No, non posso mettere in programma anche di ripescare e inviare un mio scritto sull'alimentazione vegetariana/vegana e le motivazioni etiche, politiche, economiche, mediche...
Comunque, leggete qui:
http://www.scienzavegetariana.it/Cercate nella colonna a sinistra.
Nella sezione "Salute", alla voce "Nutrizione vegetariana", potete trovare dei testi piuttosto ben fatti sull'alimentazione vegetariana (anzi, vegana).
Nella sezione "Ambiente", alla voce "Ecologia della nutrizione", si parla anche dei danni all'ambiente, lo sperpero di risorse, i terreni sottratti all'agricoltura per essere destinati al pascolo, l'acqua sprecata, le risorse economiche per allevare, macellare, lavorare la carne, eccetera.
Più brevemente, da qui
http://it.wikipedia.org/wiki/Vegetarismo potete leggere:
"«
Il nostro alto consumo di carne è ingiusto perché non è estendibile a tutti gli abitanti del pianeta, semplicemente perché non ci sarebbe abbastanza terra coltivabile». La produzione di carne richiede, nel suo processo, una superficie di terra coltivabile fino a sedici volte superiore a quanta ne è richiesta da legumi ed altri tipi di proteine vegetali. Questo significa che la produzione di 200 grammi di carne, ovvero un semplice secondo piatto per un italiano di medie condizioni economiche, richiede l'impiego di una quantità di terreno dalla quale si potrebbero ricavare due chili e mezzo tra cereali e legumi, l'equivalente di un pasto completo per una settimana. Di tutti i cereali prodotti nel mondo, oltre il 55% è destinata agli allevamenti e non direttamente all'alimentazione umana. A questo va aggiunto il fatto che la maggior parte dei vegetali usati per il mangime per animali vengono coltivati e preparati in Asia e America Latina, ovvero paesi più poveri, e non destinatari di quella produzione.
Un terzo legame tra rinuncia alla carne e pacifismo è l'impatto ambientale. In virtù della sua complessità strutturale infatti, il sistema di allevamento intensivo deve far fronte ad una serie di operazioni parallele all'allevamento tout court (ad esempio l'agricoltura chimica), spesso anche per ammortizzare le eccedenze della superproduzione. L'equivalente dei succitati 200 g di carne corrisponde a circa 4 litri di liquami. Inoltre, l'esigenza di creare ampi spazi (agricoli per coltivare foraggio e logistici per impiantare l'allevamento stesso) è ritenuta corresponsabile della deforestazione di diverse aree del Sud del mondo.
Come in passato, molte popolazioni seguivano una dieta vegetariana o semi-vegetariana, anche perché costrette a farlo durante guerre o carestie.
Cuba è stato il primo paese al mondo ad affrontare un picco del petrolio su scala locale, dovuto al crollo dell'Unione Sovietica che ha interrotto tutti gli aiuti economici, fra cui petrolio e derivati. L'agricoltura cubana, che in precedenza utilizzava fertilizzanti, pesticidi, macchinari e sistemi di allevamento industriali, è collassata, facendo precipitare la quantità di calorie procapite disponibili. La società cubana ne è uscita solo dopo anni di riconversione all'agricoltura biologica, al lavoro nei campi ed ad una dieta semi-vegetariana con i soli contributi di piccoli allevamenti da cortile."Recente testo interessante a riguardo è "Ecocidio" di
Jeremy Rifkin.Non credo certo che l'alimentazione vegetariana risolverebbe i problemi mondiali, le cause sono altre, ovviamente, non dobbiamo dircele fra noi.
Certo la questione alimentare è emblematica ed è un punto fondamentale degli squilibri dell'economia mondiale, il rapporto Nord/Sud, lo sfruttamento di rapina delle risorse, eccetera.
Per un approccio "politico" alla questione dei diritti animali, invece, qui c'è da leggere per un mese:
http://www.liberazioni.org/http://www.liberazioni.org/ra/ra/index.html"Nomi" storici di teorici dei diritti animali da approfondire sono
Peter Singer, autore di "Liberazione animale" (varie edizioni, io ho anche la primissima edizione italiana, quella della Lav, oggi introvabile) e
Tom Regan "I diritti animali" (Garzanti).
(
http://it.wikipedia.org/wiki/Peter_Singer e
http://it.wikipedia.org/wiki/Tom_Regan)
Questi due valgono come testi base.
Si consideri che i due autori sono comunque su posizioni diverse: Singer è un filosofo utilitarista, mentre Regan è su posizioni "egualitariste".
Altro teorico importante è
Helmut Friedrich Kaplanhttp://it.wikipedia.org/wiki/Helmut_Friedrich_KaplanPurtroppo, credo che i suoi libri non siano tradotti in italiano.
Suoi scritti tradotti su internet li potete comunque raggiungere dalla pagina di Wikipedia, tutti interessanti.
Il suo sito in tedesco è
http://www.tierrechte-kaplan.org/Fra i teorici dei diritti animali, quindi del vegetarismo, del passato (a prescindere dai filosofi dell'antichità), uno dei più importanti è Jeremy Bentham
http://it.wikipedia.org/wiki/BenthamSulla questione etica in generale, potete trovare gli spunti di base qui:
http://it.wikipedia.org/wiki/Antispecismohttp://it.wikipedia.org/wiki/Diritti_degli_animalihttp://it.wikipedia.org/wiki/AnimalismoSaluti da un rarissimo esemplare di togliattiano/vegan, da vent'anni (cioè, per la precisione, vegetariano, ora vegan, da vent'anni; togliattiano da un po'meno)...
A Rifondarolo87: si per me fu così. Avevo quindici anni. Ero già comunista (vabbè, nei limiti di come lo si può essere a quindici anni, cioè mettendo insieme Guevara e Gramsci, Lenin e Berlinguer...), quindi anche antirazzista, antisessista, eccetera.
Improvvisamente, senza aver letto nulla o parlato con nessuno, un giorno dissi: "
smetto di mangiar carne, perché è sbagliato uccidere gli animali".
Senza saperlo, ero diventato anche antispecista...
P.s.: Bella sorpresa,
Catartica! ;-)
Ciao
Edited by nostalgico - 30/6/2009, 02:13