questo è troppo "divertente" per non riesumarlo, articolo di soli tre anni fa

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rifondarolo87_aka_Flavio
view post Posted on 30/9/2009, 10:36




http://www.lanternerosse.it/?p=826#more-826

Comunisti Italiani. Avanti popolo! …dove?


La coalizione di Centrosinistra, con le recenti elezioni politiche del 9 aprile, è riuscita a conquistare la maggioranza del Parlamento, ottenendo, secondo le parole di Massimo D’Alema, “un grande successo storico e politico”. Ha conseguito con il sistema proporzionale la maggioranza dei voti dell’elettorato, anche se solo di 24mila preferenze, e ha visto dimostrato come il “berlusconismo” sia diffuso e ben radicato nel nostro Paese, nonostante i gravi danni fatti dal governo “delle Libertà” all’economia e allo stato sociale. Mossa decisiva dell’allora candidato premier Romano Prodi fu di convincere Rifondazione Comunista ad un’alleanza elettorale e politica basata su di un programma molto chiaro sulle riforme da attuare per rilanciare il paese. Un programma firmato quindi da tutte le forze dell’Unione, da Mastella fino a Bertinotti. E queste forze sono riuscite a superare l’ “ostacolo” rappresentato dal centrodestra, anche se il rischio di perdere è stato molto alto.
L’entrata nella coalizione e nel governo del Prc ha influito molto nel riequilibrare l’alleanza, spostando l’ago un pò più a sinistra, rispetto al centro. Ed è sicuro che l’Italia dei valori, Verdi e Comunisti Italiani da soli non sarebbero riusciti a realizzare ciò. Ma ora si apre un interessante interrogativo per il futuro del partito di Oliviero Diliberto ed Armando Cossutta. Quale destino attende il PdCI ora che anche il Prc è entrato nella coalizione? Dove vogliono andare i Comunisti Italiani?
La nascita del Partito dei Comunisti Italiani è legata inevitabilmente agli eventi di quello sfortunato ottobre 1998. Il DPEF elaborato dal primo governo Prodi trovò una dura opposizione da una parte di Rifondazione Comunista, guidata dal segretario Fausto Bertinotti, mentre il gruppo che appoggiava l’allora presidente del partito Armando Cossutta, chiedeva di non togliere il sostegno al governo e di tentare di modificare il documento per migliorarlo. Dopo un incandescente Comitato politico nazionale svoltosi tra il 3 e il 4 ottobre, che peraltro mise in evidenza le divisioni, la mozione di Diliberto – approvata dalla maggioranza dei parlamentari fedeli a Cossutta – riuscì a calmare momentaneamente le acque all’interno del partito, in prospettiva del voto alla Camera per la legge finanziaria tanto discussa. Il 9 ottobre 1998, per un solo voto, cadde il governo di Romano Prodi, poiché gli mancò la fiducia di gran parte dei deputati comunisti; ma quella data segnò anche l’inizio della scissione più importante nella storia del Prc, delle dimissioni del suo presidente Cossutta e di molti altri importanti esponenti che tre giorni dopo fondarono il Partito dei Comunisti Italiani dando vita ad una manifestazione nazionale a cui presero parte molti compagni da tutta Italia. Iniziò in quel periodo un duro scontro politico tra il nuovo soggetto e Rifondazione Comunista, inevitabile conseguenza di una triste e sofferta scissione. Caduto il governo Prodi, tutti gli equilibri della coalizione saltarono e i governi che si susseguirono non fecero altro che spalancare le porte del trionfo a Berlusconi nelle politiche del 2001, tanto da consentirgli una maggioranza talmente forte da poter governare quasi indisturbato per 5 anni. E tuttavia il quesito rimane: fu ragionevole da parte del Prc togliere il sostegno ad un governo liberista, ma tutto sommato il più efficiente dai primi anni ’90 ad oggi? Ai posteri l’ardua sentenza…
Dalla sua fondazione, il Pdci ha svolto un ruolo di fedeltà verso l’Ulivo, partecipando anche alla creazione del primo governo D’Alema, con la presenza di Oliviero Diliberto al Ministero della Giustizia, e di Katia Belillo come Ministro delle Pari opportunità. In quel periodo, il partito si ergeva come soggetto politico comunista all’interno di una coalizione di centro – sinistra, e rappresentava un’alternativa politica a Rifondazione, in quegli anni completamente immersa nell’universo dei movimenti, tanto quasi da rimanerne prigioniera. A partire dal 2004, grazie anche alla personalità intelligente e capace politicamente di Oliviero Diliberto, il Pdci ha aumentato pian piano il suo consenso, raggiungendo il quasi milione di voti [quelli che a malapena prensiamo ora insieme] alle ultime politiche, ben 300mila voti in più rispetto alle politiche del 2001.
Si potrà obbiettare il fatto che, in fondo, sono cifre molto piccole rispetto agli oltre due milioni di voti che raccoglie il Prc [tutto voto di opinione... ma veramente pensavamo che in italia ci fossero a disposizione 3 milioni di rivoluzionari?]; ma ciò può comunque ritenersi superfluo, poiché l’aver raccolto quasi un milione di preferenze, significa per Diliberto e compagni l’aver superato lo spettro della dissoluzione. Il PdCI è sopravvissuto ai momenti difficili che lo hanno accompagnato dalla sua fondazione sino al 2003 circa. Esso ha rappresentato una casa per coloro che non hanno mai smesso di credere nei valori positivi del Comunismo, e che volevano però rientrare in una coalizione capace di poter governare il paese, senza cadere nella posizioni di isolamento e sempre all’opposizione che il Prc ha accettato per anni. Ma ora che anche il partito di Bertinotti si è unito all’Unione, il nuovo progetto di Prodi, partecipando anche attivamente all’attività governativa, che sarà del soggetto politico di Cossutta e Diliberto, nato proprio come alternativa politica a Rifondazione Comunista?
Tra le varie ipotesi, c’è chi sostiene che alla lunga il PdCI sia destinato a sciogliersi, lasciando spazio definitivamente a Rifondazione Comunista. Ma che succederebbe se gli eventi del 1998 si dovessero ripetere ancora? Nascerebbe un altro soggetto comunista per rappresentare l’alternativa politica di chi non vuole tornare all’opposizione perennemente. E ciò non sembra molto consigliabile. Inoltre, l’aumento di consensi del PdCI, non può essere visto come fattore di disgregazione. Ma la divisione continua di questi due soggetti comunisti, non può tanto meno essere vista con positività. Infatti, entrambi i partiti condividono molte linee politiche fondamentali, come l’importanza della giustizia sociale, la tutela del lavoro e dei lavoratori, il rilancio di una scuola pubblica ed efficiente, ecc., o di tematiche come la guerra. Sarebbe auspicabile quindi un riavvicinamento dei due soggetti, lento ma graduale, in modo da superare gli ostacoli di quella difficile scissione del 1998. Superati i contrasti, forse sarebbe possibile anche ricreare un nuovo soggetto politico unico, sempre di stampo di comunista, in grado di raccogliere una percentuale tra l’8 e il 10% dell’elettorato, capace inoltre di rivendicare una parte di eredità lasciata dal vecchio Pci. Attualmente la strada per una salutare riunificazione sembra ancora lunga e problematica, poiché da entrambe la parti vi sono elementi sfavorevoli anche solo ad un riavvicinamento.
Ma per poter creare un partito in grado di far pesare le esigenze dei lavoratori sulle politiche dei governi di Centrosinistra, è necessario e doveroso superare i problemi che separano compagni da compagni. Certo, non sarà facile puntare ad una riunificazione, ma la possibilità esiste e tutti coloro che credono nell’ideale comunista, devono collaborare per creare un nuovo soggetto, senza astio e senza divisioni interne. La strada è lunga, ma bisogna percorrerla al più presto, affinché i lavoratori abbiano un vero e degno rappresentante politico delle loro esigenze, che in ogni epoca rimangono prioritarie.

FABRIZIO FERRARO
22 Agosto 2006
 
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Soso.
view post Posted on 1/10/2009, 07:56




Bell'articolo, che ricostruisce in modo chiaro passaggi della storia dei comunisti degli ultimi anni, senza strascichi polemici e facili sarcasmi, chiarisce molte cose sulle differenze tra PRC e PdCI e pone quesiti importanti (tra gli altri: "fu ragionevole da parte del Prc togliere il sostegno ad un governo liberista, ma tutto sommato il più efficiente dai primi anni ’90 ad oggi?).
 
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1 replies since 30/9/2009, 10:36   132 views
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