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| Hai ragione, ma io improntavo più il discorso sull'immaginario che sulla struttura organizzativa.
Cercare di captare persone che compagni non sono, agendo appunto attraverso l'immaginario. L'efficenza e la cooperazione (diretta da una organizzazione) mettendo a disposizione il proprio saper fare (o aver modo di saper imparare e poi fare...quindi realizzazione di sogni) è secondo me la chiave aggregativa ( e stabile) del nuovo immaginario.
Chi ha una fissa (sportivo, artistico, musicale, giornalistico....per iniziare), deve poter trovare strutture serie dove iniziare un rapporto serio (lavorativo?) e costante con l'organizzazione.
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