Diliberto sulle aperture di De Magistris: noi siamo pronti!

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Kohlhaas
view post Posted on 16/10/2009, 15:05




Sicuri che parlasse di noi e non di Sel (o meglio di quel che ne resta)?
E poi, secondo voi le condizioni sono migliori per noi rispetto al 2006 in modo da permetterci di condizionare l'azione di governo?
Finchè prendiamo il 3% anche nelle regioni rosse è un po' difficile contare qualcosa, e quindi inutile e dannosa l'azione di governo.
A mio parere ciò che ci differenzia dal PCP, dalla Linke e dal KKE è che a noi mancano regioni in cui prendiamo voti a valanga (cosa che succede ad esempio per le Linke nell'est e per il PCP nel Sud); senza una forte presenza in una determinata zona del paese è difficile porre condizioni vincolanti per un'eventuale coalizione di governo.
A mio parere quindi la priorità per il rilancio del partito deve essere un grande lavoro nelle regioni del centro in cui abbiamo un bacino elettorale potenziale enorme ma che non sfruttiamo.
 
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EL_ROJO
view post Posted on 16/10/2009, 15:10




CITAZIONE (Kohlhaas @ 16/10/2009, 16:05)
Sicuri che parlasse di noi e non di Sel?

Penso si riferisse a noi e anche a SeL

Ilcontributo della sinistra e del mondo radicale rimasti fuori anche dal Parlamento Europeo nonostante una forte ramificazione nel nostro Paese
 
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Comandante Carlos
view post Posted on 16/10/2009, 16:05




SeL non esiste più. Esiste solo il movimento per la sinistra che conta qualcosa apaprte noi
 
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EL_ROJO
view post Posted on 16/10/2009, 16:10




Dibattito Pd: Bersani "dialogo con Udc e Di Pietro. No con Rifondazione"

16 Ottobre 2009 16:27 POLITICA

ROMA - "Dobbiamo riaprire il cantiere dell'Ulivo e iniziare un dialogo con le forze che ci sono in Parlamento, Udc, Di Pietro, non Rifondazione". Lo ha detto Pierluigi Bersani nel dibattito con Ignazio Marino e Dario Franceschini su YoudemTv. (RCD)

http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/...000054271.shtml

 
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Comandante Carlos
view post Posted on 16/10/2009, 16:38




a Sel manco li calcola....XD
 
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lisergic
view post Posted on 16/10/2009, 16:59




L'ho visto in diretta e la frase esatta era più o meno "il problema di Rifondazione non si pone, perché ne noi ne loro abbiamo interesse di fare un'alleanza".
 
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view post Posted on 16/10/2009, 18:22
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Ma ha senso parlare ancora di Rifondazione, mentre ad esempio il PDCI si dice disponibile a trattare con De Magistris... e la FDS cosa dice? Chi dovrebbe parlare in questi casi (a me sembra che nessuno dei politici itliani neppure sappia dell'esistenza di questa fantomatica federazione)?
 
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Mattia.99
view post Posted on 16/10/2009, 18:22




oggi pubblicato su liberazione integralmente un appello di oltre 500 intellettuali, militanti, scrittori ecc...per costruire una "Costellazione Democratica", aperta a tutti i partiti democratici, riformisti, progressisti, liberali (??????????????????????), comunisti.
 
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rifondarolo87_aka_Flavio
view post Posted on 16/10/2009, 18:25




CITAZIONE (Comandante Carlos @ 16/10/2009, 17:38)
a Sel manco li calcola....XD

purtroppo ci resta solo di poter ridere di chi è messo peggio di noi...

io in realtà avevo capito da vecchie interviste che bersani era favorevole ad aprirsi ai comunisti... evidentemente avevo capito male.
a questo punto per curiosità, cosa ne pensa marino delle alleanze?
 
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view post Posted on 16/10/2009, 18:35
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Quella di Bersani non mi sembra una chiusura a priori... semplicemente dice "Rifondazione non ci vuole, e così facciamo noi". Ma è vero che Rifondazione non li vuole? Ma è ancora Rifondazione che deve decidere le alleanze? Diliberto cosa dice? E Salvi?
Il guaio è che, a prescindere da chi possa dire cosa, nessuno ormai ci sta a sentire...
 
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fumino
view post Posted on 16/10/2009, 18:53




Andiamo pure in un governo, ma i voti li abbiamo persi perchè ci siamo andati. In che modo eviteremo che ciò non si possa ripetere?
 
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Mattia.99
view post Posted on 16/10/2009, 19:20




evitando di promettere 960 pagine di programma, ma solo 4-5 punti su cui avere la garanzia di attuazione da parte delle altre forze di coalizione.

interessante soprattutto per i metodi di lavoro e di governo proposti:

I n quindici anni il sistema politico e le idee portanti della società italiana hanno subito un sovvertimento profondo, in cui sono confluite le tendenze negative che già avevano piagato il Paese nei primi decenni della storia repubblicana, nonostante il rapido sviluppo economico e il graduale affermarsi degli istituti e delle pratiche della democrazia

I n quindici anni il sistema politico e le idee portanti della società italiana hanno subito un sovvertimento profondo, in cui sono confluite le tendenze negative che già avevano piagato il Paese nei primi decenni della storia repubblicana, nonostante il rapido sviluppo economico e il graduale affermarsi degli istituti e delle pratiche della democrazia.
In breve tempo si è passati dall'esaltazione della sovranità popolare al mito della governabilità, ma si è dimenticato che secondo la Costituzione governare vuol dire mettere lo Stato dalla parte degli interessi generali e, quando gli interessi confliggono, dalla parte delle componenti sociali e degli esseri umani più deboli, ai quali ostacoli di ordine economico e sociale limitano la libertà e l'uguaglianza e impediscono il pieno sviluppo come persone.
Si è passati dal dominio delle ideologie al rifiuto delle idee, al discredito delle culture politiche e alla marmellata delle posizioni etiche e religiose; non si spiegherebbe altrimenti l'imbarbarimento della lotta politica, né si spiegherebbe come la Lega potrebbe proclamarsi l'unica forza politica cristiana e cattolica, capace di dialogo con la Chiesa, quando disegna una società nella quale nessuno ha altro Dio che se stesso, i profughi sono respinti e fatti morire in mare, gli stranieri sono criminali a norma del diritto positivo, ai musulmani è negata la dignità umana inerente alla libertà religiosa e il Pronto soccorso, le sale parto, gli ospedali, gli uffici dello stato civile e talvolta anche le panchine e gli autobus sono vietati a chi non ha il permesso della Polizia.
Si è passati dalla frammentazione delle forze politiche, all'idea di due soli contenitori, uno di destra e uno di sinistra; però la sinistra è considerata dannosa e superflua, senza posto in Parlamento, e addirittura nel Partito democratico il candidato on. Bersani viene sollecitato a censurare la stessa parola "sinistra" se vuol essere eletto.
Si è passati da un sistema elettorale anche troppo proporzionale ed esposto a chi cercasse di procurarsi anche una briciola di potere, a un sistema seccamente oligarchico in cui moltissimi cittadini sono costretti a non votare, o a votare per risultati opposti a quelli desiderati, o a votare - anche se ciò è meno nuovo - turandosi il naso; e in ogni caso nessuno può votare per eleggere nessuno, ma può solo fornire il proprio voto alle nomine già effettuate dagli apparati di partito; nessuna minoranza, senza snaturarsi o vendersi, è più ammessa al festino.
Si è passati dalla divisione dei poteri e da un certo pluralismo dell'informazione all'attentato contro i tutti i poteri deputati a indirizzare, controllare e limitare il potere dell'esecutivo e del cosiddetto "premier". Il Presidente della Repubblica è assediato al Quirinale, la magistratura è ogni giorno sfidata, ispezionata e minacciata, la televisione irresistibilmente attratta in un unico palinsesto, i direttori dei giornali sono costretti a cambiare mestiere, le interviste, a cui si risponde portando l'intervistatore in tribunale, potrà ormai permettersele solo chi abbia un editore pronto a rischiare per la pena qualche milione di euro.
Si è passati da un'idea perfino ipocrita della morale pubblica, all'idea della sua encomiabile trasgressione in privato, i palazzi del potere sono diventati vetrine di edonismo, il Muro è caduto e d'oltrecortina arriva il letto di Putin, siamo diventati spettacolo al mondo e dal vertice della ricchezza e del potere si sparge nel Paese una palpabile aura di corruzione. Ciò rende impossibile anche una serena trattazione legislativa di materie eticamente sensibili.
Si è passati da una eccessiva facilità di avvicendamento dei governi a una loro pretesa inamovibilità, qualunque cosa accada e qualunque cosa facciano, per una intera legislatura. Ma in una legislatura si può fare la guerra e si può espiantare la democrazia.
Questa analisi, formulata dagli uni, può essere non in tutto condivisa, può essere corretta o integrata da altri. Come ogni critica, essa stessa può essere sottoposta a critica. Non è dunque su questa analisi che si forma o si chiede il consenso. L'accordo unanime è però sull'azione che si ritiene ne debba seguire e qui viene proposta.



L o scadimento della lotta politica dal dibattito delle idee al linciaggio delle persone e le lunghe convulsioni che accompagnano la crisi micidiale del potere di Berlusconi, dimostrano l'elevato grado di inagibilità democratica di pericolosità sociale e di impotenza politica in cui è caduto il nostro sistema.
I firmatari di questo appello, le altre entità e persone che vi aderiscono e la Sinistra Cristiana che nella sua veste di "Servizio politico" lo promuove, scongiurano le forze politiche democratiche - a cominciare dal maggior partito di opposizione - a riunirsi in un supremo sforzo per arrestare il declino e ristabilire le condizioni di dignità, onore, cultura e libertà nel nostro Paese.
Nei tempi più rapidi sarebbe necessaria almeno una riforma elettorale che, fuori da forzature autoritarie, premi di maggioranza e lotta alle minoranze, restituisca rappresentanza ai cittadini, credito agli eletti, azionabilità agli interessi negati e udibilità alle idee anche critiche e innovatrici.
Tuttavia, nelle more di tale riforma, che certamente ha bisogno di un vasto consenso, e nell'attuale situazione di urgenza, a legislazione vigente rivolgiamo un pressante invito alle forze e ai partiti costituzionali, presenti o assenti in Parlamento, indipendentemente dal loro denominarsi come democratici, liberali, riformisti, antagonisti, comunisti, alle associazioni politiche democratiche e ai Comitati per la Costituzione, per dar vita a una coalizione di cultura e di governo che, in discontinuità con precedenti insoddisfacenti esperienze, si potrebbe definire "Costellazione democratica".
La base comune su cui, in sintonia con i quattro punti dello storico discorso di Barak Obama al Cairo del 4 giugno scorso, tale Costellazione democratica potrebbe fondarsi, si può organizzare attorno a questi quattro valori:

1) Il valore della memoria come riserva critica della nostra identità democratica, dall'unità d'Italia al fascismo, dalla Shoà alla Resistenza, dalla Costituente alla Repubblica, e come antidoto al moltiplicarsi delle vittime della violenza economica e politica, dei "respingimenti" e delle guerre;
2) Il valore della legalità, come attuazione della Costituzione e dei suoi postulati fondamentali, a cominciare dalla laicità, condizione dell'uguaglianza e della convivenza pacifica in un universo che è plurietnico e plurireligioso; dal lavoro, come diritto e dignità di ogni persona e fondamento della Repubblica; dal ripristino della legalità soprattutto in ordine ai diritti fondamentali, alle libertà, alla giurisdizione, alla partecipazione politica e alla rappresentanza;
3) Il valore del ruolo della Repubblica per rimuovere gli ostacoli al pieno sviluppo degli esseri umani, sia nell'ordine economico e sociale, sia nel campo dell'informazione e dell'istruzione, con particolare riferimento alle politiche per l'occupazione, per l'edilizia abitativa, per l'infanzia, per standard di vita accettabili, per la salvaguardia del Welfare e il rilancio della scuola pubblica, nel riconoscimento della dimensione privata e pubblica dell'economia;
4) Il valore dell'unità delle Nazioni, della pace, della liberazione dei popoli, del concerto dei poteri pubblici per la stabilità e lo sviluppo economico internazionale, della salvaguardia e dell'uso dei beni comuni e della difesa della natura, condizioni della salvezza storica oggi necessaria.

La condivisione di questi valori non implica la rinuncia alle differenze. Ciascuna delle componenti della Costellazione democratica, tenendo fede alla propria ragione di essere, continuerà a coltivare i propri valori e a elaborare le proprie culture incrementando nel rispetto reciproco l'autonomia e il pluralismo.
Le componenti della Costellazione democratica uniscono però le proprie forze in forma visibile per un'azione comune nella società, volta alla crescita di una cultura costituzionale, e allo sviluppo della libertà e del pluralismo della comunicazione sociale e dell'informazione.
Esse contraggono nel contempo un'alleanza elettorale capace di competere per la conquista della maggioranza parlamentare, stabilendone le finalità in un patto di legislatura aperto all'adesione di tutti i cittadini.
La maggioranza parlamentare espressa da questa alleanza costituirà e sosterrà con la sua fiducia il governo. Esso viene formato nell'ambito della stessa maggioranza ma non necessariamente da tutte le sue componenti, mentre tutte le componenti della maggioranza e i loro singoli membri si vincolano a sostenere l'azione esecutiva e la legislazione qualificante del governo, secondo il patto stabilito coi cittadini. L'attività governativa non copre tutto lo spazio dei problemi e dell'esercizio politico, ed è distinta dall'attività legislativa, come sono distinti i relativi poteri. Non tutta la legislazione esprime e deve essere conforme alla volontà del governo. Nelle materie che non rientrano direttamente nello specifico programma di governo e in cui esso non ritiene implicata la fiducia al proprio operato (dal quadro istituzionale alla bioetica), la maggioranza parlamentare concorre alla legislazione senza vincolo di mandato.
La Costellazione democratica valorizza e pratica il dialogo e il confronto parlamentare, e approfondisce le relazioni con tutte le componenti della società italiana, nessuna delle quali è considerata nemica.

L'accordo per dar vita a tale Costellazione democratica non può essere rimandato al momento delle prossime elezioni politiche, ma fin da ora ne deve rappresentare la prefigurazione, l'urgenza e la prospettiva risolutiva. È questo l'appello che rivolgiamo a tutti i soggetti politici responsabili della vita del Paese.

16 ottobre 2009

Raniero La Valle, Domenico Gallo, Gustavo Zagrebelsky, Luigi Ferrajoli, Gianni Ferrara, Andrea Camilleri, Roberto Mancini, Tana De Zulueta, Adele Cambria, Tommaso Fulfaro, Francesco Zanchini, Giovanni Pecora, Vasti, scuola di critica delle antropologie, Adista, Koinonia, Centro Studi Erasmo Onlus, Cercasi un fine, Tempi di fraternità, padre Alberto Simoni, domenicano, padre Alessandro Cortesi, domenicano, Marcello Cini, Enrico Peyretti, Giancarlo Zizola, Arnaldo Nesti, Franco Ferrara, Francesco Domenico Capizzi, Maria Teresa Cacciari, Alessandro Baldini, Giovanni Benzoni, Patrizia Farronato, Mariacristina Bartolomei, Flavio Pajer, don Giannino Piana, teologo, Gaetano Sabatini, Gilberto Squizzato, padre Aldo Tarquini, domenicano, Francesca Brezzi, Roberto De Vita, Gianfranco Monaca, Agata Cancelliere, Fausta Deshormes, Gian Gabriele Verteva, Franca Maria Bagnoli, Giovanna Vitale, Enrico Peyretti, don Carmine Miccoli, Coord. Abruzzo-Molise per la Pastorale Sociale, Pasquale De Sole, Maria Paola Zunino Girotti, Tommaso Fattori, don Paolo Farinella, prete, Farid Adly, giornalista libico, Direttore di Anbamed - notizie dal Mediterraneo, Rita Murri, Sandro Bonardi, Marco Jacoviello, Elvira Iovino, Gaetano Lettieri, Carlo Paolini, Mariafede Deriu, Ermanno Vitale, Adelina Bartolomei, Franco Valenti, Vincenzo Sebastiani, Pippo Laba, Giovanni Incorvati, Francesco de Notaris, Nadia Neri, Federica Viero, Loredana Morandi, Giuseppe Lattuada, Maria Filomena Caramel, Salvatore Gentile, Don Dario Fridel, Pietro Lazagna, Enzo Bacchiocchi, Bepi De Marzi, Giancarlo Magnani, Sandro Scenna, Maria A. 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Gallo, Enrico Fossa, Giorgio Lombardo, Giampietro Filippi, Magda Tomei, Enrico Giardino, Anna Maria Traverso, Giordana Rabitti, don Adolfo Macchioli, Francesco Biagi, Mariano Mariotto, Luciano Giacobbe, Agostino Regnicoli, Moreno Biagioni, Nicola Vazzola, Luigi Ranzani, Franca Sità, Sergio Apollonio, Elia Pegollovia, Guglielmo Giusti, Salvatore Gentile, Guido Cavallo, Paola Cotti, Lidia Venturini, Elisabetta Colace, Cinzia Alsoli, Laura Guidi, Giuseppe Rolandi, Giovan Sergio Benedetti, Riccardo Lenzi, Claudio Rosati, Francesco Amato, Maria Nicoletti, Francesco Grespan, Marina Ciavatti, Maria Antonietta Barbierato, Francesca Raga, Francesca Mele, Clementina Verducci, Daniela Spagnolli, Giovanni Battista Baggi, Almarosa Medici, Domenico Minuto, Grazia Tuzi, Salvatore Menna, Cesare Di Carlo, Antonella Forlenza, Maria Scaglione, Giovanni Occhipinti, Giorgio Azzoni, Piero Leone, Mariolina Tentoni, Rita Sidoli, Nino Cerruto, Pier Paolo Paolizzi, Roberto Montanari, Maria Gius, Eduardo Sassi, Anna Maria Compri, Angelo Serio, Giacoma Cannizzo, Mariella Paian, Sergio Stammati , Adriano Prosperi, Rosanna Tos, Angela Mancuso, Luisella Maino, Letizia Parodi, Francesca Detotto, Massimiliano Sforzi, Carla Roscioli, Studio Caroli, Antonio Altorio, padre Franco Mella missionario Pime, Stefania Tuzi, Rita Pasqualetto, Grazia Chiardi, Mariolina Tentoni, Corrado Di Lorenzo, Giorgio De Mattia, Maria Gloria Eminente, Loredana de Checchi, Grasso Giovanni, Maria Paladina, Imma Ferrante, Massimo Ruffolo, Luciana Zorzin, Walter Fiocchi, Giampiero Nemesi, Angelo Alonzo, Marco Saya, Gianluca Alfieri, Lucio Pirillo, Mauro Bardaglio, Marco Moriconi, Loredana Bonizzoni, Raimondo Raneri, Fulvio Alfano, Angelo Uva, Francesco Minuti, Sandra Meloni, Ofelia de Renzo, Tiziano Martini, Silvia D'Ambrosio, Eugenio Melandri, Giorgio Volpe, Adriana Mari, Natale Seremia, Vittorio Lussana, Luca Sticcotti, Maria Pia Facchini, Marta Vanore, Francesco Di Stefano, Nicola Colabella, Hannes Senfter, Marisa Campagnaro, Danilo Bruno, Francesco Comina, Valfredo Cappella, Pino Barillà, Tommaso Gallo, Matteo Riva, Mariagrazia Rossi, Luciano Pasqualini, Annamaria Abbate, Angelo Orientale, Rita Pasqualetto, Antonio Chieffallo, Paolo Valente, Giuditta Peliti, Roberto Iacovacci, Simonelli Francesco, Nur Puri Purini, Gennaro Barletta,Pasquale Costa, Ermanno Pettinari, Lorena Borghero, Partito Democratico Monteforte Irpino, Marco Aliotta, Luciano Sena, Nilde Casale, Amedeo Tosi, Dino Storti, Gabriella Di Vita, Danilo Zulli, Giulia Butturini, Giuseppe Bellomo, Marco Donà, Franco Finotto, Cespuglio Grankien, Stefano Fernando Tozzi, Rina Tangreda, Giuseppe Lombardo, Angelo Cortesi, Mario Pattuglia, Carmine Miccoli, Lange Martina, Vincenzo Parato, Adriana Castelli, Gustavo de Mari, Orlando Malito, Lorenzo Sperduti, Pino Soriero, Alessandro Viola, Alba Sparapane, Rino Scialò, Cristina Corrente, Giuseppina Giacco, Giuseppe Pecora, Federica Sposato, Amalia Falzetta, Edo Salvadori, Erdem Basaran, Laura Lisi, Maria Rita Rigogliuso, Francesco Salerno, Lorenzo Scagliotti, Titti de Simone, Andrea La Monica, Marica Farina, Zelda Politanò, Marco Cannata, Alessandra Red, Mastrillo Pasquale, Katia White, Ada Moznich, Rifondazione Comunista Seriate, Nino Spezzano, Tiziano Campani, Boga Volley, Pd Esslingen Germany, Barbara Degl'innocenti, Gessica D'Agostino, Stefano Rognoni, Lorenzo Sussarellu, Iside Viroli, Claudia Scrufari, Dino Malet, Maria Luisa Aquino, Giovanni Galluccio, Enzo Varcasia, Giuseppe Delle Noci, Simone D'Ascola, Lucrezia Sciandrone, Serena Bilardi, Massimo Donadi, Lemin Ould, Felice Caristo, Ilario Maiolo, Fernanda Gigliotti, Gennaroche Manieri, Andrea Cotti, Antonio Baglio, Stefano Cavallotto, Stefano Burgassi, Danilo Battista, Michele De Rossi, Liliana Eliantonio, Patrizia Cecchetti, Martino Atzori, Serena Mancinetti, Pino Ingegneri, Piero La Torre, Valentina Zavettieri, Orestino Negrini, Aldo Palazzese, Anna Badagliacca, Maria Teresa Vaccari, Pasquale Vescio, Rocco Politano', Raffaele Schettino, Paola Gavino, Riccardo Zucchero, Cristian Mangione, Leone Ardito, Gian Carlo Moglia, Kanjana Pakkasem, Raffaele Foschini, Giovanna Di Giorgio, Imperiale Claudio, RosieMarie D'Amico, Salvatore Antonaci, Simone Fioretti, Piero Ferrari, Thomas Casadei, Filo Pucci, Sandra Garaventa, Valter Spinozzi, Vittoria Perri, Anna Mauro, Manu May, Sara Lo Bianco, Rossiello Rebecca, Luca Pontani, Laura Runcini, Stefania Creatura, Carla Petrini, Agostino Rombolà, Giovanni Asteggiano, Enzo Li Pomi, Eduardo Fuser Mascia, Emilio Lussu, Gianni Colaci, Clementina Verducci, Daniele Barison, Giovanni Davoli, Gianluca Masi, Anna Maria Calcagno, Giorgio Durante, Alessandro Deffenu, Giancarlo Contu, Antonella Caranese, Francesco Coco Macario, Fabio Feliziani, Gianluca Rosa, Alessandro Sudano, Fabio Sartiano, Angelo Serio, Anna Maria Quatela, Antoni Fura Cabonisi, Daniela Spagnolli, Alfonso Di Sirio, Alessandro Serra, Annamaria De Masi, Antonio Francesco De Rose, Massimo Donadi


16/10/2009

da Liberazione di oggi
http://liberazione.it/
 
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lisergic
view post Posted on 16/10/2009, 21:46




CITAZIONE (Pegli @ 16/10/2009, 19:35)
Quella di Bersani non mi sembra una chiusura a priori...

"Rifondazione... non esiste il problema, ne loro ne noi abbiamo alcuna intenzione di fare un'alleanza".

Spero di trovarvi il video.
 
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catartica
view post Posted on 16/10/2009, 22:04




Io sinceramente non ci capisco più niente.
 
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Lavrentij
view post Posted on 17/10/2009, 00:13




Mia interpretazione.

C'ha le primarie vuol tenersi i buoni i moderati perchè teme l'eventuale ribaltone.

In fasi del genere vanno col freno a mano tirato (succedeva anche a Chianciano).

Va detto anche che Bersani è il peggior amico dei ciellini e dunque può darsi benissimo che mi sbagli..
 
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67 replies since 16/10/2009, 12:01   2395 views
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