EL_ROJO |
|
| Gentile professore,
la mia è una domanda che riguarda la nostra attualità, la crisi della sinistra (mi riferisco in primis a quella di ispirazione comunista), la perdita di egemonia "popolare" e la marginalizzazione politica.
Vedo molto arduo, purtroppo, l'affidarsi esclusivamente ad un processo egemonico dal basso...il "basso" in Italia (ma non solo in Italia) ha subito l'ideologia della morte delle ideologie ed è stato completamente fagocitato dal pensiero dominante rafforzato dal flusso mass-mediatico ausiliario.
In questo scenario io penso sia importante un ritorno alla forma-partito (mi riferisco al processo di partito comunista unitario incominciato con la lista a simbolo unico con cui affronteremo le europee) e ad una concezione politica che dall'alto possa ricominciare ad avere appigli e legittimità in basso, dopo anni in cui il partito è corso dietro (molto spesso sciogliendosi dentro) un "movimentismo" che non ha garantito alcun tipo di valenza trasformatrice e/o peso istituzionale.
Le chiedo quindi se il "ritorno" ad una forma-partito unitario, tradizionale (il PCI è stato il piu' grande partito comunista europeo) e istituzionale unitamente ad una linea politica dall'alto possano secondo lei essere obiettivi a cui tendere per ritornare ad avere un ruolo politico e sociale.
Come ci rialziamo, professore?
Cordialità.
Marco
Edited by EL_ROJO - 14/5/2009, 10:23
|
| |