Lega Proletaria

« Older   Newer »
  Share  
Omnia Sunt Communia
view post Posted on 1/4/2011, 10:57




image



Tra le numerose associazioni sorte nel primo dopoguerra la più importante, in termini di iscritti, di peso politico e di durata fu certamente l'Associazione Nazionale Combattenti, in sigla ANC. Ma altre associazioni di reduci che si svilupparono in Italia nel primo dopoguerra e che svolsero un ruolo antagonista rispetto alla costituenda ANC.
Una di queste associazioni fu la Lega Proletaria, sorta anch'essa nel novembre del 1918 a Milano in chiara contrapposizione con la stessa ANC, accusata d'essere un'organizzazione borghese creata per contrastare le organizzazioni dei lavoratori attraverso lo sfruttamento della buonafede dei reduci. La finalità della Lega proletaria, così come viene espressa sulle pagine dell'Avanti,è dunque quella di impedire che la borghesia, lo stato e i padroni, possano in tutte le questioni relative al collocamento, ai salari, alla rieducazione e all'impiego specifico dei lavoratori mutilati o semi-invalidi scavalcare le organizzazioni del lavoro ed era compito della Lega ricordare che il problema dei reduci era un problema spiccatamente di classe e come tale doveva essere risolto.
Lo stretto collegamento tra organizzazione dei lavoratori (CGL) e Lega proletaria, il richiamo costante alla lotta di classe e i legami strettissimi con il Partito socialista non favorirono però lo sviluppo di quest'associazione di reduci. Gli steccati ideologici rendevano infatti difficile accogliere all'interno della Lega i rappresentanti della piccola borghesia- che pure era stata molto danneggiata dalla guerra- mentre il rapporto stretto con il PSI risultava controproducente per le posizioni di intransigente pacifismo e di denuncia del conflitto assunte dal partito: alla gran parte dei reduci non faceva infatti piacere sentire denigrare una guerra per la quale avevano speso il loro valore e il loro coraggio, anche se in linea di massima potevano condividere alcune delle critiche mosse dai socialisti ai governi e agli esponenti dell'interventismo.
Questi problemi non impedirono però alla lega di svilupparsi in maniera abbastanza rapida a partire dalla prima metà del 1919, con la nascita di sezioni in Lombardia, in Piemonte, in Liguria, in Emilia, in Toscana.
La Lega svolse un'intensa attività a favore dei reduci, formulando richieste che erano simili a quelle di tutte le altre associazioni: fornitura del pacco vestiario per gli ex combattenti, polizze di guerra, premio per la smobilitazione e blocco degli affitti. Queste richieste furono appoggiate dall'attività parlamentare di alcuni deputati del PSI, che ottennero buoni risultati pur dovendo far fronte ad una latente ostilità del governo, che privilegiava le organizzazioni apartitiche come l'ANC che non costituivano una minaccia per la pubblica sicurezza.
In reatà la Lega Proletaria, nonostante il tono vagamente insurrezionale dei suoi proclami non mise mai in atto pratiche rivoluzionarie, ma si limitò a svolgere un' azione di rivendicazione dei diritti dei combattenti, ricorrendo talvolta anche ad azioni di pressione e di protesta di origine sindacale, come scioperi o manifestazioni di piazza. A partire dal 1920 la sua importanza andò declinando, perchè essa fu vittima delle pressioni e delle azioni violente messe in atto dal movimento fascista nei confronti di tutte le organizzazioni di sinistra.
(fonte)

Immagini:

SPOILER (click to view)
imageimage

imageimage

image
 
Top
0 replies since 1/4/2011, 10:57   63 views
  Share