SXXI...che cazzo è?

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LokiTorino
view post Posted on 23/7/2010, 08:19




Rompo la mia unilaterale sospensione dal forum con questo topic in cui spero finalmente si mettano in chiaro definitivamente le cose. Per lo meno fino alla conclusione dei lavori non virtuali alla festa di SXXI che prima o poi verrà organizzata.

Questo è quanto avevo inteso in comune accordo con altre realtà e che, negli ultimi giorni, parrebbe non essere più la linea di osservanza da parte di qualcuno.


1) SXXI cosa è.
SXXI è un percorso politico/sociale nuovo che prova ad uscire dalle gabbie in cui i movimenti di emancipazione Italiani ed Europei si sono rinchiusi.
SXXI è un percorso che deve trovare una sua sintesi di massima in breve tempo lasciando comunque al suo corpo ideologico di base uno strato permeabile alla novità e al cambiamento, visto che il dinamismo è una caratteristica comune in tutta l'Europa.
Quando SXXI avrà raggiunto una sua sintesi iniziale comunque soddisfacente, il secondo passaggio avrà come obiettivo quello di svilupparne la pratica sociale/politica sui territori, mantenendo un elemento di analisi ed elaborazione strategica e tattica.

2) Obiettivo strategico e obiettivi tattici.
SXXI si propone di diventare espressione (o parte dell'espressione) del blocco sociale composito che racchiuda le "forze sane del Paese" ovvero i lavoratori e la piccola imprenditoria in un'ottica socialista e patriottica.
Questo blocco è per noi l'unico in grado di governare il Paese consolidando i diritti di molti contro i privilegi di pochi, limitare il clientelismo, sviluppare il socialismo, attuare un vero programma di riforme nazionali strutturali.
Tatticamente SXXI si propone di consolidarsi sui territori attraverso pratiche sociali e un'attenta propaganda, in modo da sviluppare un nuovo immaginario specifico per SXXI.
Il meccanismo di consolidamento deve passare anche per pratiche di autofinanziamento, autoreddito per chi vi partecipa nonché, ove possibile, di governo locale.

3) Impianto ideologico.
SXXI si propone di fare una sintesi di quelle che si ritengono buone esperienze in giro per il mondo, oggi come ieri.
SXXI non è una versione italiana del bolivarismo, né tanto meno una sorta di PCIismo o sovietismo fuori tempo massimo. SXXI guarda alle esperienze popolari mondiali cercando di trarne buoni consigli.
SXXI prende ugualmente spunto dal Venezuela di Chavez, dalla Bolivia di Morales, da Cuba, dalla Cina, dal KKE greco, da Hezbollah, da Hamas, dall'Iran di Ahmadinejad e da altre formazioni politiche in giro per il pianeta.

4) SXXI e Marx.
SXXI parte da un'analisi anche marxista della società, ma la emenda e la compendia con elementi non marxisti, post-marxisti e così via (la terminologia qua è sempre molto aleatoria essendo il marxismo un cantiere aperto).
SXXI quindi non è quindi un semplice movimento marxista, ma un movimento più complesso che utilizza anche il marxismo nella sua cassetta degli attrezzi politici. Appellarsi all'ortodossia marxista per difendere posizioni e scelte politiche, in SXXI, cadrebbe completamente nel vuoto.
SXXI contiene in sé una concezione di classe e un'ottica di lotta di classe, ma la ascrive dentro un processo molto più complesso di superamento del capitalismo classico (descritto da Marx) in opera ai giorni nostri.
SXXI riconosce un blocco sociale composito di lavoratori che deve operare politicamente per ottenere il potere in Italia costruendo egemonia attraverso un lavoro di tipo gramsciano.

5) SXXI e i partiti.
SXXI non è la corrente di nessun partito. Chi fa parte di un partito può partecipare al progetto di SXXI, l'importante è che ne condivida le linee guida.

6) Sinistra, destra, antimperialismo, emancipazione.
SXXI parte dal presupposto che il concetto di "sinistra" come luogo sistematico dell'emancipazione di uomini e popoli sia andato completamente perduto in Europa, se non in casi molto particolari.
Mentre a "destra" non esiste emancipazione, oggi a "sinistra" non è automaticamente detto che vi sia.
Emancipazione di uomini e popoli, il che significa l'unione di una visione di reale superamento dello stato di cose presenti localmente e la rottura della catena dello sfruttamento e oppressione di popoli da parte di altri popoli. Se una forza non supporta entrambi questi punti fermi, non appartiene per noi all'ambito dei movimenti emancipatori, indipendentemente si professi di destra, sinistra, centro o apolitica.
Il che non significa automaticamente chiusura completa, ma solamente una chiara percezione della forza con cui si va a trattare o, eventualmente, collaborare.
Siccome SXXI parte dalla volontà di essere un movimento di emancipazione di uomini e popoli, questo rimane l'unico e solo obiettivo dichiarato e identità condivisa.
Essere SXXI significa essere per l'emancipazione di uomini e popoli, il resto della diatriba sinistra/destra è poco influente e fuorviante e non ce ne occuperemo, focalizzando il nostro percorso verso l'obiettivo dichiarato.
Detto in altre parole non ci interessa sapere se siamo di destra, sinistra oppure se destra e sinistra non esistono più, noi si va verso l'emancipazione. Agli altri le classificazioni superflue.

7) Patria o muerte.
SXXI è una forza patriottica. Questo passaggio è imprescindibile.
La liberazione delle forze produttive deve procedere di pari passo con la conquista della piena sovranità del nostro Paese dalle forze esterne. Senza Patria nessun Socialismo e viceversa.
Il concetto di Patria è nazionalistico (perché siamo una Nazione unica e indivisibile) e non imperialistico (perché non riconosciamo in noi diritti superiori alle altre nazioni).

8) Internazionalismo.
SXXI è una forza internazionalista in quanto di propone di collaborare e sostenere le forze emancipatrici di altri paesi in un'ottica però tra-nazioni e non sovra-nazioni.
Non siamo interessati al "proletariato senza patria" o al concetto di superamento dello stato.

9) Esperienze italiane.
SXXI intraprende il suo cammino sul solco delle seguenti esperienze nazionali:
Le prime insurrezioni repubblicane sull'onda della Rivoluzione Francese.
Il Risorgimento e le lotte di indipendenza.
Il movimento operaio fino all'avvento del Fascismo.
Il PCd'I.
La lotta di Resistenza antifascista.
Il PCI (con riserva).
Il Fascismo non è considerato un male assoluto ma un'esperienza complessivamente negativa per via del suo imperialismo e per una politica nazionale troppo sbilanciata a favore delle classi proprietarie.
Le esperienze gruppettare e dell'autonomia non sono esperienze a cui SXXI si rifà. Non ci interessano e le consideriamo complessivamente come dannose.
Sull PCI, SXXI fornisce un giudizio complessivamente non liquidatorio ma ne propone una lettura diversificata per aspetto e periodo storico preso in esame.

10) Fascismo, sessismo.
SXXI ritiene il Fascismo un fenomeno storico esaurito nel 1945. La lotta antifascista durante la Resistenza è considerata madre del nostro progetto, ma riteniamo che oggi il Fascismo non sia un problema né una priorità da combattere. SXXI non si dedica all'antifascismo, ma risponderà sul piano che riterrà opportuno a tutte le provocazioni e violenze che dovessero provenire da quell'area che si reputa neofascista.
SXXI ritiene il sessismo un problema connaturato al sistema sociale in cui viviamo. Quindi la lotta per il superamento di questo sistema sociale è anche la lotta per l'eliminazione della descriminazione sessuale.
Detto ciò, SXXI non scorpora la lotta al sessismo dalla lotta al capitalismo e, soprattutto, non pone come prioritaria la prima sulla seconda e non è interessato a manifestazioni ridicole a supporto di questa.
 
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stalinlover
view post Posted on 23/7/2010, 08:37




mi hai praticamente salvato un lavoro che si sarebbe dovuto compiere nei prossimi giorni :D

Comunque, letto e approvato, ma devo emendare ancora qualcosina (anche se nell'ordine di virgole)
 
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rikycccp
view post Posted on 23/7/2010, 09:01




perfettamente d'accordo su tutto.

Io nei riferimenti storici aggiungerei anche l'interventismo democratico della grande guerra e gli Arditi del Popolo

 
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rikycccp
view post Posted on 23/7/2010, 10:23




I compagni non intervengono su un tema così importante?
 
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RUDE*BWAY
view post Posted on 23/7/2010, 10:30




non condivido
 
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rikycccp
view post Posted on 23/7/2010, 10:35




CITAZIONE (RUDE*BWAY @ 23/7/2010, 11:30)
non condivido

tutto?
 
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RUDE*BWAY
view post Posted on 23/7/2010, 10:38




CITAZIONE
SXXI si propone di fare una sintesi di quelle che si ritengono buone esperienze in giro per il mondo, oggi come ieri....SXXI prende ugualmente spunto dal Venezuela di Chavez, dalla Bolivia di Morales, da Cuba, dalla Cina, dal KKE greco, da Hezbollah, da Hamas, dall'Iran di Ahmadinejad e da altre formazioni politiche in giro per il pianeta.

Che cazzo vuol dire genericamente "buone". Il Socialismo XXI prende spunto dalle esperienze SOCIALISTE. altrimenti si chiamerebbe in un altro modo. cosa c'entrano le ultime 3 con le esperienze socialiste del XXI secolo?
E qui non sto parlando di ruoli antimperialisti bla bla bla. ma di modelli. Cosa cazzo c'entra il modello IRANIANO col SOCIALISMO?
CITAZIONE
SXXI parte da un'analisi anche marxista della società, ma la emenda e la compendia con elementi non marxisti, post-marxisti e così via

questo lo dici tu....

CITAZIONE
Il Fascismo non è considerato un male assoluto ma un'esperienza complessivamente negativa per via del suo imperialismo e per una politica nazionale troppo sbilanciata a favore delle classi proprietarie.
Le esperienze gruppettare e dell'autonomia non sono esperienze a cui SXXI si rifà. Non ci interessano e le consideriamo complessivamente come dannose.
Sull PCI, SXXI fornisce un giudizio complessivamente non liquidatorio ma ne propone una lettura diversificata per aspetto e periodo storico preso in esame.

questo è il passaggio piu viscido:
il fascismo non è il male assoluto, l'autonomia si.
i fascisti possono essere buoni, i "genericamente" autonomi no.
coi fascisti quasi quasi possiamo condividere passaggi teorici, magari qualche lotta.
e questo non significa mettere l'autonomia tra i riferimenti. ma sto passaggio mi pare una forzatura gratuita contro il sottoscritto. o sbaglio?

CITAZIONE
SXXI non si dedica all'antifascismo, ma risponderà sul piano che riterrà opportuno a tutte le provocazioni e violenze che dovessero provenire da quell'area che si reputa neofascista.

dedicarsi all'antifascismo non significa solo fare i contropresidi cazzoni.
Per me anche una conferenza/dibattito storico sugli Arditi e sulla resistenza è una degna pratica di condivisione dei valori dell'antifascimo.


sensazione?
questo non è il SXXI, semmai è quello che TU vorresti fosse il SXXI, sembra piu una mozione congressuale.

Edited by RUDE*BWAY - 23/7/2010, 11:42
 
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LokiTorino
view post Posted on 23/7/2010, 10:42




questo è come è nato SXXI. Lo dimostra il fatto che due dei fondatori della baracca sono completamente d'accordo.
 
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RUDE*BWAY
view post Posted on 23/7/2010, 10:43




invece di proclamare sentenze.
mi piacerebbe discutere sul merito di certi punti che ho sollevato.
 
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Giovine Ardito
view post Posted on 23/7/2010, 10:56




Nutro qualche dubbio sulla presa di posizione sul fascismo e sul neofascismo per il resto è perfetto!
 
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LokiTorino
view post Posted on 23/7/2010, 10:56




CITAZIONE (RUDE*BWAY @ 23/7/2010, 11:38)
Che cazzo vuol dire genericamente "buone". Il Socialismo XXI prende spunto dalle esperienze SOCIALISTE. altrimenti si chiamerebbe in un altro modo. cosa c'entrano le ultime 3 con le esperienze socialiste del XXI secolo?
E qui non sto parlando di ruoli antimperialisti bla bla bla. ma di modelli. Cosa cazzo c'entra il modello IRANIANO col SOCIALISMO?

Questo è un topic "manifesto" non l'analisi dettagliata di tutte le esperienze internazionali. Questo per quanto riguarda il "buono".

Sulla questione Hezbollah, Hamas e Iran, la risposta è semplice: costruzione di una comunità nazionale con caratteri tipici della propria esperienza locale, proposta di superamento del capitalismo occidentale attraverso un sistema di tipo solidaristico mutuato dalle proprie esperienze storiche. Questo è quanto basta per essere socialisti visto che è lo stesso percorso che ha intrapreso il Venezuela di Chavez o il Cile di Allende.


CITAZIONE
questo lo dici tu....

Questo è imprescindibile.
Il marxismo come è interpretato in Europa è una gabbia che non permette le sperimentazioni.
O si va oltre o non si fa un cazzo.

CITAZIONE
questo è il passaggio piu viscido:
il fascismo non è il male assoluto, l'autonomia si.
i fascisti possono essere buoni, i "genericamente" autonomi no.
coi fascisti quasi quasi possiamo condividere passaggi teorici, magari qualche lotta.
e questo non significa mettere l'autonomia tra i riferimenti. ma sto passaggio mi pare una forzatura gratuita contro il sottoscritto. o sbaglio?

Il male assoluto non esiste.
Quindi il Fascismo non può esserlo, quanto non può esserlo l'autonomia.
I fascisti non esistono, esiste qualche mongospastico che si ritiene fascista o neofascista.
Gli autonomi anche non esistono più, esistono esperienze che si rifanno all'autonomia ma che sono ugualmente senza sbocchi.

CITAZIONE
dedicarsi all'antifascismo non significa solo fare i contropresidi cazzoni.
Per me anche una conferenza/dibattito storico sugli Arditi e sulla resistenza è una degna pratica di condivisione dei valori dell'antifascimo.

Interessante, ma perché devo condividere dei valori su qualcosa che appartiene alla storia?
Non c'è attualità nell'antifascismo, solo memoria.
Quindi la memoria può avere un valore culturale e storico, ma oltre quello, il nulla.
 
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rikycccp
view post Posted on 23/7/2010, 10:56




CITAZIONE (RUDE*BWAY @ 23/7/2010, 11:43)
invece di proclamare sentenze.
mi piacerebbe discutere sul merito di certi punti che ho sollevato.

ci stò.

Per quanto riguarda i "modelli" internazionali:

-possiamo scendere a un compromesso e togliere l'Iran, ma credo che Hezbollah e Hamas siano ESEMPI da guardare con rispetto e studiare, per quanto riguarda pratiche di militanza sociale e radicamento.

-Per quanto riguarda il marxismo io lo ritengo necessario non sufficiente, se così ritenessimo saremmo scintilla rossa 2.0, dove sono convinti che il marxismo leninismo pensiero di mao sia sufficiente a superare qualunque ostacolo e ogni errore sia dovuto all'allontanarsi da questo; siccome non sono religioso dei testi sacri penso possiamo farne a meno...

-Il fascismo è una cosa passata, punto.
Dal momento che facciamo nostri i valori della resistenza non ha proprio senso ribadire ulteriormente le liturgie antifà, vogliamo fare qualcosa di nuovo si o no?

 
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Capitano Dyce
view post Posted on 23/7/2010, 11:01




io condivido quasi in pieno, i passaggi storici sono forse da ammorbidire (si può dare unpo' più di rilevanza ai movimenti e gruppettari, se non altro perchè molti veniamo da li).

evidenzierei più cose.

uno egli obiettivi strategici: è ricomporre un blocco sociale e politico costruito sulle cenerei di quella che è la sinistra storica, e del frammentazione della sinistra marxista, trovando una sintesi che vad oltre la sinistra odierna.

a livello di militanza ci proponiao di creare un modello nuovo, più integrato nelle comunità a livello sociale e più efficiente a livello produttivo (con l'obiettivo strategico di creare un nuovo sistema cooperatvio).

se mettiamo l'iran dobbiamo fare un discorso molto più articolato.

 
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LokiTorino
view post Posted on 23/7/2010, 11:03




CITAZIONE (Capitano Dyce @ 23/7/2010, 12:01)
io condivido quasi in pieno, i passaggi storici sono forse da ammorbidire (si può dare unpo' più di rilevanza ai movimenti e gruppettari, se non altro perchè molti veniamo da li).

evidenzierei più cose.

uno egli obiettivi strategici: è ricomporre un blocco sociale e politico costruito sulle cenerei di quella che è la sinistra storica, e del frammentazione della sinistra marxista, trovando una sintesi che vad oltre la sinistra odierna.

a livello di militanza ci proponiao di creare un modello nuovo, più integrato nelle comunità a livello sociale e più efficiente a livello produttivo (con l'obiettivo strategico di creare un nuovo sistema cooperatvio).

se mettiamo l'iran dobbiamo fare un discorso molto più articolato.

Io taglierei sui movimenti e i gruppettari, sono un fardello inutile e pesante in termini di marketing.
Sui punti da evidenziare sono d'accordo.

L'Iran è un soggetto che possiamo tralasciare per gli stessi motivi di sopra: è ingombrante in termini di marketing.
 
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RUDE*BWAY
view post Posted on 23/7/2010, 11:08




Bene, ma il punto è proprio trovare passaggi condivisi tra tutti.

punto1)
Io credo che l'Iran non sia ascrivibile in campo progressista in quanto modello sociale teocratico-conservatore.
Possiamo discutere all'infinito sul ruolo geopolitico che ha ecc, ma non iniziamo a dire eresie.
Il compromesso di Ricky mi sembra dignitoso, ma aggiungerei che Hezbollah e Hamas sono appunto modelli da studiare, non dei riferimenti tout court.

punto2)
compagni ma allora come giustifichiamo i riferimenti al KKE, fiore all'occhiello del marxismo leninismo classico?
Non mi sembra afftto che il KKE sia 2.0 o di ispirazione chavista. Eppure nessuno di noi si sognerebbe di toglierlo dal pantheon.

punto3)
secondo me il passaggio sul fascismo è di ambigua interpretazione. non serve stare a dire che non faremo i presidi minchioni, salvo il caso in cui vengano a rompere i coglioni.
come è inutile fare riferimenti sibillini all'autonomia visto che specifichi poco prima di essere una forza patriotica, popolare ecc.
questi sono passaggi che creano solo frizioni, e ambiguità di interpretazione.
I valori marcello, li diffondi affinchè le future generazioni sappiamo che il nostro impianto repubblicano è nato grazie al sacrificio della resistenza. Affinchè sappiano le analogie tra il fascimo storico e determinati modelli autoritari contemporanei.
aggiungo che dove invece la presenza fascista rappresenta un problema d'ordine, certi passaggi faranno girare non poco i coglioni.



CITAZIONE (LokiTorino @ 23/7/2010, 12:03)
CITAZIONE (Capitano Dyce @ 23/7/2010, 12:01)
io condivido quasi in pieno, i passaggi storici sono forse da ammorbidire (si può dare unpo' più di rilevanza ai movimenti e gruppettari, se non altro perchè molti veniamo da li).

evidenzierei più cose.

uno egli obiettivi strategici: è ricomporre un blocco sociale e politico costruito sulle cenerei di quella che è la sinistra storica, e del frammentazione della sinistra marxista, trovando una sintesi che vad oltre la sinistra odierna.

a livello di militanza ci proponiao di creare un modello nuovo, più integrato nelle comunità a livello sociale e più efficiente a livello produttivo (con l'obiettivo strategico di creare un nuovo sistema cooperatvio).

se mettiamo l'iran dobbiamo fare un discorso molto più articolato.

Io taglierei sui movimenti e i gruppettari, sono un fardello inutile e pesante in termini di marketing.
Sui punti da evidenziare sono d'accordo.

L'Iran è un soggetto che possiamo tralasciare per gli stessi motivi di sopra: è ingombrante in termini di marketing.

Vedi che quando smetti di fare la strega cattiva di cenerentola dici cose sensate? :D
 
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