Crusaders Kings

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Lavrentij
view post Posted on 3/5/2010, 12:43




Segnalo questo gioco vecchiotto della paradox, molto divertente e complesso.


Dopo Victoria: Un Impero sotto il Sole Paradox si lancia in un'interpretazione strategica del Medioevo. Se siete appassionati di storia e siete rimasti affascinati dalle a volte inesplicabili dinamiche che motivavano l'agire dei Re, se cercavate di capire Machiavelli ma senza successo, le battaglie, gli intrighi, la politica e la diplomazia del Medioevo li trovate tutti in Crusader Kings!
Crusader Kings è il nome dell'ultimo strategico a turni di Paradox, che si inserisce all'interno di quel rinomato franchise che conta tra le sue fila il premiato Europa Universalis II e Victoria: Un Impero sotto il Sole. Lo potremmo definire un prequel, infatti copre un arco di tempo che parte dalla battaglia di Hastings (1066) fino al XV secolo, dopodichè potrete esportare i risultati conseguiti per utilizzarli in Europa Universalis II (che non prevede una simile funzione per Victoria: Un Impero sotto il Sole) come base di partenza per uno scenario politico che potrebbe a questo punto essere anche molto diverso dalla realtà storica del periodo. La violenza, gli intrighi, le guerre di religione e la ragion di stato di un sovrano del Medioevo sono tra gli aspetti più astrusi della storiografia per noi contemporanei: Crusader Kings, lungi dal soffermarsi solamente sulle vicende legate alle crociate, dipinge un efficace panorama dei meccanismi che dominavano l'evo di mezzo rendendocene pienamente partecipi.

PERPETRATE LA VOSTRA DINASTIA
In Crusader Kings il soggetto chiave del potere e l'oggetto delle nostre attenzioni è la dinastia di un feudo, di una contea o di un impero, perciò impersonerete un signore e la sua discendenza cercando di espandere e rafforzare i loro domini. In un'epoca in cui il potere s'immedesimava in chi governava era fondamentale conoscere quali fossero gli antenati e i legami di parentela di un sovrano per comprenderne qualità, difetti ed anche la politica; per questo il gioco permette di tracciare l'albero genealogico di tutti i nobili delle corti dei regni e dei feudi e di tutti i loro parenti fino al terzo o al quarto grado fin dalle battute iniziali della simulazione. Questo è il primo strategico di Paradox a essere così profondamente umanizzato nei suoi meccanismi fondamentali, vale a dire dove la psicologia, la personalità e la salute fisica dei nobili hanno un pesante impatto sulle dinamiche del gioco.
La caratterizzazione di ogni sovrano, vassallo o cortigiano, infatti, non si limita ad alcuni valori numerici riferiti ad aspetti rilevanti per la vita pubblica come la capacità tattiche, amministrative e diplomatiche ma anche gli elementi distintivi della loro personalità, le loro storie private, in pratica, ciò che li definisce come persone. Questi tratti sono in parte innati, in altra determinati dal tipo di studi compiuti e dagli eventi della vita (peraltro come sovrani avremo sempre un ruolo in tutte le vicende che formeranno il carattere dei nostri figli e ne potremo scegliere la carriera). Permalosità, autoindulgenza, onestà, codardia e saggezza sono solo alcuni dei tratti caratteriali che possono determinare i comportamenti e fungere da modificatori delle abilità diplomatiche, amministrative e militari. Il necessario risalto è stato dato alle malattie: in un'epoca dove le cause delle patologie erano quasi totalmente sconosciute e spesso le conseguenze mortali, le malattie erano frequenti e menomanti. Tra quelle acquisite da Crusader Kings ricordiamo la possibilità che i nostri marescialli e signori possano riportare gravi ferite di guerra che danneggino le loro qualità, tale evento, nel caso del sovrano, è una rovina per il regno perché legalmente non lo si può estromettere, mentre le malattie congenite annoverano un gran numero di malformazioni tipiche dei matrimoni tra consanguinei, una pratica comune nel nobilato. In base a tutte queste caratteristiche valuterete quale sia la strategia migliore per sfruttare, o compensare, gli aspetti positivi e negativi del regnante, e quali tra i cortigiani eleggere al ruolo d'amministratore, cancelliere, maresciallo, vescovo e capo spia, cariche per le quali le qualità del ministro si sommano a quelle del sovrano per determinate un coefficiente di riuscita nei vari campi d'azione. Sempre in base al carattere potrete soppesare i vostri vassalli e stabilire quali di loro rappresentino una minaccia degna di scatenare gli assassini del vostro capo spia o le truppe del vostro maresciallo. Ad un determinato momento della vostra vita dovrete prendere moglie e sperare di avere eredi diretti. Il matrimonio, del quale siete gli unici arbitri per i vostri cortigiani, è anche un modo per fortificare la lealtà di un vassallo troppo intrigante. In ogni caso, difficilmente il trono non sarà rivendicato al momento della vostra morte: in lizza ci sono fratelli, nipoti, zii ed altri parenti, tutti in stretto ordine di discendenza come dettato dalle leggi di successione che voi avrete voluto, perciò dovrete solo aspettare la fine del corrente sovrano e sperare che il successore non abbia caratteristiche tali da costringervi a rivedere la vostra strategia.

RAFFORZATE IL REGNO
In Crusader Kings scoprirete subito che l'essere i sovrani di un regno è ben diverso dal medesimo concetto espresso in epoca assolutista: l'autorità del sovrano, infatti, pur estendendosi formalmente su decine di domini, deve forzatamente affidarsi ai vassalli, che esercitano un potere pressoché totale sui propri feudi. In quanto Re potete esigere dei tributi o chiedere a un vostro vassallo di concedervi il controllo sulle sue truppe, ma Conti e Duchi sono soggetti politici autonomi che agiscono per proprio conto. In un quadro statale così labile i feudatari sono legati al loro signore esclusivamente da un vincolo di lealtà che è pesantemente influenzato da numerosi fattori, non ultime le questioni d'interesse.
I tributi che esigete vi permettono di migliorare le infrastrutture dei vostri domini, diretti a tutto vantaggio delle vostre difese, delle entrate, dell'esercito oppure di opere che migliorino il rapporto con questa o quella classe sociale, però allo stesso tempo rendono i vassalli insofferenti al vostro controllo e generalmente mal disposti a fornirvi aiuti militari. Il prestigio, che si mantiene e accresce comportandosi in modo onorevole, o sembrando tali (per esempio celando gli assassini quando proprio ne avrete bisogno) può compensare il disagio dei vassalli e spingerne altri che non sono sotto il vostro controllo ad accettare di diventare vostri sudditi tradendo il loro signore. Purtroppo il modificatore più rilevante di tutti, in negativo, è proprio l'uso da parte del sovrano delle truppe del vassallo, quindi dovremo fare attenzione a non cadere nella pericolosa spirale dei tradimenti: per ogni feudatario che vi si rivolterà contro dovrete ricorrere ad altre truppe che potrebbero inimicarvi altri vassalli.
Il feudalesimo è una forma di governo non centralizzata, quindi non potrete esercitare un potere assoluto sul regno fino a quando non avrete sotto il vostro diretto controllo un gran numero di province. Potete tentare di revocare i titoli attribuiti a un vassallo oppure cercare di impadronirvi del suo feudo, in questo caso, se non potete vantare una rivendicazione su quei territori, pagherete una pesante penalità in termini di reputazione con delle ricadute sulla lealtà degli altri feudatari. Al contrario, se creerete dei titoli attribuendo un feudo (di cui dovrete essere prima in dominio, ovviamente) a un Duca o ad un Conte vedrete crescere enormemente il vostro prestigio, ma a danno del vostro potere.

AMMINISTRATE IL VOSTRO DOMINIO
L'elemento militare è inevitabilmente un aspetto cardine del gioco, ma al di là del mero numero d'unità contrapposte l'esito delle battaglie è determinato dalla composizione degli eserciti, a sua volta data dai benefici attribuiti dalla vostra politica alle varie classi sociali. Proprio i nobili, in quanto per definizione "classe che combatte", sono il braccio destro del vostro esercito: i cavalieri, l'unità più potente del gioco. D'altra parte il peso di una nobiltà forte e numerosa ricade su contadini, artigiani e mercanti per questo potrete aspettarvi introiti ridotti dalle tasse provinciali e quindi un inferiore sviluppo economico. Beneficiare contadini e cittadini è una scelta per la pace: incrementa i vostri introiti e vi permette di pianificare grandi opere, ma causerà svantaggi dal punto di vista del prestigio e una prevalenza della fanteria leggera nel vostro esercito a tutto danno della forza d'urto del medesimo, un lusso che raramente potrete concedervi in un clima così bellicoso. Favorire il "secondo stato", ovvero il clero, è una via di mezzo che rafforzerà soprattutto la vostra "pietà", ma in più vi procurerà anche una buona cavalleria leggera e una sostanziosa fanteria pesante, valide unità dell'esercito, senza intaccare la lealtà dell'aristocrazia, più vicina al clero che al popolo, ma diminuendo in modo sensibile i proventi delle tasse.
Essendo il Medioevo "l'evo oscuro" del progresso, gli avanzamenti tecnologici sono gestiti piuttosto sommariamente e conseguiti con lentezza: della vasta rosa di tecnologie che potreste sviluppare in un'intera partita ne riuscirete a raggiungere solo una parte, quindi sarà il caso di approntare una linea di condotta pertinente alla strategia che vorrete intraprendere (avanzamenti nelle tecniche d'assedio o di difesa, civili o militari, etc.).

GAMEPLAY QUASI IRRESISTIBILE
Dopo un periodo di studio, necessario per capire quali siano i dati salienti tra le numerose informazioni presenti nelle varie schermate, scoprirete che l'interfaccia di Crusader Kings è ottimamente congegnata, dato che vi consente di tenere sotto controllo in modo agevole tutta la simulazione senza perdere d'occhio nessun aspetto della situazione. Vi viene domandato di agire solamente lì dove le vostre decisioni sono realmente richieste, riducendo praticamente a zero le operazioni ripetitive e ridondanti (un difetto che piagava l'interfaccia di Victoria: Un Impero sotto il Sole) e consentendovi di concentrarvi sul vivo del gioco. La meccanica del gioco e la ricostruzione storica di un periodo dove i domini erano facilmente minacciati sviluppano una dinamica che richiede al giocatore un ruolo molto attivo per rimanere in partita, come nei migliori strategici in tempo reale, lì dove qualche precedente titolo Paradox sembrava, in alcune situazioni, "giocarsi da solo". Crusader Kings non consente queste distrazioni perché per ottenere dei risultati dovete camminare su quella linea sottile che separa la vittoria dallo sfacelo: le formule del gioco sono finemente bilanciate ed interconnesse e, dopo aver capito come funzionano, riuscirete ad elaborare una strategia per sfruttarle al meglio e conseguire obiettivi altrimenti impossibili, a meno che non abbiate dimenticato un tassello del puzzle.
Relativamente alla ricostruzione storica capirete il grado di accuratezza che caratterizza questa simulazione quando vi accorgerete che per vincere dovete pensare esattamente come un sovrano medievale, prendendo decisioni motivate da ragioni come la perpetuazione della dinastia, la conservazione dei rapporti di forza o del delicato equilibrio sociale fra contadini, clero e nobiltà.
L'aspetto meramente tecnico di questo gioco è assolutamente trascurabile: come un buon libro il suo fascino è negli scenari che riesce a creare nella vostra testa e non nel modo in cui sollecita i vostri sensi; dal punto di vista sonoro, comunque, avendo scartato l'ipotesi di sfruttare la rara e probabilmente inadatta musica del periodo, Paradox ha fatto scrivere una colonna sonora ex novo che spazia dall'etnico al sinfonico dal buon impatto scenico ma senza la varietà proposta da Europa Universalis II, che attingeva a piene mani dalla musica dell'epoca.
Crusader Kings potrebbe anche essere definito un "educational game" nel senso migliore del termine, infatti, a differenza di tutti gli educativi che nessuno inserirebbe mai nel lettore CD, questo titolo è, prima di tutto, un gioco, ma un gioco dal quale si può imparare molto sull'epoca storica in cui è ambientato.
Con una giocabilità così accattivante la longevità non è in discussione, l'unico difetto del gameplay è una certa lentezza dello svolgersi dell'azione insita in tutti gli strategici a turni che a volte vi spingerà ad astenervi da Crusader Kings per non passare un'altra notte insonne di fronte allo schermo. Qualche bug nella traduzione italiana è l'altro piccolo difetto, speriamo in via di soluzione con la prossima patch, comunque il forum della Paradox è a vostra disposizione per eventuali segnalazioni.

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