fascismo e prospettive socialiste e anti-imperialiste

« Older   Newer »
  Share  
Psychedelic_Alexi
view post Posted on 19/5/2009, 19:15




Prima di tutto le faccio i complimenti per i suoi articoli e le sue analisi che si trovano nel suo blog o in giro per la rete, davvero interessanti e ben curati. Per il libro "Stalin. Storia e critica di una leggenda nera." non posso darle un parere poichè, ahimè, non l'ho ancora comprato, anche per via del prezzo leggermente alto, però penso di prenderlo appena finisco i libri che sto leggendo. Ammiro comunque il suo impegno, perchè sono del parere che al di là di tutto sia il momento di vere analisi sulla storia del movimento comunista e penso sia riuscito nell'intento di tornar a discutere criticamente su di essa tirando in ballo una delle principali personalità del comunismo, di cui non ci si può assolutamente dimenticare e men che meno rinnegare poichè ho notato che, spesso, la figura di Stalin è proprio quella che scinde comunismo da anticomunismo. Ma andiamo direttamente alle due domande:

1 - Qual è il suo punto di vista riguardo al fascismo? O meglio condivide l'analisi del VII° Congresso dell'Internazionale Comunista? E' quindi concorde nel ritenere il fascismo come un movimento reazionario e borghese? Le chiedo quindi una breve analisi sul corporativismo e se ne vede seguito in questo momento di crisi in cui il capitale per difendersi potrebbe tornare ad assumere forme più autoritarie o adottare, sotto un involucro democratico, forme di neo-corporativismo, come difatti sta facendo tramite la soppressione del diritto di sciopero e via via discorrendo.

2 - Sempre in prospettiva di questa crisi economica è possibile l'inizio di nuovi focolai di guerra da parte delle potenze capitaliste? O addirittura in un prossimo futuro lo scoppiò di un terzo conflitto mondiale? Che ruolo assumeranno paesi come Cina, Cuba, Corea e tutti quelli che stanno alzando la testa contro l'imperialismo occidentale? In conseguenza è possibile il crollo del capitalismo, come prevedeva Mao a suo tempo anche se in circostanze decisamente diverse visto che da allora l'URSS e il blocco sovietico sono crollati, o comunque l'aumento degli stati socialisti? La Cina con il suo "socialismo di mercato" farà da traino a questo nuovo blocco socialista e anti-imperialista che si formerà, se si formerà?

La ringrazio in anticipo per le eventuali risposte, professor Losurdo.
 
Top
domenicolosurdo
view post Posted on 19/5/2009, 20:39




1. L'analisi del VII Congresso dell'Internazionale comunista è stata
pienamente confermata dai successivi sviluppi storici. A scatenare la guerra
e a consolidare le retrovie mediante una dittatura terroristica aperta sono
stati paesi che volevano riprendere e radicalizzare la tradizione coloniale,
cercando di imporla coi mezzi più barbarici in Etiopia e nei Balcani (come
ha fatto il fascismo italiano) e persino in Europa orientale (come ha fatto
il nazismo) e in una paese di antichissima civiltà quale la Cina (come ha
fatto il fascismo giapponese).
In Occidente viviamo anche oggi in un periodo di reazione, ma occorre
studiare le modalità nuove di questa reazione. In un libro pubblicato nel
1993 (Democrazia o bonapartismo) ho parlato di monopartitismo competitivo
(la competizione fra due partiti che si richiamano entrambi alla medesima
classe sociale) e di bonapartismo soft come caratteristiche del nuovo regime
che si va imponendo.

2. Anche per quanto riguarda i rapporti internazionali dobbiamo vedere gli
elementi di novità:
1) già oggi la ribellione di molti paesi dell'America Latina contro la
dottrina Monroe e l'imperialismo è rafforzata dall'ascesa economica e
tecnologica della Cina, che rende sempre più spuntata l'arma dell'embargo
imperialista
2) quanto più la Cina si rafforza, tanto più costosa e difficile tende a
diventare l'eventuale guerra dell'imperialismo... Il futuro dipende dagli
sviluppi della lotta anche in Occidente
 
Top
1 replies since 19/5/2009, 19:15   267 views
  Share