Iran-Italia: sanzioni sulla carta

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LokiTorino
view post Posted on 15/9/2010, 08:31




Le dichiarazioni sono una cosa, ma le azioni sono un altro paio di maniche: sei mesi dopo il suo ritorno da una visita in Israel, durante la quale il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha promesso di impegnarsi per diminuire l'interscambio Italia-Iran, risulta che, di fatto, anche quest'anno Roma è un'avida sostenitrice dell'economia iraniana.

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È vero che Berlusconi ed il Ministro degli Esteri Franco Frattini hanno dichiarato in passato di comprendere la necessità di erodere l'abilità di Teheran a sviluppare armi nucleari che mettono a repentaglio la sicurezza e l'esistenza dello Stato d'Israele ma, di fatto, la politica del loro governo indica una promozione dell'interscambio con Teheran, il che aiuta il regime degli Aiatollah ad ottenere stabilità.Yediot Aharonot ha fatto la verifica: dai dati ISTAT risulta che le importazioni italiane dall'Iran nella prima metà del 2010 sono più che raddoppiate, ammontando ad una somma di oltre 2 miliardi di euro. Trattasi di una cifra veramente mostruosa: solo per fare il paragone, nel periodo analogo del 2009, le importazioni sono ammontate a 847 milioni di euro. Anche le esportazioni verso l'Iran sono cresciute notevolmente. Da 892 milioni di euro nella prima metà del 2009, quest'anno le esportazioni italiane verso l'Iran sono ammontate ad oltre un miliardo di euro. Nonostante non siano ancora stati pubblicati dati precisi sulle tendenze dell'interscambio, non si tratta di un commercio basato su generi alimentari basilari. Dai dati ISTAT emerge chiaramente che, anche quest'anno, l'interscambio tra i due Paesi è caratterizzato da prodotti industriali, lavori di infrastruttura, energia, satelliti per le comunicazioni e prodotti scientifici e tecnologici. In passato era già emerso da indagini giornalistiche che aziende italiane hanno fornito appoggio all'esercito iraniano. All'inizio dell'anno, l'Amministratore Delegato dell'ENI era stato convocato dal Dipartimento di Stato statunitense per spiegare le dimensioni enormi dell'interscambio tra i due Paesi. Va sottolineato che questo è il quarto anno consecutivo in cui detto interscambio dimostra di crescere, nonostante le sanzioni imposte all'Iran dall'ONU, nonostante tutte le promesse fatte all'Amministrazione di Washington e nonostante i calorosi abbracci profusi da Berlusconi durante la sua visita in Israele. Il Ministero degli Esteri a Roma ha ieri confermato i dati, spiegando: "La forte crescita delle importazioni dall'Iran dipende dalle variazioni del tasso di cambio euro-dollaro e dai prezzi del petrolio. Le esportazioni verso l'Iran non violano le sanzioni imposte dall'ONU. Le grandi aziende italiane hanno fermato le proprie transazioni, e non vi è alcun uso doppio, civile-militare, della loro attività. Nel contempo, imprese medio-piccole, che sentono l'accelerazione dell'economia italiana, commerciano con l'Iran correndo rischi, in assenza di assicurazione governativa per la loro attività". Dalla Presidenza del Consiglio hanno risposto che sono ancora nel processo di studiare i dati.

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