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| è un po' OT perchè parla del '77, ma questa analisi di un compagno lurker mi è piaciuta da matti: CITAZIONE Lascia che ti dica la mia analisi sul movimento del '77: Non c'e' stato nessun movimento del '77. Se un movimento del '77 fosse esistito, sarebbe stato l' unico movimento giovanile presente solo in Italia e senza nessun equivalente o collegamento all' estero. Un movimento che non ha prodotto e lasciato in eredita' nessuna corrente politica di pensiero autonoma, nessun movimento culturale significativo, nessun importante innovazione nei costumi e nei modi di vita. Nemmeno un gruppo musicale a parte gli Skiantos, nemmeno un cantautore a parte Claudio Lolli. Nemmeno un intellettuale, a parte un patetico insegnante di italiano dell' istituto tecnico indistriale Aldini di Bologna, che scrive peggio della media dei frequentatori di quetso NG (Toni Negri? Il non violento eletto alla camera e fatto fuggire dal non violento, democratico e libertario Pannella? No, quello e' un rudere di Potere Operaio del '68 riciclato). Nemmeno il codazzo di opportunisti che poi vanno a fare gli avvocati di Berlusconi, i direttori dei giornali berlusconiani o le trasmissioni con Giuliano Ferrara, che e' stato il destino di tutti quelli dell' ala di Potere Operaio che si smarco' da autonomia. Insomma, quello che viene impropriamente chiamato "il movimento del 77" e' un buco nero, non ha lasciato dietro di se' che il vuoto. Niente di niente. Quello che viene impropriamente chiamato "movimento del '77" dura dal febbraio al novembre del 1977. Autonomia Operaia e' attiva dalla fine del 1976, quando si sciolse Lotta Continua, allla fine del 1978. Lascia che ti fornisca un contesto di avvenimenti di quel periodo, di modo da inquadrare la attivita' di Autonoma Operaia e del "movimento del '77" nel suo tracciato storico. Nel 1975 il PCI vinse le elezioni regionali con il 32% dei voti e si appresta a governare alcuni tra i piu' importanti enti locali italiani, tra cui per la prima volta le citta' di Roma e Napoli . Nel 1976 il PCI totalizza piu' di 12 milioni di voti (pari al 34,4%) alle elezioni politiche e nasce un governo Andreotti monocolore DC, con il sostegno esterno del PCI. Alla fine dell' anno si scioglie Lotta Contina e si attiva Autonomia Operaia. In Dicembre ci sono i primi assalti di squadraccie di autonomi: vengono devastate due sezioni del PCI a Padova, la cellula universitaria del PCI a Bologna, vengono picchiati dei sindacalisti a Roma. Nel Febbraio del 1977 Autonomia occupa alcuni locali della Sapienza e si crea un clima di violenza verso i militanti della sinistra, sopratutto, ma non solo, del PCI. Durante un comizio all' Universita' viene attaccato Luciano Lama. Violenze ed intimidazioni contro i militanti del PCI proseguono in tutta Italia: si trasferirono soldi, atrezzature ed elenchi di iscritti dalle sezioni del PCI (che dovevano essere abbandonate, se attaccate) alle federazioni (che dovevano essere difese ad oltranza). I militanti del PCI e del sindacato sono costretti a picchetti permanenti delle federazioni e delle camere del lavoro. Nella primavera del 1977 Autonomia attacca una assemblea di CL di Bologna. Durante gli scontri che ne conseguono la polizia uccide il militante di autonomia Lorusso. E' la giustificazione per nuovi scontri e la militarizzazione della citta' simbolo del PCI da parte del ministro degli esteri Cossiga. Si organizza un convegnodi tre giorni contro la repressione a Bologna, appunto la citta' simbolo del PCI, per il Settembre del 1977. Il convegno si svolge quasi senza incidenti, sopratutto grazie alla vigilanza democratica. Violenze contro i militanti di sinistra e la polizia proseguono per tutto l' inverno del 1977. Nel febbraio 1978 Amendola pone la questione di una piu' diretta partecipazione al governo da parte del PCI. Il 16 Marzo del 1978 viene rapito Moro, architetto dei governi di solidarieta' nazionale, e giura il nuovo governo con il voto a favore del PCI (la prima volta dal 1948). Moro viene ucciso nel maggio 1978. Agli inizi del 1979 Autonomia e' praticamente scomparsa. Nelle elezioni del 1979 il PCI perde quattro punti percentuali, e ritorna all' opposizione e ci rimane sino al 1991. Nel 1980 scoppia la bomba alla stazione di Bologna. Autonomia Operaia e il "movimento del 77" ebbero un solo scopo: allontanare il piu' possibile il PCI dal governo centrale del paese. E ci riuscirono. Al loro interno esisteva sicuramente una componente coscientemente cospirativa, legata ad apparati deviati dello stato. Esistevano poi degli utili idioti. Ed esistevano sicuramente persone in buona fede che combattevano il PCI che stava per andare al governo nella speranza di recuperarlo ad una fumosa "causa rivoluzionaria" (e apprezzerai la fine distinzione tra questi ultimi e la categoria degli uitili idioti). Non c'e' altro. L' odio per il PCI nasce nelle sagrestie dell' Italia cattolica e superstiziosa del dopoguerra, di De Gasperi e delle madonne piangenti, che sono state le incubatrici culturali di tutta la sinistra extraparlamentare italiana, dalla Castellina a Curcio. I figli dei baciapile degli anni '50 odiavano il PCI come i genitori e il parroco avevano loro insegnato, e infatti non alzeranno mai un dito contro la DC se non per eliminare gli alleati del PCI. E' in questo tanfo di sagrestia guarescana, che si trova l' inizio e la fine del perche' ci sia stata Autonomia Operia nel paese con il piu' forte PCI dell' occidente.
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