi della conferenza stampa di José Mourinho nel giorno di antivigilia di Inter-Lazio, gara valida per l'anticipo della 34a giornata della Serie A Tim 2008-'09 in programma allo stadio "Giuseppe Meazza" in San Siro a Milano (ore 20.30).
Le squalifiche di Mario Balotelli e Dejan Stankovic disturbano i piani tattici della partita in programma sabato sera?"In questo periodo Balotelli stava giocando molto bene ed è diventato un calciatore che provocava molti squlibri nella struttura di gioco degli avversari. È un peccato che non possa giocare questa partita, ma nel campionato le squalifiche arrivano e non vedo la sua assenza di sabato come un dramma perchè questo significa che non ci saranno pericoli di squalifica nelle prossime quattro partite. Mario si era adattato molto bene al nostro modo di giocare. Così aveva fatto anche Stankovic, un calciatore molto importante per noi soprattutto quando giochiamo con il rombo a centrocampo perchè è l'uomo che abbiamo utilizzato di più dietro le punte. Per questo motivo, se non abbiamo ali e non abbiamo un gioocatore che può giocare dietro le punte, e considerato anche il fatto che Jimenez sarà convocato ma ho ancora qualche dubbio dulla sua tenuta altletica per 90 minuti, è possibile sia necessario cambiare e giocare nè con il rombo nè con le ali".
In questi giorni viene ricordata spesso la data del 5 maggio giorno nella quale l'Inter perse lo scudetto proprio contro la Lazio..."Mi ricordo del 1° di maggio, del 25 aprile, che per voi italiani ha un significato e per noi portoghesi ne ha un altro, mi ricordo il 25 dicembre e il 26 gennaio, giorno del mio compleanno, il 4 novembre e il 2 di febbraio, ma non capisco il significato del 5 maggio. Non sono un esperto di date, però nelle date che mi ricordo, non c'è il 5 maggio e credo che l'Inter, se deve proprio ricordare qualche data in particolare, deve farlo con quella nella quale ha conquistato il 16° scudetto. Il 18 maggio, infatti, è molto più importante del 5 dello stesso mese. Il 5 maggio sarà importante per la Juventus che quell'anno ha vinto lo scudetto, non certo per l'Inter. Io la penso in questo modo. Se voi mi chiedete le date dei giorni più brutti della mia vita, e tutti ne hanno di molto tristi, vi posso assicurare che non me ne ricordo. Ho un ricordo delle persone che ho perso e sono importanti nella mia vita, ma è un ricordo positivo. Ma se voi mi chiedete la data nella quale è morta una persona importante della mia vita, io non la so e non voglio neanche ricordarla. L'Inter deve ricordarsi i suoi momenti belli, non necessariamente il 5 maggio. Se mi chiedete quando ho vinto la Champions League con il Porto ve lo dico, ma non certo qual è stato il giorno nel quale ho perso le semifinali di Champions Legaue ai rigori. È semplicemente un modo diverso di pensare le cose. Se la data del 5 maggio viene strumentalizzata? Secondo me sì, non posso pensare che il mondo interista sia pessimista, che preferisce ricordare i momenti brutti e non quelli belli, sicuramente tra i tifosi interisti ci sarà qualcuno che la pensa in questo modo, ma sono altrattanto certo che il popolo interista pensi positivo, ai momenti belli arrivati e quelli che possono arrivare. Vi prometto che ricorderò per sempre il giorno in cui vinceremo lo scudetto, non mi interessa la fobia del 5 maggio e quando in futuro qualcuno mi ripeterà ancora questa data, gli risponderò ricordandogli io quella nella quale ho vinto con l'Inter lo scudetto. Io la penso così, per me il 5 maggio non significa nulla".
Quali sono le cose che la fanno essere ottimista per questo finale di stagione?"Il fatto che non abbiamo bisogno di dipendere da nessuno o di essere preoccupati dai risultati di Milan e Juventus, di un rigore dato o non dato. Dobbiamo pensare solo a noi e questo è un grande privilegio, avere 7 punti di vantaggio è importante, aumentano la convinzione dei propri mezzi. Mi da' fiducia la squadra: contro il Palrmo ad esempio abbiamo giocato uno dei più bei primi tempi della stagione. E quel giorno ci hanno concesso un rigore su due che c'erano, quindici giorni dopo, secondo tempo, al Milan contro il Palermo sono stati dati due rigori inesistenti, poi però abbiamo fatto un brutto secondo tempo e abbiamo perso i due punti. Dopo siamo andati a Torino dove abbiamo disputato, secondo me, la gara più completa di tutta la stagione, questo non è stato sufficiente per vincere perchè il calcio è così ma nei 90' di gioco la squadra ha fatto una gara grandissima, poi abbiamo la sfida contro la Sampdoria in Tim Cup: siamo usciti dalla Coppa, ma i ragazzi hanno fatto una partita con grandissimo cuore, spirito ed empatia con i tifosi. È arrivata poi la gara contro il Napoli, sempre veramente difficile, nella quale ci poteva stare di perdere due o tre punti. È capitato che ne abbiamo persi tre, anche se io credo che meritassimo almeno di pareggiare, ma questo è il calcio. Però non posso parlare di momento difficile e drammatico nel quale la squadra non gioca e non lavora, non abbiamo nessun problema. Questa dei 7 punti, poi, è una storia curiosa perchè abbiamo avuto questo distacco da chi ci inseguiva per mesi, poi siamo arrivati a 10 per una o due settimane, ma il vantaggio è stato sempre tra i 5 e i 7 punti, ora mancano solo cinque partite e abbiamo ancora quel distacco dalle inseguitrici e tutti parlano della storia del 15 maggio (ndr.: sorride). Se guardiamo ad esempio gli altri campionati europei, nessuna squadra ha un vantaggio simile, se escludiamo il campionato olandese e cipriota dove due squadre sono già campioni. Per la Az in Olanda sono molto contento perchè conosco l'allenatore che è molto, molto bravo. In Inghiltetrra, tra la prima e le inseguitrici, c'è un distacco di tre punti, in Spagna di quattro ma c'è ancora lo scontro diretto tra prima e seconda da giocare, In Germania tre squadre sono molto vicine e tutte possono diventare campioni, In Francia per la prima volta dopo tanti anni, c'è la possibilità che il Lione non vinca il titolo, in Portogallo ci sono quattro punti di differenza. Probabilmente per trovare un distacco come quello che c'è in Italia tra la prima e le seconda, dobbiamo andare a vedere la classifica del campionato paraguaiano...come ho appena detto anche a Cipro c'è già una squadra campione e sono molto felice perchè in questa squadra giocano alcuni portoghesi, e qualcuno è stato anche mio calciatore. Noi abbiamo 7 punti di vantaggio sulla seconda e parliamo di 25 maggio (ndr.: sorride)".
C'è qualche problema nella squadra a livello mentale visto che i suoi ragazzi si sono fatti raggiungere contro Palermo e Juventus. Potrebbe esserci stato un calo di tensione?"Ma che calo di tensione. Si può dire che abbiamo sbagliato nella gara contro il Palermo, ma contro la Juve di certo no. Tu parli di cali di tensione contro la Juventus in un momento nel quale Buffon ha fatto due grandi parate sui tiri di Stankovic e Cruz e nel quale forse c'era anche un rigore su Ibrahimovic. Dopo abbiamo preso gol su palla inattiva, cosa che può succedere 10 contro 9, 10 contro 5, e comunque quando nessuno se lo aspetta. Forse avremmo commesso un piccolo errore, però non si può parlare di calo di tensione. La gara contro il Napoli è stata una partita nella quale nessuna delle due squadre ha fatto tanto per vincere probabilmente sarebbe stato giusto un pareggio, hanno conquistato loro i tre punti come è successo a noi a Udine, dove ci è arrivato un gol dal cielo e abbiamo vinto una partita nella quale era più giusto un pareggio. Come si dice in Portogallo, anche qui siamo in un paese 'resultatista', un paese nel quale conta il risultato. Prima di fare il commento della partita, devi conoscerlo. Prendiamo ad esempio Juventus-Inter: uno scrive tutto il suo commento e all'ultimo minuto i bianconeri segnano il gol del pareggio, allora si cancella quello che è stato scritto e si riscrive il pezzo. Probabilmente qualcuno, a dieci miunuti dalla fine di quella gara, aveva già scritto che l'Inter era fantastica, che aveva 12 punti sulla seconda e che aveva già vinto il campionato. Dopo il pareggio della Juventus: Inter tutto male, atteggiamento negativo, l'Inter non ha giocato bene la partita, per quello dico che siamo 'resultatisti'. Dopo la partita con l'Udinese erano tutti felici, e io ho ricevuto qualche sms sul mio telefono di persone che mi facevano i complimenti, io ero solo felice per i tre punti, non per la gara. Dopo la sfida contro il Napoli non ho ricevuto nessun messaggio. Se erano sms inviati da giornalisti? I loro numeri non sono nel mio telefono. Capisco che il risultato conti molto, ma non si può vivere solo di quello".
http://www.inter.it/aas/news/reader?N=44526&L=it&IDINI=44533Mourinho: "Motivazioni forti" Giovedì, 30 Aprile 2009 16:22:52
APPIANO GENTILE - Questa la terza e ultima sintesi della conferenza di José Mourinho nel giorno dell'antivigilia di Inter-Lazio, gara valida per l'anticipo della 34^ giornata della Serie A Tim in programma sabato 2 maggio allo stadio "Giuseppe Meazza" in San Siro a Milano (ore 20.30).
Che cosa si aspetta da queste ultime cinque gare di campionato? "Che il Milan vinca le partite che restano: giocando bene o giocando male, meritando o non meritando. E che l'Inter, invece, di queste ultime 5 gare ne vinca 3 o 4 e pareggi quelle che restano".
Che cosa si aspetta dalla squadra? È il momento nel quale attende un salto di qualità per evitare di arrivare a giocarsi il titolo nell'ultima partita di campionato come accaduto l'anno scorso? "Mi aspetto la normalità. E la normalità per questa squadra è vincere. Questa stagione, non abbiamo mai perso due partite consecutive e dopo una sconfitta è sempre arrivata una grandissima reazione. Dopo l'eliminazione contro il Manchester, ad esempio, tutti si aspettavano grandissimi problemi che non ci sono stati, la stessa cosa è accaduta dopo le sconfitte contro Atalanta, Milan e Sampdoria. La normalità per questa squadra è fare il proprio gioco in modo tranquillo e arrivare all'obiettivo principale che è lo scudetto. Ci mancano cinque gare e per noi arrivarci non sarà un problema".
Quindi non ci sarà il problema dell'anno passato quando lo scudetto si è vinto solo all'ultima giornata? "No, no. Se dovesse finire come lo scorso anno per me sarebbe perfetto. Non ci sarà nessun problema, il mio cuore è preparato per grandi emozioni. Vincere con 10 punti di vantaggio, con 7 o con 5, o all'ultima partita, è esattamente la stessa cosa. Se poi tu mi chiedi se io mi aspetto una cosa del genere anche quest'anno, allora posso risponderti di no. Ovviamente, rispetto gli avversari che avremo di fronte perchè tutti hanno qualità e obiettivi e nessuno ha voglia di regalare niente. Solo qualche rigore si regala... Ma tra le squadre non si regala nulla, per questo non mi aspetto che per noi le partite contro Lazio, Chievo e Siena siano facili. Però, spero di vincere lo scudetto contro il Siena".
Che tipo di Lazio si aspetta sabato sera? "Mi aspetto la normalità e la normalità è qualità. Loro hanno avuto un momento difficile nel quale hanno perso tanti punti, però sono una squadra che mi piace con tanti giocatori che mi piacciono. Hanno un modo di giocare che apprezzo e il loro allenatore è bravo. Forse, in questo momento, la grande sfida della Lazio sarà vincere in casa propria la Tim Cup, cosi da riuscire a conquistare un titolo e la conseguente qualificazione in Europa. Ma l'allenatore e i giocatori della Lazio sono persone oneste, che vogliono giocare bene e che hanno un proprio orgoglio. Come noi, anche loro vogliono vincere sempre e verranno a San Siro per giocare la propria gara senza regalare nulla a nessuno. Per questa ragione mi aspetto una partita molto difficile: la Lazio gioca per l'orgoglio, per i tre punti e perchè sono grandi professionisti, noi giochiamo per tutte queste ragioni, ma anche per le tre vittorie che ci mancano per conquistare il titolo. La nostra motivazione, sicuramente, è molto forte".
La squadra a Napoli ha giocato per vincere o si è accontentata del pareggio? Ha sentito le dichiarazioni di Massimo Moratti all'indomani della partita? "L'Inter a Napoli è entrata in campo per vincere, lo dimostra la grande parata che Navarro ha fatto nel primo minuto della gara. Durante la partita è stato difficile fare di più. Un campionato è fatto di vittorie, sconfitte e pareggi: noi ne abbiamo perse e pareggiate alcune, ma se siamo primi è perchè ne abbiamo vinte tante. Per quanto riguarda le parole del presidente, come sapete, non le commento mai".
Come mai nelle ultime gare ha utilizzato meno Davide Santon?"Santon è un giocatore importante per la squadra, però io penso anche a un suo futuro in questa società e mi è sembrato che, in un momento ben determinato della sua crescita, abbia avuto un periodo meno positivo. Non mi è piaciuto tanto in campo e non mi è piaciuto tanto in allenamento. Credo che, per un giocatore così giovane, sia importante capire che in questa vita non ci siano solo cose positive, non può pensare di essere arrivato ad un obiettivo e di conseguenza di poter cambiare il suo modo di pensare e di lavorare. Penso sia importante per lui questo messaggio che sta ricevendo in questo momento. È anche vero che ci può stare un piccolo calo fisico e psicologico: ha vissuto, infatti, tre mesi di grande intensità giocando sempre 90 minuti in gare difficili psicologicamente da affrontare come quelle contro il Manchester United e il Milan. Poi anche io pensavo che, sulla fascia destra, potesse dare alla squadra un pò di quelle cose che avevamo con Maicon: lui però era adattatissimo a giocare a sinistra dove ci sono degli automatismi diversi, e quando è entrato a destra gli mancava un pò la profondità e il gioco che noi vogliamo sulla quella corsia, diverso da quello che facciamo a a sinistra. Quindi, arrivata la partita contro la Juventus, mi è sembrata fondamentale la presenza di Zanetti per contrastare il gioco tra le linee di Nedved e Del Piero. Questo perchè Zanetti è un giocatore con più capacità tecniche per ricoprire quel ruolo, visto che a Davide tatticamente ancora qualcosa manca. Ho inserito Zanetti e abbiamo giocato molto bene: a quel punto è subentrata la vecchia storia che una squadra che gioca molto bene non si tocca e questo è il motivo per il quale, dopo la gara di Torino, ho deciso di non cambiare nuovamente l'undici iniziale".
Qualcuno sostiene che Ibrahimovic abbia qualche perplessità sul gioco dell'Inter... "Ti spiego una cosa: durante l'anno abbiamo giocato una cinquantina di partita e circa mille partitelle in allenamento. Sai quante volte ho visto Ibra soddisfatto? Solo quando le vinceva. Se, ad esempio, non vince una partitella 4 contro 4 è colpa dell'arbitro, del portiere, dell'erba, della palla un pò sgonfia, della telecamera di Inter Channel che è dietro la porta, del sole che stava un pò basso... Se vince invece non si lamenta. Lo fa dopo la sconfitta con il Napoli, dopo l'eliminazione dalla Champions League o in Coppa Italia. E a me piace tanto che Ibra sia così. A dirti la verità l'altro giorno ero arrabiato con Toldo perchè ha perso la partitella con la sua squadra, una sfida che si concludeva con la vittoria di chi segnava per primo. Francesco ha fatto un errore, la sua squadra ha perso e lui sorrideva e io mi sono arrabbiato con lui perchè anche in partitella non mi piace che un giocatores sbagli, perda e rida. Toldo mi ha spiegato che l'aveva fatto per creare un buon clima nel gruppo e io gli ho risposto che questo si fa quando la partitella si vince e non quando si perde. E stiamo parlando di un giocatore che ha 36 anni e ha una grandissima maturità. Ibra se non vince non è felice e, per questo motivo, può dire tutto quello che vuole, perchè le sue parole sono la conseguenza della sconfitta e, in questo caso, una persona che si arrabbia dimostra di avere ambizione perchè è un vincente. In quei casi può anche criticare l'allenatore, puoi dire tutto perchè le parole sono conseguenza di un'arrabbiatura che deriva da una sconfitta e credo che anche per questo vincerà uno scudetto in più e forse la classifica dei marcatori".
Se lei fosse seduto sulla panchina di una squadra con sette punti di svantaggio dalla prima in classifica a sette giornate dalla fine dichiarerebbe di credere nello scudetto? "Crederei di vincere cinque partite. Se penserei allo scudetto? Chissà, il gioco psicologico è possibile: parlare per motivare i propri giocatori. Non saprei, però sarei convinto di vincere le mie cinque partite e, da qui alla fine secondo statistica, di avere tre-quattro rigori in più".
Continua a pensare che il Milan termini la stagione con zero titoli? "Si, io continuo a pensarlo".
Crede che il Milan possa superare il record di rigori concessi a una stessa squadra in campionato?"Qual è il record?".
Ne hanno concessi 12 al Milan, e il record è 18."Questo sarebbe... è troppo, è troppo. Ma con uno a partita, chissà, chissà, chissà".
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