http://www.infoaut.org/pisa/articolo/la-pi...rile-in-piazza/La Pisa che resiste: 24 aprile in Piazza
L'occupazione del 13 Marzo. Il 13 marzo scorso 8 famiglie in emergenza abitativa hanno deciso di riappropriarsi del proprio diritto alla casa occupando una palazzina in Via Marsala a Riglione (Pisa).
Lo stabile è di proprietà Pampana, un grande speculatore edilizio che possiede più di 150 immobili in città, di cui circa un centinaio sono sfitti. L'edificio occupato, terminato di costruire nel 2002 e mai abitato, sarebbe rimasto ancora inutilizzato almeno fino al 2014 a causa di un contenzioso in atto tra la proprietà e il comune. Gli occupanti, colpiti dalla crisi economica, dopo aver tentato inutili percorsi istituzionali per ottenere una casa, hanno deciso di compiere questo gesto, un gesto di dignità compiuto con la determinazione e la consapevolezza di chi quotidianamente si scontra con la difficoltà di arrivare a fine mese.
La riqualificazione dello stabile. Da subito le famiglie hanno deciso di riqualificare l'edificio, l'ampio cortile e i fondi al piano da terra, da anni abbandonati alla sporcizia e al degrado, con l'intento di restituirne l'utilizzo alla collettività. Nel giro di pochi giorni è nato il Comitato Territoriale Pisa Est, formato dagli occupanti e dagli abitanti solidali del quartiere.
Il Comitato si occupa delle attività e dei progetti che si svolgono in Via Marsala: sono attive una ludoteca per bambini ed una palestra popolare. Fin dalla prima settimana di occupazione inoltre, è aperto regolarmente lo sportello per il diritto alla casa, che è stato attraversato da tantissime persone che hanno espresso la volontà di cominciare ad avvicinarsi al Progetto Prendocasa.
Questi primi 40 giorni di occupazione poi, hanno visto lo stabile frequentato da centinaia di persone che hanno partecipato ai pranzi, alle feste per i bambini, al torneo di biliardino organizzato con i ragazzi della Curva Nord Maurizio Alberti.
Sempre nell'ottica di rendere Via Marsala uno spazio aperto a tutti, nel e per il quartiere, il Comitato ha deciso anche di cominciare a riqualificare delle aree nelle vicinanze del palazzo: i giardini di Via Quarto sono stati inaugurati tre anni fa dal Comune e poi lasciati all'abbandono. Dalla settimana scorsa, grazie al lavoro degli occupanti e dei solidali, questi giardini sono nuovamente fruibili e a disposizione di tutti e tutte.
La trattativa con la proprietà. Il primo contatto con la proprietà c'è stato la mattina dell'occupazione. Si è poi svolto un secondo incontro con Pampana e il suo rappresentante legale. In seguito a questo la proprietà si è chiusa nel silenzio e si è mostrata sorda a tutte le richieste da parte delle famiglie, di svolgere ulteriori incontri che potessero portare ad un accordo. La proposta degli occupanti è quella di pagare un affitto equo:per dare sostanza a questa proposta, è stato aperto un libretto postale a cui Pampana può accedere, sul quale le famiglie e il Comitato hanno già versato un canone "equo" e continueranno a farlo mensilmente.
L'arrivo delle notifiche. Giovedì 15 aprile gli occupanti hanno ricevuto le notifiche di sequestro preventivo dell'immobile, nelle quali viene intimato di abbandonare le abitazioni entro tre giorni. E' partita dunque la campagna contro lo sgombero di Via Marsala: l'appello delle famiglie ha raccolto nel giro di poche ore tantissime firme di realtà di movimento e associazionistiche, nonché firme di singole personalità cittadine e non. In città tantissimi si sono mossi per esprimere la propria solidarietà ed opporsi allo sgombero di otto famiglie che finirebbero in mezzo ad una strada.
La presa di posizione del Comune. Il giorno dell'arrivo delle notifiche, in poche ore, una mobilitazione spontanea e autonoma ha portato circa 150 persone a partecipare ad un presidio sotto il palazzo del Comune, che si è poi trasformato in un'occupazione del Consiglio Comunale.
Dopo un incontro tra alcuni rappresentanti delle famiglie e i capigruppo, con un atto senza precedenti, il Consiglio Comunale ha approvato una mozione urgente nella quale si rivolge un "pressante appello all'Autorità preposta affinchè non proceda ad azioni di forza per liberare l'immobile, dando il tempo necessario alla conclusione dei percorsi attivati dall'Amministrazione Comunale"; sottolineando inoltre, lo "stato di abbandono e degrado in cui era lasciato l'immobile, mai registrato al catasto e mai reso disponibile per pubblica utilità".
La Pisa che resiste scende in Piazza. La vicenda di via Marsala è il simbolo di una situazione sempre più diffusa in città: da una parte la morosità, gli sfratti, le difficoltà di chi non riesce ad arrivare a fine mese, dall'altra la lobby del mercato immobiliare, che impone affitti da usurai, evade sistematicamente le tasse con affitti al nero, droga il mercato congelando gli immobili.
La speculazione che sta dietro alla palazzina occupata è la stessa che mette a rischio gli spazi sociali, che costringe gli studenti universitari a pagare affitti altissimi per case fatiscenti, che porta sempre più famiglie a non riuscire più a pagare l'affitto.
E' per questo che la solidarietà verso Via Marsala è forte, è per questo che l'appello ha raccolto tantissime firme, è per questo che in Curva Nord è stato esposto uno striscione contro lo sgombero. Forti del sostegno di una parte così larga della città, le famiglie occupanti hanno indetto, per sabato 24 aprile, un corteo cittadino al quale hanno già aderito tante realtà, che porti in piazza tutti quegli studenti, lavoratori e migranti che non vogliono più stare in silenzio e che invece vogliono lottare per il diritto alla casa e contro tutti i Pampana di questa città.
Alla vigilia dell'anniversario della liberazione, via Marsala che resiste è la Pisa che resiste: alla speculazione, alla repressione, alle intimidazioni, alla crisi!
