La crisi secondo un decrescitista

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LokiTorino
view post Posted on 7/9/2010, 10:20




Io, Stoneleigh e la crisi…
Di Cristiano

L’incontro a Carimate con Nicole Foss è stato estremamente interessante e mi ha anche permesso di fare quattro chiacchiere con lei in forma, diciamo così, riservata. Grazie quindi a Ellen e a Carimate Città di Transizione per essere riusciti a creare questa occasione che ha visto coinvolta anche parte della locale amministrazione comunale.

DEFLAZIONE

Come nota Angelica nel suo commento a questo post, Nicole ha una visione piuttosto definita dello scenario dei prossimi anni e la sua presentazione non lascia molte speranze. Prevede infatti uno scenario di pesante deflazione simile, ma peggiore, a quello avvenuto dopo la crisi del 1929.

Proverò a spiegarvi la deflazione come posso (ma non sono un economista). Si tratta di una situazione in cui i prezzi effettivi dei beni cominciano a crollare per assenza di domanda a sua volta spesso provocata dalla scarsa circolazione del denaro. Per semplificare in modo brutale, in un sistema come il nostro tutto si regge sull’idea che l’economia e i consumi possano crescere all’infinito, condizione che oggi si scontra con la realtà “fisica” del pianeta: non si può crescere all’infinito in un pianeta finito.

Ma prima ancora che sia la scarsità di risorse (energia, materie prime, ecc.) a fermare la crescita, può succedere che sia l’impossibilità di continuare a concedere credito. A forza di alimentare artificiosamente l’economia concedendo credito (quando si concede un credito si genera anche un debito ovviamente, il credito va infatti restituito) in modo sempre più imprudente e disinvolto si finisce infatti, inesorabilmente, per produrre una situazione insostenibile. Si genera cioè una bolla economica che cresce fino a esplodere. Lo abbiamo già visto succedere mille volte nel corso della storia, ma come suggerisce Nicole, ogni due o tre generazioni ci “dimentichiamo” di come funziona il meccanismo e ci ricaschiamo.

L’attuale bolla economica è probabilmente la più imponente che sia mai stata costruita. Grazie all’abbondanza di energia fornita dal petrolio, siamo saliti in alto come mai prima nella scala della crescita. Abbiamo gonfiato la bolla fino a una dimensione mai sperimentata, producendo nel contempo una quantità di debito assolutamente gigantesca.

Questo però non impedisce il fatto che ora siamo alla resa dei conti e che la bolla scoppierà definitivamente dopo i primi cedimenti del 2008 che hanno avviato questa crisi. In particolare, Nicole pensa che il sistema del credito cederà per primo provocando un potente fenomeno deflattivo.

QUALI CONSEGUENZE PRATICHE

In una deflazione i prezzi cominciano a crollare per cercare di sostenere la domanda (se non puoi comprarmi il pane a 4 euro al kg, magari a 2 lo comprerai), e se da un lato il denaro aumenta così il suo potere d’acquisto, il collasso conseguente del sistema creditizio fa si che in breve tempo di denaro in circolazione non ce ne sia più. In una fase deflattiva si genera infatti un grande caos, le banche saltano e non sono più in grado di restitutire il denaro presente nei depositi e nei conti correnti, si assiste a un assalto agli sportelli, ma per un certo lasso di tempo il denaro non riesce più a circolare.

PERCHE’ LE BANCHE NON RIESCONO A RENDERE I SOLDI AI CORRENTISTI?

Anche in questo caso è necessario capire come funziona il sistema bancario e in sostanza come si crea il denaro che fa marciare l’economia. Le banche guadagnano offrendo servizi, ma soprattutto prestando denaro. Il fatto è che però prestano denaro che non hanno.

Com’è possibile?

Mediamente le banche sono obbligate a mantenere riserve pari al 5% del denaro che effettivamente prestano. Tutto va bene fino a che i depositi coprono le attività di routine della banca, ma se un giorno molti o tutti i correntisti si presentano allo sportello per ritirare i propri soldi, la banca si troverà nell’impossibilità di restituirli.

In realtà poi è molto peggio di così perché questo tipo di dinamica si riproduce più e più volte attraverso il sistema bancario facendo sì che 100 euro depositati in una banca possano trasformarsi “magicamente” in migliaia di euro prestati da più banche a più clienti (se volete approfondire c’è il Crash Course per capire tutto per filo e per segno).

QUANTO TEMPO ABBIAMO?

Visto lo scenario attuale e la straordinaria interconnessione di tutti i sistemi globalizzati la deflazione potrebbe arrivare molto presto, molto infretta e in modo molto violento.

CHE CE NE FACCIAMO DI UN’INFORMAZIONE COSI?

Ma sapere che corriamo un rischio simile in tempi brevissimi (mesi, pochi anni) ha qualche utilità? Ci possiamo fare qualcosa con questa informazione?

Credo proprio di sì, conoscere le meccaniche di funzionamento del nostro mondo è sempre importante. Conoscere i precedenti storici e l’esito di situazioni simili anche. Bisogna però considerare il fatto che quella di Nicole è una delle interpretazioni possibili. Attenzione! Non sto minimizzando, per quello che ne capisco io lo scenario da lei descritto è assolutamente realistico e probabile. Non è però l’unico possibile e accade in condizioni che sono davvero mai sperimentate prima.

LO YOYO DELL’ECONOMIA

Secondo Paoletti (e altri analisti economici) ad esempio, uno dei peccati originali del nostro sistema è quello della produzione esponenziale del debito. Il sistema degli interessi sul denaro concesso in prestito produce sempre e immancabilmente una crescita esponenziale e alla fine insostenibile del debito stesso, quello che io chiamo picco del debito.

Analizzando la storia vediamo quindi che le economie si espandono fino a collassare in cicli che avvengono uno dopo l’altro, una specie di grande yoyo in cui molti perdono tutto nelle fasi di crollo, ma che vede coinvolti anche giganteschi meccanismi speculativi possibili per chi sa come giocare: insomma, c’è sempre qualcuno che ci guadagna.

Se guardiamo alla storia, le fasi di salita ed espansione si somigliano mentre i crolli possono assumere varie forme: guerra, recessione, rivoluzione… il risultato finale però è sempre una specie di reset del sistema.

UNA MIA CONSIDERAZIONE

Io penso però che questa volta sia davvero diverso. Tutti i cicli precedenti potevano far conto su fattori precisi sui quali immaginare una nuova crescita dopo il collasso. Per capirci, nel 1929 la bolla speculativa esplose, ma dal punto di vista dell’energia disponibile e delle risorse su cui ricostruire il futuro, non c’era alcun problema. Avevamo cominciato a capire lo straordinario potere del petrolio, avevamo risorse di ogni tipo in abbondanza e la popolazione umana era sensibilmente inferione a quella attuale. Condizioni meravigliose per il rilancio di un nuovo percorso di risalita del nostro yoyo economico.

Oggi invece fronteggiamo un futuro di scarsità energetica, in un mondo sovrapopolato e in uno scenario che vede esaurirsi tutte le risorse fisiche: forse ora nessuno ha davvero interesse a produrre un crollo repentino, soprattutto perché sulla risalita dello yoyo non ci sono più garanzie.

È solo una mia idea, istintiva, basata sull’insieme delle cose che ho imparato fin qui, ma priva di sostegno teorico, quindi prendetela per tale.

DALLO YOYO ALLA TROTTOLA

Questo però mi fa pensare che potrebbe esserci tutto il tempo di preparare le alternative che servono mentre il sistema si sgonfia, ma non esplode in modo repentino. Forse questa è la volta in cui si può cambiare gioco, smetterla con lo yoyo e cercare un’alternativa più stabile, appagante, equa e sostenibile: che ne so, la trottola, che con il suo incedere ciclico mi dà un senso di rinnovabilità del processo (ma scegliete voi un altro giocattolo se preferite o la metafora che vi pare più adatta basta che sia una metafora resiliente, felice e sostenibile).

I BUONI CONSIGLI DI NICOLE

Quindi, anche se mi sento molto più ottimista di Nicole rispetto a ciò che può succedere, credo che i consigli da lei forniti siano pratici e di buon senso e ne voglio qui ricordare alcuni:

1. Liberatevi dei debiti appena potete e non ne fate più (potrete trovarvi nelle condizioni di non riuscire più a pagarli). Attenzione perché i tassi di interesse in questa fase sono generalmente molto bassi e l’idea di indebitarsi estremamente allettante.
2. Conservate sempre una certa quantità di denaro in contanti fuori dalle banche (siate creativi sul come fare). Non è necessaria una grande quantità di denaro, ma avere questo tipo di riserva può risultare davvero utilissimo in caso di crisi repentina.
3. Aumentate la vostra resilienza personale, familiare e nella comunità.
4. Se avete risparmi liquidi o sotto forma di azioni, titoli, obbligazioni… cercate di investirli in qualcosa di utile e solido: ristrutturate casa per renderla più resiliente, acquistate attrezzi e attrezzature utili, terreni, impianti per la produzione di energia, ecc. Insomma, la “finanza” è davvero pericolosa in questo momento.
5. Se ancora vi restano soldi disponibili, una piccola scorta di oro o metalli preziosi è un modo per conservare nel lungo termine il valore del vostro denaro. Questo tipo di riserve potrebbero non essere immediatamente utili durante una crisi deflattiva, ma nel lungo periodo hanno molte probabilità di rimanere riserve di valore comunemente accettate.
6. Create relazioni sociali e collegatevi alla comunità in cui vivete. Create un’Iniziativa di Transizione o collaborate con quella più vicina a voi (questo lo aggiungo io ma Nicole è sostanzialmente d’accordo).

Quello che ritengo il consiglio migliore è comunque sempre lo stesso: rendetevi protagonisti del cambiamento e cominciate a costruire il nuovo paradigma, il nuovo sistema. Cambiate le cose da ora, non aspettate che sia un’eventuale catastrofe economica a farvi cambiare per forza. Cambiate perché cambiare può migliorare in modo deciso e sensibile la nostra vita e le nostre prospettive.

PER AVERE PIU’ INFORMAZIONI

Nicole e il suo “compagno di blog” stanno preparando un DVD (che potrebbe anche essere sottotitolato in italiano) e una riorganizzazione del loro blog The Automatic Earth. A Carimate abbiamo prodotto una breve intervista video che Transition Italia metterà appena possibile su YouTube e un video della intera conferenza che ci siamo impegnati a diffondere solo a uso didattico informativo nelle Iniziative di Transizione.

Altra fonte molto utile è il blog di Pierluigi Paoletti Centrofondi.it in cui trovate trattati questi temi (in italiano) e con grande attenzione allo scenario generale dell’economia.
 
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Manfr
view post Posted on 8/9/2010, 00:52




Mah, non vedo il nesso tra decrescita, limite delle risorse e questa crisi, che nasce finanziaria: il nesso col petrolio semmai sta nel riciclaggio americano di petroldollari.
Per il resto, sono consigli spiccioli da economista "conservatore", insomma questo saggio poteva scriverlo anche uno di Noise From Amerika senza tirarci dentro ste teorie semiesoteriche della decrescita :D
 
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LokiTorino
view post Posted on 8/9/2010, 07:48




beh, sono mesi che sostengo che la decrescita sia una teoria reazionaria
 
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2 replies since 7/9/2010, 10:20   76 views
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