Ricostruire Rifondazione, ripartire dalla militanza

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LokiTorino
view post Posted on 10/3/2009, 09:46




CITAZIONE (Comandante Carlos @ 10/3/2009, 00:58)
CITAZIONE (Mattia_92 @ 9/3/2009, 22:49)
per me un partito che ragiona così non è un partito.

Penso che abbiano risposto abbondantemente gli altri su questa posizione, comunque non accetto consigli organizzativi da chi non ha mai fatto militanza e parla senza conoscere la strutturazione del partito....iscriviti, milita e poi potrai esprimerti su questioni tecniche del genere con un minimo di credibilità (te lo dico senza polemica)

Sulla questione dei Gap.....Se fatti bene sono un ottima iniziativa per ristabilire un contatto con la gente....evitiamo i ragionamenti come "venire ricordati come venditori di pane e basta" perchè a quel punto il ragionamento si potrebbe applicare anche a tutto il resto: "venire ricordati come venditori di libri usati e basta" "venire ricordati come promotori di iniziative culturali e basta" ecc...Non smetterò mai di ripeterlo, secondo me fare solo partito sociale (gap, mercatini dei libri ecc..) o solo iniziative di formazione è inutile. Bisogna trovare il giusto bilanciamento tra le due cose in base alle condizioni oggettive e alla disponibilità dei compagni a fare l'una e l'altra (è questo che intendevo con ogni circolo porta avanti l'attività come meglio crede).

Esattamente. Bilanciare il tutto con anche un controllo sui propri istituzionali, con iniziative culturali (e pure ludiche aggiungerei) e un lavoro politico legato all'aspetto di contrattazione su vari temi...
Già se si facesse un lavoro di questo tipo, con preponderanza di un aspetto piuttosto di un altro in base alle capacità/possibilità locali, sarebbe eccezionale per il Partito.
 
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stalinlover
view post Posted on 10/3/2009, 10:11




una discussione GAP vs. centralismo democratico (che,da come si sta ponendo, potrebbe essere tradotta in dirigenza vs. base), mi sembra francamente inutile e dannosa.

Inutile, perchè manca la controparte. Finchè non ci saranno quadri capaci di gestire politicamente l'attuale fase dei partiti comunisti in Italia, i GAP e in generale le iniziative mutualistiche a firma Partito Sociale almeno ci salvano la faccia.

Dannosa, perchè ancora una volta mostra il grado di litigiosità insito nell'area comunista. Non basta litigare su simboli,alleanze,convergenze e quant'altro. Non basta litigare su appartenenze a correnti varie, idoneità politiche basate su riferimenti storici,etc. etc.
Adesso ci dobbiamo sorbire anche cazziatoni sulla valenza di un metodo che,fra le altre cose, contribuisce a ricreare legami di solidarietà dal basso.

Avanti con i GAP, avanti con il mutualismo, avanti con le pratiche dal basso. Quando i vertici, ovvero coloro che dovrebbero rappresentare le nostre avanguardie, si desteranno dal torpore e riprenderanno ad occuparsi di cio' che gli compete, allora potremmo riparlare di una ricollocazione organica del mutualismo all'interno delle strategie di partito.

Per adesso si parla solo di aria fritta
 
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LokiTorino
view post Posted on 10/3/2009, 10:18




CITAZIONE (stalinlover @ 10/3/2009, 10:11)
una discussione GAP vs. centralismo democratico (che,da come si sta ponendo, potrebbe essere tradotta in dirigenza vs. base), mi sembra francamente inutile e dannosa.

Inutile, perchè manca la controparte. Finchè non ci saranno quadri capaci di gestire politicamente l'attuale fase dei partiti comunisti in Italia, i GAP e in generale le iniziative mutualistiche a firma Partito Sociale almeno ci salvano la faccia.

Dannosa, perchè ancora una volta mostra il grado di litigiosità insito nell'area comunista. Non basta litigare su simboli,alleanze,convergenze e quant'altro. Non basta litigare su appartenenze a correnti varie, idoneità politiche basate su riferimenti storici,etc. etc.
Adesso ci dobbiamo sorbire anche cazziatoni sulla valenza di un metodo che,fra le altre cose, contribuisce a ricreare legami di solidarietà dal basso.

Avanti con i GAP, avanti con il mutualismo, avanti con le pratiche dal basso. Quando i vertici, ovvero coloro che dovrebbero rappresentare le nostre avanguardie, si desteranno dal torpore e riprenderanno ad occuparsi di cio' che gli compete, allora potremmo riparlare di una ricollocazione organica del mutualismo all'interno delle strategie di partito.

Per adesso si parla solo di aria fritta

Assoluto.
Io penso che la dirigenza non ha possibilità più di reinserirsi in questo processo collettivo. Parlo in linea di massima escludendo casi positivi (a partire dal nostro Segretario).
Secondo me, la dirigenza "nuova" dovrà per forza essere forgiata partendo da queste esperienze. L'alternativa è il perpetrare con lo scollamento dei vertici con le classi subordinate.
 
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stalinlover
view post Posted on 10/3/2009, 10:33




C'è infatti un problema di fondo che non è stato ancora analizzato su questo forum, ovvero che l'attuale dirigenza continua a ragionare come se fosse ancora minoranza.

Chiaramente, non avendo piu' un nemico interno, le varie mozioni con i loro rappresentanti sparano un po' nel mucchio, cercando di individuare man mano chi presta piu' il fianco alle loro "argomentazioni" (l'ho virgolettato apposta).

In questa fase sarebbe necessaria almeno un'altra conferenza di servizi che serva quantomeno a evidenziare punti strategici condivisi,stemperando le polemiche interne e alimentando un processo di dissolvimento delle mozioni (perlomeno, razionalizzandole dentro un processo unitario).

Quando si dice che il tempo è poco, non lo si dice a caso. Entro la fine del 2009 l'attuale congiuntura economica toccherà il suo massimo livello, anche l'Italia subirà le piu' drammatiche conseguenze per via della conclusione di quel cc.dd. "ammortizzatore sociale privato" che era rappresentato dal piccolo risparmio. Ed è quantomeno risibile il fatto che si continui a discutere sulla necessità di quadri dirgenziali preparati (discussione alimentata dagli stessi dirigenti,poi) senza che a questa domanda non si trovi mai una risposta.Sono parole al vento, che servono per fare propaganda fra quei compagni (come Mattia 92) che, seppur in buona fede, non riescono ancora a capire le NECESSITA' STORICHE A CUI STA ANDANDO INCONTRO UNA FASCIA SOCIALE AMPIA, al cui interno si potrà riconoscere quello che sulla base del nostro lavoro andremo a rinominare come la nuova CLASSE PROLETARIA.

Stiamo perdendo il treno,insomma, e la colpa non è certo dei GAP o del Partito Sociale (che ricordo essere un DIPARTIMENTO INTERNO AL PARTITO, non SUCCEDANEO ALLO STESSO, ma INTEGRATO ED ORGANICO). Cercate i responsabili in altri luoghi
 
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LokiTorino
view post Posted on 10/3/2009, 10:50




Esattamente.
Tra l'altro colui che scrive non è un "signor nessuno" della base, ma un compagno che sta nella comm. di garanzia! Insomma, fosse stato un militante di base a dire: "ci vanno dirigenti più preparati" l'avrei anche capito, ma se lo dice uno che è dentro la dirigenza allora ci pigliamo per il culo.
Il fatto che emerge è che arriveremo davvero senza strumenti all'appuntamento con la crisi rischiando due situazioni: o di permettere senza problemi la virata a destra (e le manovre sono già ampiamente iniziate) e/o di farci svalcare da una base sociale che trova risposte mutualistiche sue alla crisi (sfociando se va bene in un processo come quello venezuelano, se va male in un movimento tipo l'onda che si autoestingue).

La dirigenza non è in grado di capire dove stiamo andando, non ha le capacità oggettive di cogliere il problema. Quando sono stato in via del Policlinico ci sono rimasto male: in mezzo ad una situazione che dovrebbe farci girare come trottole, c'è gente che si permette di arrivare alle 11 e mezza, bersi un caffè con calma, fare due chiacchiere...proprio neanche un minimo la cognizione che stiamo precipitando
 
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PRC-Enna
view post Posted on 10/3/2009, 16:02




CITAZIONE (LokiTorino @ 10/3/2009, 10:50)
Esattamente.
Tra l'altro colui che scrive non è un "signor nessuno" della base, ma un compagno che sta nella comm. di garanzia! Insomma, fosse stato un militante di base a dire: "ci vanno dirigenti più preparati" l'avrei anche capito, ma se lo dice uno che è dentro la dirigenza allora ci pigliamo per il culo.
Il fatto che emerge è che arriveremo davvero senza strumenti all'appuntamento con la crisi rischiando due situazioni: o di permettere senza problemi la virata a destra (e le manovre sono già ampiamente iniziate) e/o di farci svalcare da una base sociale che trova risposte mutualistiche sue alla crisi (sfociando se va bene in un processo come quello venezuelano, se va male in un movimento tipo l'onda che si autoestingue).

La dirigenza non è in grado di capire dove stiamo andando, non ha le capacità oggettive di cogliere il problema. Quando sono stato in via del Policlinico ci sono rimasto male: in mezzo ad una situazione che dovrebbe farci girare come trottole, c'è gente che si permette di arrivare alle 11 e mezza, bersi un caffè con calma, fare due chiacchiere...proprio neanche un minimo la cognizione che stiamo precipitando

Questa l'hanno detta pure a me, è un problema gigastesco, che riguarda tutte le aree e sensibilità nessuna esclusa, gente che non fa niente e gli danno un posto al centrale, gente che fa da funzionario d'area e lo paga il Partito, gente che fa trasferte per l'area e rimborsate come trasferte per il Partito...
 
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50 replies since 8/3/2009, 10:39   796 views
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