| Rompo la mia unilaterale sospensione dal forum con questo topic in cui spero finalmente si mettano in chiaro definitivamente le cose. Per lo meno fino alla conclusione dei lavori non virtuali alla festa di SXXI che prima o poi verrà organizzata.
Questo è quanto avevo inteso in comune accordo con altre realtà e che, negli ultimi giorni, parrebbe non essere più la linea di osservanza da parte di qualcuno.
1) SXXI cosa è. SXXI è un percorso politico/sociale nuovo che prova ad uscire dalle gabbie in cui i movimenti di emancipazione Italiani ed Europei si sono rinchiusi. SXXI è un percorso che deve trovare una sua sintesi di massima in breve tempo lasciando comunque al suo corpo ideologico di base uno strato permeabile alla novità e al cambiamento, visto che il dinamismo è una caratteristica comune in tutta l'Europa. Quando SXXI avrà raggiunto una sua sintesi iniziale comunque soddisfacente, il secondo passaggio avrà come obiettivo quello di svilupparne la pratica sociale/politica sui territori, mantenendo un elemento di analisi ed elaborazione strategica e tattica.
2) Obiettivo strategico e obiettivi tattici. SXXI si propone di diventare espressione (o parte dell'espressione) del blocco sociale composito che racchiuda le "forze sane del Paese" ovvero i lavoratori e la piccola imprenditoria in un'ottica socialista e patriottica. Questo blocco è per noi l'unico in grado di governare il Paese consolidando i diritti di molti contro i privilegi di pochi, limitare il clientelismo, sviluppare il socialismo, attuare un vero programma di riforme nazionali strutturali. Tatticamente SXXI si propone di consolidarsi sui territori attraverso pratiche sociali e un'attenta propaganda, in modo da sviluppare un nuovo immaginario specifico per SXXI. Il meccanismo di consolidamento deve passare anche per pratiche di autofinanziamento, autoreddito per chi vi partecipa nonché, ove possibile, di governo locale.
3) Impianto ideologico. SXXI si propone di fare una sintesi di quelle che si ritengono buone esperienze in giro per il mondo, oggi come ieri. SXXI non è una versione italiana del bolivarismo, né tanto meno una sorta di PCIismo o sovietismo fuori tempo massimo. SXXI guarda alle esperienze popolari mondiali cercando di trarne buoni consigli. SXXI prende ugualmente spunto dal Venezuela di Chavez, dalla Bolivia di Morales, da Cuba, dalla Cina, dal KKE greco, da Hezbollah, da Hamas, dall'Iran di Ahmadinejad e da altre formazioni politiche in giro per il pianeta.
4) SXXI e Marx. SXXI parte da un'analisi anche marxista della società, ma la emenda e la compendia con elementi non marxisti, post-marxisti e così via (la terminologia qua è sempre molto aleatoria essendo il marxismo un cantiere aperto). SXXI quindi non è quindi un semplice movimento marxista, ma un movimento più complesso che utilizza anche il marxismo nella sua cassetta degli attrezzi politici. Appellarsi all'ortodossia marxista per difendere posizioni e scelte politiche, in SXXI, cadrebbe completamente nel vuoto. SXXI contiene in sé una concezione di classe e un'ottica di lotta di classe, ma la ascrive dentro un processo molto più complesso di superamento del capitalismo classico (descritto da Marx) in opera ai giorni nostri. SXXI riconosce un blocco sociale composito di lavoratori che deve operare politicamente per ottenere il potere in Italia costruendo egemonia attraverso un lavoro di tipo gramsciano.
5) SXXI e i partiti. SXXI non è la corrente di nessun partito. Chi fa parte di un partito può partecipare al progetto di SXXI, l'importante è che ne condivida le linee guida.
6) Sinistra, destra, antimperialismo, emancipazione. SXXI parte dal presupposto che il concetto di "sinistra" come luogo sistematico dell'emancipazione di uomini e popoli sia andato completamente perduto in Europa, se non in casi molto particolari. Mentre a "destra" non esiste emancipazione, oggi a "sinistra" non è automaticamente detto che vi sia. Emancipazione di uomini e popoli, il che significa l'unione di una visione di reale superamento dello stato di cose presenti localmente e la rottura della catena dello sfruttamento e oppressione di popoli da parte di altri popoli. Se una forza non supporta entrambi questi punti fermi, non appartiene per noi all'ambito dei movimenti emancipatori, indipendentemente si professi di destra, sinistra, centro o apolitica. Il che non significa automaticamente chiusura completa, ma solamente una chiara percezione della forza con cui si va a trattare o, eventualmente, collaborare. Siccome SXXI parte dalla volontà di essere un movimento di emancipazione di uomini e popoli, questo rimane l'unico e solo obiettivo dichiarato e identità condivisa. Essere SXXI significa essere per l'emancipazione di uomini e popoli, il resto della diatriba sinistra/destra è poco influente e fuorviante e non ce ne occuperemo, focalizzando il nostro percorso verso l'obiettivo dichiarato. Detto in altre parole non ci interessa sapere se siamo di destra, sinistra oppure se destra e sinistra non esistono più, noi si va verso l'emancipazione. Agli altri le classificazioni superflue.
7) Patria o muerte. SXXI è una forza patriottica. Questo passaggio è imprescindibile. La liberazione delle forze produttive deve procedere di pari passo con la conquista della piena sovranità del nostro Paese dalle forze esterne. Senza Patria nessun Socialismo e viceversa. Il concetto di Patria è nazionalistico (perché siamo una Nazione unica e indivisibile) e non imperialistico (perché non riconosciamo in noi diritti superiori alle altre nazioni).
8) Internazionalismo. SXXI è una forza internazionalista in quanto di propone di collaborare e sostenere le forze emancipatrici di altri paesi in un'ottica però tra-nazioni e non sovra-nazioni. Non siamo interessati al "proletariato senza patria" o al concetto di superamento dello stato.
9) Esperienze italiane. SXXI intraprende il suo cammino sul solco delle seguenti esperienze nazionali: Le prime insurrezioni repubblicane sull'onda della Rivoluzione Francese. Il Risorgimento e le lotte di indipendenza. Il movimento operaio fino all'avvento del Fascismo. Il PCd'I. La lotta di Resistenza antifascista. Il PCI (con riserva). Il Fascismo non è considerato un male assoluto ma un'esperienza complessivamente negativa per via del suo imperialismo e per una politica nazionale troppo sbilanciata a favore delle classi proprietarie. Le esperienze gruppettare e dell'autonomia non sono esperienze a cui SXXI si rifà. Non ci interessano e le consideriamo complessivamente come dannose. Sull PCI, SXXI fornisce un giudizio complessivamente non liquidatorio ma ne propone una lettura diversificata per aspetto e periodo storico preso in esame.
10) Fascismo, sessismo. SXXI ritiene il Fascismo un fenomeno storico esaurito nel 1945. La lotta antifascista durante la Resistenza è considerata madre del nostro progetto, ma riteniamo che oggi il Fascismo non sia un problema né una priorità da combattere. SXXI non si dedica all'antifascismo, ma risponderà sul piano che riterrà opportuno a tutte le provocazioni e violenze che dovessero provenire da quell'area che si reputa neofascista. SXXI ritiene il sessismo un problema connaturato al sistema sociale in cui viviamo. Quindi la lotta per il superamento di questo sistema sociale è anche la lotta per l'eliminazione della descriminazione sessuale. Detto ciò, SXXI non scorpora la lotta al sessismo dalla lotta al capitalismo e, soprattutto, non pone come prioritaria la prima sulla seconda e non è interessato a manifestazioni ridicole a supporto di questa.
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