Casa Pound: “Non nel nome di mio padre!”

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LokiTorino
view post Posted on 16/12/2010, 11:36




La figlia del cantore americano contro i “ragazzi” di Iannone. I fascisti del terzo millennio non le piacciono per niente.

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Mary de Rachewiltz , figlia del cantore americano Ezra Pound, ci tiene a svincolare la memoria del padre dalla connotazione e dall’ uso politico che il movimento CASA POUND ne sta facendo in questi anni. E’ imbarazzata nel vedere il genio paterno assimilato al movimento di ultradestra di Iannone , alla “marea nera”, “ai fascisti del terzo millennio”.

CITAZIONE TRADITA - “Con usura nessuno ha solida casa“, e’ questa la citazione del New York Times – apparsa nel corso del 2009 in piena crisi dei mutui subprime in Usa – che fa la felicita’ della figlia di Pound, non certo le frasi dell’ artista romano che nei testi delle sue canzoni al massimo arriva a scrivere: “nel dubbio mena”. Le teorie di Pound furono sentite dagli americani nel 1945 come una forma di “appoggio al fascismo” e costarono al poeta 13 anni di internamento in un manicomio criminale ( anche se mai fu fatta diagnosi di pazzia nei suoi confronti). Ora l’ America del capitalismo dei pescecani, del sogno infranto, riscopre le parole di Ezra e quella che ieri fu pazzia oggi assume il valore di profezia. Un vaticinio costato e pagato a a carissimo prezzo da tutta la societa’ statunitense.

LEI DICE NO – La figlia , dinanzi alla visione di alcuni documenti filmati inerenti le attivita’ di CASA POUND inorridisce e si affretta a dichiarare che la visione sociale ed economica del padre niente ha a che vedere con la “santa teppa “, “la disciplina marziale”, “i bomber , le teste rasate e la cinghiamattanza ( una specie di ballo violento a base di cinghiate ). «Questo è un altro modo di mettere Pound in una gabbia, com’ era quella del Disciplinary training center di Pisa dove fu segregato, la Guantanamo del 1945. Un danno enorme, perché nasce da una distorsione del significato del suo lavoro e rischia di comprometterne ancora un pieno riconoscimento critico. Un abuso, perché così lo si relega in una dimensione ambigua che va oltre il reazionario, verso una cifra regressiva. E perché lo si indica, a ragazzi dalle menti confuse, come un profeta tanto più affascinante in quanto pericoloso e proibito».

IL POETA E LA POLITICA – Per la signora Mary e’ chiaro che quello compiuto da Iannone (e idolatrato da Gabriele Adinolfi ) non e’ soltanto una appropriazione indebita ma un vero e proprio abuso che distorce il pensiero di Ezra Pound e lo propina in modo alterato a giovani menti confuse. «A lui interessava l’etica più che la politica, e di Mussolini diceva che avrebbe voluto educarlo e che era stato distrutto per non aver seguito i dettami di Confucio», ci tiene a precisare la signora Rachewitz , sottolineando che la portata innovatrice del pensiero poundiano fu di tanta e tale portata da essere inviso sia a destra che a sinistra. «Sognava un Paese che rifiutasse il capitalismo trionfante in America, dove per lui erano stati stravolti i valori dei Padri Pellegrini, basta scorrere il suo libro Jefferson and/or Mussolini per sincerarsene. Voleva una gestione morale dell’economia, attraverso l’abolizione dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo e del processo del denaro che produce denaro, ossia il divinizzato mostro dell’usura che è motore dei circuiti finanziari… Sraffa lo invitò a parlarne alla Bocconi, nel 1933, ma dubito sia stato capito. Lui parlò con assoluto candore e sincerità perché aveva la coscienza pulita, del resto non aveva mai tratto vantaggi dalla dittatura né fatto male ad alcuno ».

UN USO IMPROPRIO - Ezra Pound, con un silenzio durato molti anni, volle proclamare la sua innocenza, il suo ruolo di uomo che si sente come “formica solitaria tra le rovine d’Europa”. La massima utopia di Pound si puo’ , forse, racchiudere in questa frase “È dovere di ognuno tentare di immaginare un’ economia sensata, e tentare di imporla con il più violento dei mezzi, lo sforzo di far pensare la gente” e, come si puo’ ben dedurre, questa visione volta al rendere consapevole il popolo, e’ in netta antitesi con il dogmatismo, l’esoterismo, il culto della personalita’, l’ egocentrismo e la violenza muscolare proprie del movimento di Iannone. Un Ezra Pound che esce violentato da un uso improprio, che viene tirato per la giacca sino a slabbrare e destrutturare il suo pensiero e la radice quasi keynesiana che lo pervade,”I stand exposed“, aveva scritto già da giovane, quasi presagendo quel suo ruolo di sovraesposizione del proprio pensiero tra le macerie di una civilta’ occidentale divisa tra due mondi incompatibili che si sarebbero contrapposti per i decenni successivi alla fine della seconda guerra mondiale senza mai addivenire alla convinta ricerca di un punto di equilibrio e di confronto. Questa sconfessione clamorosa priva il movimentismo dell’ ultradestra di uno dei pilastri fondanti del proprio credo ideologico e persino il nome “CASA POUND” appare fuorviante e distonico.
 
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