Una riflessione sulle manifestazioni di ieri 3 Ottobre.

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Mattia.99
view post Posted on 4/10/2009, 08:44




1. La manifestazione di ieri per la libertà di stampa è stata partecipata all'inverosimile, mai vista Piazza del Popolo così piena. C'era la presenza di tutte le forze di opposizione (UDC esclusa, dal PD fino al PMLI).
Oltre ai comunisti e all'associazionismo, la presenza del popolo del Partito Democratico era effettivamente rilevante. In tutta la piazza si percepiva l'effettiva voglia di mandare a casa Berlusconi, la sensazione di poter vincere, di non essere lì a fare la solita manifestazione inutile.
Il potenziale di quella piazza è importante, e, d'altronde, dovremmo aver imparato che, per quanto Berlusconi vinca grazie ai porcellum, all'astensione e alla nostra incapacità, quando è al Governo si risveglia sempre quella larga fetta del Paese che non ha niente a che vedere con la sua politica.
Che ci piaccia o no al momento il timone dell'opposizione a Berlusconi è in mano al PD. Che ha di fronte a sé due possibilità: cercare di far cadere Berlusconi per costruire un governo (o una coalizione in caso di elezioni anticipate) che raccolga l'UDC (e in caso di governo tecnico i finiani), oppure costruire una coalizione che punti ad una alternativa, politica e sostanziale, al Governo Berlusconi.
Se, disgraziatamente, andasse in porto la prima possibilità, saremmo di fronte alla catastrofe della sinistra; se già una volta il Governo Prodi è stato considerato dalla maggioranza degli elettori "inutile e uguale al centrodestra", figuriamoci un governo con dentro democristiani o, peggio, i finiani.
Anche perché l'Italia dei Valori, brava a fare opposizione, se si dovesse trovare a governare con il peso del 8-9% sarebbe totalmente incapace di fare proposte di Governo serie e coerenti con una politica di alternativa.
Quindi penso che l'obiettivo politico (che è comunque impossibile da raggiungere senza una "ristrutturazione" dell'organizzazione del partito, della federazione e delle metodologie di lotta e di creazione del conflitto sociale) della Federazione della Sinistra d'Alternativa debba essere quella di creare un blocco di sinistra che, in un futuro non troppo prossimo, possa mettere alle strette il Partito Democratico, chiedendo una riflessione su 3-4 punti chiave per costruire l'alternativa a Berlusconi (dato che, per quanto non debba essere vista come impossibile, una corsa solitaria alle politiche non è consigliabile).

2. Detto questo, il problema è: qual'è la proposta politica "di lotta e di governo" della Federazione?
Paradossalmente i CARC sono politicamente più avanti di noi.
Pur nella loro condizione di visione utopistica della politica italiana (in cui pensano di poter realizzare il Governo di Blocco Popolare) sanno proporre un progetto.
Cito dal loro volantino distribuito al corteo dei precari:
"- assegnare a ogni azienda compiti produttivi secondo un piano nazionale: nessuna azienda deve essere chiusa!
- eliminare tutte quelle attività e produzioni inutili e dannose per l'uomo e per l'ambiente, assegnando alle aziende altri compiti.
- assegnare a ogni individuo un lavoro socialmente utile e garantirgli in cambio le condizioni necessarie per una vita dignitosa e per la partecipazione alla gestiona della società: nessun lavoratore deve essere licenziato o emarginato.
- distribuire i prodotti alle aziende, alle famiglie, agli individui e ad usi collettivi secondo piani e criteri chiari, conosciuti e democraticamente decisi: a ogni adulto un lavoro utile, a ogni individuo una vita dignitosa, a ogni azienda quanto serve per funzionare.
- stabilire relazioni di collaborazione o di scambio con gli altri paesi disposti a stabilirle con noi.
- iniziare a riorganizzare le altre relazioni e attività sociali in conformità alla nuova base produttiva."
In tutto il volantino non si dice una volta "uscita a sinistra dalla crisi", termine abusato in documenti di rifondazione, di sinistra critica, del pcl ecc...
La proposta politica dei CARC è realizzabile? Magari no, però è chiara, ha degli obiettivi ben determinati e fa delle proposte limpide.

La mia domanda è questa: è in grado la Federazione di mettere in campo in tempi brevi, anzi brevissimi, un suo progetto politico di questo livello qualitativo, su cui impostare "l'autunno caldo" e la gestione delle elezioni regionali, senza cadere nella retorica del "sosteniamo le lotte" e "usciamo a sinistra dalla crisi"?
 
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RedSkin
view post Posted on 4/10/2009, 09:00




CITAZIONE
La mia domanda è questa: è in grado la Federazione di mettere in campo in tempi brevi, anzi brevissimi, un suo progetto politico di questo livello qualitativo

No.
 
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catartica
view post Posted on 4/10/2009, 10:27




Ammetto di non capire il senso di questo thread.
 
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Mattia.99
view post Posted on 4/10/2009, 10:51




dato che voi siete sicuramente dentro il partito più di me, e conoscete molto di più l'andamento del partito, vorrei avere una risposta alla domanda che ho posto.
 
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catartica
view post Posted on 4/10/2009, 11:00




Sì ma non ha senso prendere come punto di riferimento i CARC, non ha alcun senso.

Per quanto riguarda il mio territorio, la Federazione di fatto non esiste, e non per colpa di Rifondazione.
In più credo che la questione dell'"uscita a sinistra" non sia solo retorica.
 
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Feliks_17
view post Posted on 4/10/2009, 11:08




CITAZIONE
assegnare a ogni azienda compiti produttivi secondo un piano nazionale: nessuna azienda deve essere chiusa!
- eliminare tutte quelle attività e produzioni inutili e dannose per l'uomo e per l'ambiente, assegnando alle aziende altri compiti.
- assegnare a ogni individuo un lavoro socialmente utile e garantirgli in cambio le condizioni necessarie per una vita dignitosa e per la partecipazione alla gestiona della società: nessun lavoratore deve essere licenziato o emarginato.
- distribuire i prodotti alle aziende, alle famiglie, agli individui e ad usi collettivi secondo piani e criteri chiari, conosciuti e democraticamente decisi: a ogni adulto un lavoro utile, a ogni individuo una vita dignitosa, a ogni azienda quanto serve per funzionare.
- stabilire relazioni di collaborazione o di scambio con gli altri paesi disposti a stabilirle con noi.
- iniziare a riorganizzare le altre relazioni e attività sociali in conformità alla nuova base produttiva.

mi chiedo se questi dei CARC abbiano già gli uomini e i mezzi per gestire questo gosplan decrescitista dal volto umano

parolai
 
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Mattia.99
view post Posted on 4/10/2009, 12:01




infatti ho precisato che le proposte dei CARC sono poste nella loro visione utopistica e sognatrice della politica.
io non sto dando ragione ai metodi dei CARC. Sono parolai in quanto non hanno né mezzi né uomini.

Sto dicendo, la Federazione è in grado di mettere in campo una proposta che, non tanto per i contenuti quanto per la forma e la struttura, sia di questo livello?
o continuerà a proporre slogan?

l'uscita a sinistra dalla crisi se non è retorica in quali proposte politiche concrete si trasforma?
 
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view post Posted on 4/10/2009, 12:27




CITAZIONE (Mattia.99 @ 4/10/2009, 13:01)
infatti ho precisato che le proposte dei CARC sono poste nella loro visione utopistica e sognatrice della politica.
io non sto dando ragione ai metodi dei CARC. Sono parolai in quanto non hanno né mezzi né uomini.

Sto dicendo, la Federazione è in grado di mettere in campo una proposta che, non tanto per i contenuti quanto per la forma e la struttura, sia di questo livello?
o continuerà a proporre slogan?

l'uscita a sinistra dalla crisi se non è retorica in quali proposte politiche concrete si trasforma?

Un programma che oggettivamente non si può applicare non è un programma, ma nemmeno se fossero 3 milioni di militanti, non si può pounto e basta, sono analisi come si dice sopra che tendono alla decrescita, cosa che non capisco come si faccia a mettere inpratica.

Se vuoi ti stilo un programma migliore e più bello e rimane qua sul forum, un po' come quellodei carc che rimane sulweb e in qualche volantino che non legge nessuno.

In ultimo, non consideriamo progrmmi quei scritti che dicono "bisognerebbe", "ridare" "assegnare" "fare", senza indicato come e con quali forze e conquale lavoro arrivare a queste situazioni.
 
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Mattia.99
view post Posted on 4/10/2009, 12:33




vorrei fare a meno di parlare del programma dei CARC.
politicamente non è realizzabile e non è un programma.

Però una persona "normale" di sinistra che legge un programma così, capisce cosa loro propongono. Magari li pigliano per quello che sono, ovvero settari e distaccati dalla realtà, però capiscono concretamente cosa propongono.

Voglio dire, in quanto a metodo, la federazione, o il partito, è in grado di proporre un progetto politico che abbia queste qualità di chiarezza e concretezza?

Una persona "normale" cosa capisce di ciò che proponiamo nel leggere "uscita a sinistra dalla crisi"?
 
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Soso.
view post Posted on 4/10/2009, 12:44




CITAZIONE (Mattia.99 @ 4/10/2009, 09:44)
se già una volta il Governo Prodi è stato considerato dalla maggioranza degli elettori "inutile e uguale al centrodestra", figuriamoci un governo con dentro democristiani o, peggio, i finiani.

Così la pensa Ferrando, che ha lo 0,5%.
La stragrande maggioranza degli elettori di centrosinistra non considera il governo Prodi inutile o addirittura uguale al centrodestra, mi spiace, ma è un dato di fatto.
Fini è un politico stimatissimo dalla maggior parte dell'elettorato di sinistra, anche questo è un dato di fatto.
La maggior parte dell'elettorato di sinistra non è quello delle urla di Ferrando o di Di Pietro.
Il problema del governo Prodi non era certo che non era abbastanza spostato a sinistra, ma che si reggeva su una maggioranza minima e che c'era troppa confusione e litigiosità.

Il primo governo Prodi, quello del '96-'98, non era affatto impopolare, e Rifondazione, facendolo cadere, si è condannata al minoritarismo massimalista eterno. La maggior parte dell'elettorato di sinistra, che magari votava pds, ma guardava anche al prc, non ha più voluto saperne di Bertinotti, soprattutto le persone non più giovanissime, educate alla buona cultura politica del PCI. Rifondazione è comunque riuscita a soppravvivere attaccandosi ai movimenti giovanili e giovanilistici di quel periodo; finiti quelli, è finita anche lei. Così è stato.
Il rilancio del PRC è una fantasia. la realtà ora è la federazione col PdCI e ritornare a fare politica, affiancata al lavoro culturale ed ad una buona comunicazione, che comincia col far capire a tutti che l'epoca del massimalismo bertinottiano, parolaio, estremista e snob è finita.

Quelle dei Carc sono più delle belle intenzioni che proposte vere e proprie.

Bisogna andare ad un'alleanza col PD e con chiunque altro ci sia (meglio Casini di Mastella, meglio Fini di Pannella, ho fatto anche la rima), portare una o due leggi, su lavoro e istruzione per esempio, che devono essere nostre, che ci distinguano e ci facciano riconoscere all'interno della coalizione, nessun programma pasticciato sulle belle intenzioni. Se in un eventuale nuovo governo il rapporto tra prc-pdci ed il resto della coalizione sarà di uno a dieci, dovremo ottenere una legge per dieci che ne vengono fatte, senza mal di pancia e purismi sulle altre dieci che vengono fatte. In alleanza e ben distinti dalle altre forze dell'alleanza. Secondo la lezione politica di Lenin.
Siamo al 3%, rendiamocene conto. Voler andare da soli è un suicidio, andare in alleanza pretendendo di dettare tutto è utopismo. In tutti e due questi atteggiamenti c'è una mentalità massimalista ed estremista, vecchia malattia infantile del comunismo.
 
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ManfrPDS
view post Posted on 4/10/2009, 14:03




CITAZIONE (Mattia.99 @ 4/10/2009, 13:01)
infatti ho precisato che le proposte dei CARC sono poste nella loro visione utopistica e sognatrice della politica.
io non sto dando ragione ai metodi dei CARC. Sono parolai in quanto non hanno né mezzi né uomini.

Sto dicendo, la Federazione è in grado di mettere in campo una proposta che, non tanto per i contenuti quanto per la forma e la struttura, sia di questo livello?
o continuerà a proporre slogan?

l'uscita a sinistra dalla crisi se non è retorica in quali proposte politiche concrete si trasforma?

Ma perchè, questi non sono slogan vuoti e senza senso ? Magari sono scritti bene, ma son comunque slogan vuoti etc.
 
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Simo red army
view post Posted on 4/10/2009, 15:13




Premettendo che io non credo assolutamente che la maggioranza degli elettori consideri l'ultimo governo Prodi uguale al centro-destra e che anche io ho notato la forte presenza del partito democratico alla manifestazione di ieri(anche L'italia dei valori,però,era molto presente),ti posso assicurare che i tuoi ragionamenti sono legittimi,l'unica cosa che non capisco è quella dei Carc(non mi pare che siano realisti nè che abbiano un programma migliore della lista che avevamo proposto alle elezioni).in ogni caso,non è questo il punto.il punto è:che si fa col partito democratico?tu citi la possibilità di metterlo alle strette per i punti chiave di un governo d'alternativa.
secondo me,prima di tutto,per valutare bene questa possibilità dobbiamo prima di tutto aspettare il congresso e l'elezione del nuovo segretario.
ovviamente se è vera la posizione di bersani sul bipolarismo,è molto meglio che sia lui a essere eletto piuttosto che Franceschini.
detto questo,nel frattempo si cerca di costruire un opposizione al governo Berlusconi che non cada,come hai detto tu,nella scontata retorica dell'"uscita a sinistra dalla crisi",ma che coinvolga largamente varie forze sociali e che sia in grado di proporre una concreta alternativa all'attuale governo.
bisogna cercare,dove sia possibile,mobilitarsi anche insieme alle altre forze di opposizione,come è successo ieri,senza metter le mani avanti,ma provando a sperimentare qualche iniziativa unitaria.è ovvio,comunque,che prima di tutto è importante la costruzione della federazione,anche perchè sarebbe assurdo pensare di fare qualcosa insieme alle altre forze d'opposizione,se neanche i partiti della federazioni hanno una linea unitaria.
a me sembra inutile star qui a proggettare per un futuro lontano,anche perchè credo che,comunque,ci sia ancora moltissimo da lavorare.in ogni caso,seviene eletto Franceschini,anche una minima idea di alleanza è assolutamente vana.Franceschini ha già affermato che in un ipotetico governo di centro-sinistra non ci sarà una benchè minima possibilità di una coalizione che arrivi fino a Mastella(lui ovviamente!) e Diliberto.quindi immaginati che proggetti han già in mente Franceschini e tutti i sostenitori del bipolarismo.
prima,quindi,sarebbe utile valutare se sia possibile nella situazione attuale un' alleneanza a livello nazionale e,di conseguenza,un governo di centro-sinistra che comprenda tutte le forze d'opposizione.
per ora la posizione ufficiale di rifondazione rimane contraria a qualsiasi alleneanza a livello nazionale,anche se forse non ha tutti i torti.
tu dici che stare da soli sarebbe un suicidio,anche tu non hai tutti i torti,anche se più che altro ci son due aspetti da valutare:
1i risvolti che avrà la federazione e la sua crescita sul territorio
2gli sviluppi del partito democratico e le posizioni che assumerà in futuro.
quindi in definitiva,secondo me,è giusto fare l'opposizione,è giusto costruire un passo alla volta la federazione,ma è anche giusto cercare di valutare la complessa realtà e il compito che abbiamo di fronte.
se facciamo tutto questo è già buono.poi bisogna vedere tutto il resto,perchè,il governo Prodi non sarà stato come questo ultimo governo,ma è stato comunque un governo anti-popolare su numerosequestioni.però forse certe alleanze ci daranno possibilià di crescere,se fatte con la testa.
io però non parlerei in nessuna situazione di alleanze definitive,bensi di alleanza temporanee con proggetti seri e ovviamente autonomia da forze come il pd(anche in un alleanza).questo ci contraddistinguerà,ma solo se saremo rilevanti su punti importanti(per esempio sulle questioni del lavoro).


 
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Mattia.99
view post Posted on 4/10/2009, 15:32




CITAZIONE (Soso. @ 4/10/2009, 13:44)
CITAZIONE (Mattia.99 @ 4/10/2009, 09:44)
se già una volta il Governo Prodi è stato considerato dalla maggioranza degli elettori "inutile e uguale al centrodestra", figuriamoci un governo con dentro democristiani o, peggio, i finiani.

Così la pensa Ferrando, che ha lo 0,5%.
La stragrande maggioranza degli elettori di centrosinistra non considera il governo Prodi inutile o addirittura uguale al centrodestra, mi spiace, ma è un dato di fatto.
Fini è un politico stimatissimo dalla maggior parte dell'elettorato di sinistra, anche questo è un dato di fatto.
La maggior parte dell'elettorato di sinistra non è quello delle urla di Ferrando o di Di Pietro.
Il problema del governo Prodi non era certo che non era abbastanza spostato a sinistra, ma che si reggeva su una maggioranza minima e che c'era troppa confusione e litigiosità.

Il primo governo Prodi, quello del '96-'98, non era affatto impopolare, e Rifondazione, facendolo cadere, si è condannata al minoritarismo massimalista eterno. La maggior parte dell'elettorato di sinistra, che magari votava pds, ma guardava anche al prc, non ha più voluto saperne di Bertinotti, soprattutto le persone non più giovanissime, educate alla buona cultura politica del PCI. Rifondazione è comunque riuscita a soppravvivere attaccandosi ai movimenti giovanili e giovanilistici di quel periodo; finiti quelli, è finita anche lei. Così è stato.
Il rilancio del PRC è una fantasia. la realtà ora è la federazione col PdCI e ritornare a fare politica, affiancata al lavoro culturale ed ad una buona comunicazione, che comincia col far capire a tutti che l'epoca del massimalismo bertinottiano, parolaio, estremista e snob è finita.

Quelle dei Carc sono più delle belle intenzioni che proposte vere e proprie.

Bisogna andare ad un'alleanza col PD e con chiunque altro ci sia (meglio Casini di Mastella, meglio Fini di Pannella, ho fatto anche la rima), portare una o due leggi, su lavoro e istruzione per esempio, che devono essere nostre, che ci distinguano e ci facciano riconoscere all'interno della coalizione, nessun programma pasticciato sulle belle intenzioni. Se in un eventuale nuovo governo il rapporto tra prc-pdci ed il resto della coalizione sarà di uno a dieci, dovremo ottenere una legge per dieci che ne vengono fatte, senza mal di pancia e purismi sulle altre dieci che vengono fatte. In alleanza e ben distinti dalle altre forze dell'alleanza. Secondo la lezione politica di Lenin.
Siamo al 3%, rendiamocene conto. Voler andare da soli è un suicidio, andare in alleanza pretendendo di dettare tutto è utopismo. In tutti e due questi atteggiamenti c'è una mentalità massimalista ed estremista, vecchia malattia infantile del comunismo.

sono perfettamente d'accordo con quanto hai scritto.
il fatto è che il popolo della sinistra non pensa che il governo prodi non "fosse abbastanza di sinistra" ma che non sia stato capace di fare niente di utile. Infatti se il Prodi I era un governo "popolare" lo stesso non si può certo dire del Prodi II.
Il problema non è il livello di stima verso Fini. Pensa a un governo Fini-Udc-PD-Idv-Comunisti.
L'unica cosa, probabilmente, fattibile sarebbe la cittadinanza per gli immigrati.
Il resto è un disastro.
Laicità dello stato: c'è l'Udc di mezzo.
Interventi sociali per i lavoratori: i finiani e l'Udc sono uomini dei "poteri forti" molto più di Berlusconi.
Politica estera: un disastro.
Scuola: i soldi vanno trovati nell'unico modo possibile, e l'Udc non accetterebbe mai di chiudere il rubinetto alle paritarie.
Crisi economica: vedi sopra, non ci sarebbero spazi per costruire un'alternativa sul piano economico e del rapporto fra Stato e elementi forti del capitalismo italiano.

Cosa riuscirebbe a fare un Governo del genere? Quando durerebbe il sostegno "popolare"?

Detto questo, le proposte dei Carc sono fuori dalla realtà. Ma non sono slogan.
Ma hanno un pregio. Dicono chiaramente, se noi andiamo a governare vogliamo fare questo, questo e questo.
Noi dobbiamo rimanere in autonomia dal PD. Ma, per un'alleanza, dobbiamo mettere sul tavolo qualcosa.
Dire che cosa vogliamo fare al Governo (nazionale o regionale).

Se il PD ci mette davanti un programma di Governo cosa rispondiamo? Che vogliamo uscire da sinistra dalla crisi?
Sarebbe folle pensare di ambire a un nuovo programma stile-Unione di 600 pagine...

Visto che, in questo momento, la Lega è il partito che vince di più proprio per la sua capacità di costruire la sua attività politica su 2-3 proposte fondamentali.
 
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Lavrentij
view post Posted on 4/10/2009, 16:41




CITAZIONE (Soso. @ 4/10/2009, 13:44)
CITAZIONE (Mattia.99 @ 4/10/2009, 09:44)
se già una volta il Governo Prodi è stato considerato dalla maggioranza degli elettori "inutile e uguale al centrodestra", figuriamoci un governo con dentro democristiani o, peggio, i finiani.

Così la pensa Ferrando, che ha lo 0,5%.
La stragrande maggioranza degli elettori di centrosinistra non considera il governo Prodi inutile o addirittura uguale al centrodestra, mi spiace, ma è un dato di fatto.
Fini è un politico stimatissimo dalla maggior parte dell'elettorato di sinistra, anche questo è un dato di fatto.
La maggior parte dell'elettorato di sinistra non è quello delle urla di Ferrando o di Di Pietro.
Il problema del governo Prodi non era certo che non era abbastanza spostato a sinistra, ma che si reggeva su una maggioranza minima e che c'era troppa confusione e litigiosità.

Il primo governo Prodi, quello del '96-'98, non era affatto impopolare, e Rifondazione, facendolo cadere, si è condannata al minoritarismo massimalista eterno. La maggior parte dell'elettorato di sinistra, che magari votava pds, ma guardava anche al prc, non ha più voluto saperne di Bertinotti, soprattutto le persone non più giovanissime, educate alla buona cultura politica del PCI. Rifondazione è comunque riuscita a soppravvivere attaccandosi ai movimenti giovanili e giovanilistici di quel periodo; finiti quelli, è finita anche lei. Così è stato.
Il rilancio del PRC è una fantasia. la realtà ora è la federazione col PdCI e ritornare a fare politica, affiancata al lavoro culturale ed ad una buona comunicazione, che comincia col far capire a tutti che l'epoca del massimalismo bertinottiano, parolaio, estremista e snob è finita.

Quelle dei Carc sono più delle belle intenzioni che proposte vere e proprie.

Bisogna andare ad un'alleanza col PD e con chiunque altro ci sia (meglio Casini di Mastella, meglio Fini di Pannella, ho fatto anche la rima), portare una o due leggi, su lavoro e istruzione per esempio, che devono essere nostre, che ci distinguano e ci facciano riconoscere all'interno della coalizione, nessun programma pasticciato sulle belle intenzioni. Se in un eventuale nuovo governo il rapporto tra prc-pdci ed il resto della coalizione sarà di uno a dieci, dovremo ottenere una legge per dieci che ne vengono fatte, senza mal di pancia e purismi sulle altre dieci che vengono fatte. In alleanza e ben distinti dalle altre forze dell'alleanza. Secondo la lezione politica di Lenin.
Siamo al 3%, rendiamocene conto. Voler andare da soli è un suicidio, andare in alleanza pretendendo di dettare tutto è utopismo. In tutti e due questi atteggiamenti c'è una mentalità massimalista ed estremista, vecchia malattia infantile del comunismo.

sottoscrivo in toto
 
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Soso.
view post Posted on 4/10/2009, 17:05




CITAZIONE (Simo red army @ 4/10/2009, 16:13)
a me sembra inutile star qui a proggettare per un futuro lontano,anche perchè credo che,comunque,ci sia ancora moltissimo da lavorare.in ogni caso,seviene eletto Franceschini,anche una minima idea di alleanza è assolutamente vana.Franceschini ha già affermato che in un ipotetico governo di centro-sinistra non ci sarà una benchè minima possibilità di una coalizione che arrivi fino a Mastella(lui ovviamente!) e Diliberto.quindi immaginati che proggetti han già in mente Franceschini e tutti i sostenitori del bipolarismo.
prima,quindi,sarebbe utile valutare se sia possibile nella situazione attuale un' alleneanza a livello nazionale e,di conseguenza,un governo di centro-sinistra che comprenda tutte le forze d'opposizione.
per ora la posizione ufficiale di rifondazione rimane contraria a qualsiasi alleneanza a livello nazionale,anche se forse non ha tutti i torti.
tu dici che stare da soli sarebbe un suicidio,anche tu non hai tutti i torti,anche se più che altro ci son due aspetti da valutare:
1i risvolti che avrà la federazione e la sua crescita sul territorio
2gli sviluppi del partito democratico e le posizioni che assumerà in futuro.
quindi in definitiva,secondo me,è giusto fare l'opposizione,è giusto costruire un passo alla volta la federazione,ma è anche giusto cercare di valutare la complessa realtà e il compito che abbiamo di fronte.
se facciamo tutto questo è già buono.poi bisogna vedere tutto il resto,perchè,il governo Prodi non sarà stato come questo ultimo governo,ma è stato comunque un governo anti-popolare su numerosequestioni.però forse certe alleanze ci daranno possibilià di crescere,se fatte con la testa.
io però non parlerei in nessuna situazione di alleanze definitive,bensi di alleanza temporanee con proggetti seri e ovviamente autonomia da forze come il pd(anche in un alleanza).questo ci contraddistinguerà,ma solo se saremo rilevanti su punti importanti(per esempio sulle questioni del lavoro).

Certo, se vince Franceschini è tutto un altro discorso, si parla come se Bersani avesse già vinto, visti i primi dati dei congressi nei circoli.

Le alleanze definitive non esistono, altrimenti non sarebbero alleanze, ma fusioni.

Condivido il discorso di fare un passo alla volta: quando io parlo di UDC e Fini, non parlo di proporre alleanze con loro, ma del fatto che oggi non saremmo in condizione di porre veti, nel caso ce li ritrovassimo in una coalizione, dopo un accordo col PD. Ma appunto, inutile soffermarsi su scenari futuri, nel momento in cui Fini non è ancora uscito dal PDL e Bersani non ha ancora vinto il congresso del PD.
Una cosa è certa, ad un accordo col PD siamo obbligati ad arrivare, il punto è quale.



CITAZIONE (Mattia.99 @ 4/10/2009, 16:32)
Pensa a un governo Fini-Udc-PD-Idv-Comunisti.
L'unica cosa, probabilmente, fattibile sarebbe la cittadinanza per gli immigrati.
Il resto è un disastro.
Laicità dello stato: c'è l'Udc di mezzo.
Interventi sociali per i lavoratori: i finiani e l'Udc sono uomini dei "poteri forti" molto più di Berlusconi.
Politica estera: un disastro.
Scuola: i soldi vanno trovati nell'unico modo possibile, e l'Udc non accetterebbe mai di chiudere il rubinetto alle paritarie.
Crisi economica: vedi sopra, non ci sarebbero spazi per costruire un'alternativa sul piano economico e del rapporto fra Stato e elementi forti del capitalismo italiano.

Cosa riuscirebbe a fare un Governo del genere? Quando durerebbe il sostegno "popolare"?

A veder questo quadro vien da dire che sarebbe un problema più l'UDC di Fini.

Se Fini e l'udc sono uomini dei "poteri forti", Berlusconi è un "potere forte", per usare quest'espressione.


CITAZIONE (Mattia.99 @ 4/10/2009, 16:32)
Detto questo, le proposte dei Carc sono fuori dalla realtà. Ma non sono slogan.
Ma hanno un pregio. Dicono chiaramente, se noi andiamo a governare vogliamo fare questo, questo e questo.
Noi dobbiamo rimanere in autonomia dal PD. Ma, per un'alleanza, dobbiamo mettere sul tavolo qualcosa.
Dire che cosa vogliamo fare al Governo (nazionale o regionale).

Se il PD ci mette davanti un programma di Governo cosa rispondiamo? Che vogliamo uscire da sinistra dalla crisi?
Sarebbe folle pensare di ambire a un nuovo programma stile-Unione di 600 pagine...

Visto che, in questo momento, la Lega è il partito che vince di più proprio per la sua capacità di costruire la sua attività politica su 2-3 proposte fondamentali.

Si, ma le proposte dei Carc, al di là delle critiche nel merito, sono proprio una sorta di programma generale. L'errore del programma generale è già stato fatto con l'Unione. Le differenze ci sono, sarebbe inutile nasconderle dietro un unitarismo di facciata, come già stato fatto.
Il programma generale lo farà il PD (a meno che da qui a due anni, la gente smette di imputare ai cinesi la causa della crisi, non vede il comunismo come quella cosa dei milioni di morti, e bertinotti e sansonetti come due comunisti DOC, e noi passiamo dal 3 al 30%), noi dobbiamo ottenere almeno due leggi nostre e la possibilità di emendarne qualcun'altra. C'è per esempio la proposta di legge del PdCI sul salario orario.
 
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