Patria Socialista - 4 novembre: il nostro ricordo

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Nick 81
view post Posted on 23/11/2010, 15:30




4 NOVEMBRE: IL NOSTRO RICORDO

Il 4 novembre si celebra la fine del primo conflitto mondiale per l’Italia, quasi 4 anni di sanguinosa guerra di posizione, un costo umano elevatissimo: oltre 600.000 morti e altrettanti dispersi e feriti. Le immagini più comuni che sorgono sono quelle dei fanti sporchi di fango, rannicchiati in trincee che qualcuno chiamò “sepoltura scavata con tanto amore e fretta rabbiosa”. Molti ricordano la mobilitazione di massa a cui andarono incontro tanti giovani che venivano sbattuti in prima linea sotto il continuo tiro nemico senza conoscere le ragioni che avevano scatenato il conflitto; tuttavia la nostra attenzione si vuole concentrare su quella parte di volontari di guerra che, provenienti da un variegato ambiente progressista-rivoluzionario, vanno a raggrupparsi nel cosi detto interventismo democratico, al suo interno vi si trovano anarchici, repubblicani e sindacalisti rivoluzionari, tra i tanti Argo Secondari, Filippo Corridoni, Guido Picelli.

Le principali motivazioni che spingono queste correnti democratiche a diventare interventiste sono : l’abbattimento degli imperi centrali (impero austro ungarico e ottomano) icone dell’ancient regime; il completamento del risorgimento italiano al fine di cacciare gli austriaci dalle province di Trento e Trieste, la convinzione di poter sfruttare la guerra e la conseguente presenza di una vera e propria Nazione Armata (quasi 6 milioni di cittadini mobilitati durante il conflitto) per poter attuare concretamente un piano insurrezionale in Italia.

Dopo la controffensiva Italiana del 23 ottobre, che porta alla vittoria nella battaglia di Vittorio Veneto, il 4 novembre il generale Armando Diaz dirama il famoso “bollettino della vittoria” la guerra contro l’Austria è vinta, di lì a pochi giorni si arrenderà anche la Germania.

L’Europa del dopoguerra entrerà nel cosi detto biennio rosso caratterizzato da un clima di agitazione politica: dopo la vittoriosa rivoluzione bolscevica infatti si tenta in Germania e in Ungheria l’unione tra il proletariato e gli ex combattenti, i quali dopo le sofferenze fisiche e morali subite si vedono svanire le promesse dei vari governi fatte in nome della Patria. In Italia tuttavia questa unione non si realizzerà. Molti degli ex combattenti, a cui non solo viene negata la distribuzione della terra come promessa dal governo, ma addirittura vengono disprezzati da vari strati della società, faranno da manovalanza al fascismo, il quale sarà utilizzato come uno strumento chirurgico nelle mani di Giolitti e della borghesia per amputare una volta per tutte il pericolo di una rivoluzione di stampo socialista in Italia.

Tuttavia molti interventisti li ritroveremo nei primi battaglioni degli Arditi del Popolo a guidare la resistenza contro le squadracce fasciste, esuli sopra le barricate della Spagna antifranchista, fino a dar vita ai primi nuclei delle bande partigiane vittoriosi protagonisti della Liberazione dell’ Italia; perseguitati in Patria e all’estero, pagheranno con carcere, manicomio, confino e spesso con la vita la loro attitudine ad essere in prima linea nello scontro per affermare le loro idee. Li ricordiamo uomini coraggiosi e a loro rendiamo omaggio:

“NON PER UN PALMO DI LONTANA FRONTIERA ABBIAMO BUTTATO AL VENTO LA NOSTRA GIOVINEZZA MA PER UN ALTO IDEALE DI GIUSTIZIA E LIBERTA’ ” (Emilio Lussu 1922)

Oggi, 4 novembre , un esercito diverso da quello che affrontò le trincee del Carso festeggia la sua giornata, un esercito ormai professionista, e a questo esercito vogliamo far monito ricordando che, coloro che guidano il paese, individui e coalizioni politiche, continuamente offendono, denigrano e sminuiscono la storia e gli ideali che hanno unito l’Italia e l’hanno resa libera.

Dallo storpiamento dell’inno di Mameli (colui che, morendo nel fiore della giovinezza lasciò in eredità i versi della nostra libertà) fino ad arrivare alle più bieche dichiarazioni separatiste, questi individui utilizzano l’Italia come una proprietà privata dove poter dar sfogo ad ogni loro desiderio.

Invitiamo dunque ad una riflessione le forze armate in questa giornata, una riflessione che faccia risvegliare le coscienze degli uomini che si trovano sotto la divisa, perché possano così trovare una condotta differente da quella che dall’alto cerca di essere imposta loro, un etica differente nei confronti dei cittadini e dei civili con i quali dovrebbe esserci uno stretto rapporto di fratellanza.

www.patriasocialista.it/patriasocialista/wordpress/?p=835
 
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rikycccp
view post Posted on 23/11/2010, 16:17




Molto bello
 
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BIXIO*CV
view post Posted on 23/11/2010, 21:03




bello davvero
 
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2 replies since 23/11/2010, 15:30   175 views
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